🇮🇹Ciao a tutti!
Stavolta ho voluto fare un post diverso e mi sono imbattuta in una versione molto amatoriale di un Vlog.
Sono partita da Porto (o Oporto in italiano) e sono arrivata a Lisbona in treno.
Questa non è una guida di Lisbona.
Più che altro racconto quali sono i luoghi che più mi piacciono di questa città e quelli a cui sono particolarmente affezionata,avendoci vissuto più di un anno.
In realtà avrei voluto aggiungerne molti di più ma mi sono dovuta contenere altrimenti sarebbe diventato un documentario :)
Ecco a voi il link.
Buona visione.
🇬🇧Hi Everyone!
This time I decided to do a different post and I make a VLOG!
The journey start from Porto Campanha Station to Lisbon Oriente.
This is not a guide,it's just a resume of some of the best Lisbon corners for me because I lived there one year and I have fantastic memories!
Here the link.
Enjoy
Clicca qui/ Click here →TRENO PER LISBONA
Visualizzazione post con etichetta sicily. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sicily. Mostra tutti i post
sabato 4 marzo 2017
(56)Treno per Lisbona-Vlog-
Etichette:
abroad
,
adventure
,
cabin crew
,
citylife
,
flight attendant
,
girl
,
italian
,
italy
,
life
,
lifestyle
,
lisboa
,
lisbon
,
portugal
,
portuguese
,
sicily
,
social network
,
train
,
travelling
,
work
,
years
Ubicazione:
Portogallo
venerdì 26 settembre 2014
(Cap 35) "Quando ti laurei?Quando ti sposi?Quando fai un figlio?"
Ecco.
Ci sono anni
della tua vita post adolescenza che va tutto bene.
Vivi la tua vita più o meno serenamente e
nessuno ti fa domande.
Al massimo
ti viene chiesto come va a scuola.
Ma POI ad un
certo punto della tua vita che di solito si aggira tra i 25 e i 28 anni ( anno più, anno meno)
qualcuno inizia a farti le gettonatissime domande:
Quando ti laurei? Quando ti sposi?
Quando fai un figlio?
Tutti li
bramosi di sapere le tue tempistiche.
Ora. C’è da
dire che tante volte non è necessariamente detto che siano domande dettate da
cattiveria o pseudo malizia.
Magari molte volte uno lo dice pour parler. E ci può anche stare.
Ma.
Ma.
Sono cose
personali e talvolta anche delicate. Soprattutto le ultime due.
Non è una
cosa del tipo “che vestito ti metti domani”.
Si tratta di
legarsi a una persona. O di mettere al mondo na’ creatura.
Non è mica “famose na carbonara”.
Comunque sia
nel mio singolo e personale caso sono domande ormai ininterrotte da circa 4-5
anni.
C’ho fatto er callo. Come direbbero qui a Roma
A volte penso
che dovrei mettermi le cuffie stile “Lascia
o Raddoppia” e rispondere a tutte le
domande senza prendere fiato.
Però ciò che
mi fa riflettere è come molte persone vedano la vita con delle tappe e delle
scadenze.
Cosa si fa e cosa non si fa. Cosa è giusto e cosa è
sbagliato.
E’ snaturato
per alcuni che una donna di 30 anni non pensi a riprodursi ma pensi a rifarsi
una posizione lavorativa.
A quell’età
devi darci dentro. Deve essere il tuo
unico obiettivo. Madre Natura pare non aspetti.
Il tempo scorre mica vorrai diventà
na mamma-nonna?
Guarda che farli a 30-40 non è come
farlo a 20 anni.
Guarda che poi diventa difficile
accudire na creatura
Guarda che poi …
Guarda che poi…
Guarda che poi…
...
Oh ma dico
io. Mai lo chiedessero a LUI.
Tutti a me.
Ancora c’è sta
cosa del “Tu donna partorirai con dolore..” che anche ai tempi nostri può
essere decifrato con “mo ’so ca**i tuoi
“.
Come se per
fare i figli non si fosse in due. Come fosse unica scelta della donna.
Cioè perché
a LUI anziché chiedergli “come va il lavoro?” o “che ne pensi di
Zaza" non gli viene chiesto la data presunta o reale della sua ipotetica
riproduzione?
Lo trovo
politicamente scorretto.E fastidioso.
Tornata
dalla Tanzania, pensavo che si avesse un briciolo di curiosità per questa terra sconosciuta , speravo in qualche modo che
magari le domande cambiassero. Magari speravo si puntasse che so' sui leoni o sullo swahili.
E invece no.
-Che state aspettando?
-Guarda che nella vita non si vive di
soli divertimenti,poi te ne pentirai.
-Potreste farlo crescere in Africa
così si fa gli anticorpi.
Potrei proseguire ma ve lo risparmio.
Vogliamo
parlare invece del matrimonio?
Tutti li a
chiedermi continuamente la data di tale evento.
Io lo dico
che secondo me le principesse Disney ci hanno deviato il cervello.
E’ così. C’è
poco da fare.
Diversamente non mi spiego tutto questo
accanimento.
Secondo me
qualcuno sogna ancora che un principe
azzurro venga e ti porti all’altare.
Che tu
indossi un abito bianco stile principesco e che viva un giorno da principessa.
E poi ci
sono quelle come me che pensano che il matrimonio non sia il fantomatico giorno
principesco ma tutto quello che viene dopo.
Non mi
emoziona il matrimonio. Non lo nego. A quello sono bravi tutti. Basta una carta
di credito.
Il difficile
è altro.
Giorni fa in
aeroporto parlavo con dei passeggeri, palesemente ultrasettantenni .Ebbene non
vi nascondo che mi hanno non poco emozionato.
Erano molti complici
,si vedeva palesemente. E contenti. Eh si contenti perché andavano a farsi 15
giorni di megavacanza alle Maldive.
La signora scherzosamente mi ha detto “Dopo anni e anni di lavoro ,55 anni insieme ,4 figli e 7 nipoti ,Signorina
,pensa che non lo meritiamo?
Si certo, eccome se lo meritate, le ho risposto sorridendo.
Non sono qui
per giudicare nessuno. Il mondo è bellissimo perché vario.
Frase
scontata ma, indubbiamente, una delle mie preferite. Uno dei miei evergreen.
Ma io sono
fatta a modo mio.
E sti cazzi.
lunedì 15 settembre 2014
(Cap 34)"Rome wasn't built in a day (ehi ehi ehi) "
Ultimamente non ho scritto molto, è vero.
Causato probabilmente da doversi fattori.
Quali…Il tempo, sicuramente.
Il nuovo lavoro per quanto non mi impegni intere giornate (come
lo era quello da Assistente di Volo dove
potevo arrivare anche 12-15 ore al giorno)mi toglie inevitabilmente del tempo che prima
dedicavo al Blog.
Ma non si tratta solo di questo.
La realtà è un’altra. In Italia non riesco a scrivere . O perlomeno,
riesco a scrivere ma…perdo un po’ di spirito
come dire ,goliardico.
Ho scritto dei post nelle ultime settimane che non ho poi
voluto pubblicare.
Perché erano post privi di ironia, di humor. Erano polemici. E non è questo il mio obiettivo.
Questo Blog nasce per
raccontare si la mia storia, ma per raccontarla in maniera allegra. A nessuno
interessa intristirsi con considerazioni e opinioni della realtà italiana , per
altro argomenti principali di tutte le conversazioni virtuali
e reali della nostra penisola.
La crisi ,il lavoro,
la classe politica e loro scelte. BLA BLA BLA.
Comunque sia, torniamo a noi.
Come vi raccontavo nei post precedenti ho avuto un’opportunità
lavorativa qui a Roma.
Un lavoro completamente diverso ma che rimane nell’ambito
aeronautico.
E ho conosciuto tanta, tantissima gente. Colleghi e non.
E come sapete solitamente
si parla anche un po’ di se.
“Sono Valentina, ho 30
anni e vengo da Catania. L’ultimo anno ho vissuto in Tanzania, sono
momentaneamente (ma residente) a Roma e tra qualche mese mi trasferirò a Lisbona”
E questi mi guardano come per dire che te sei fumata?
Questa mia parentesi romana non era messa in conto. Non così
almeno.
Ero tornata per
qualche mese con l’obiettivo principale di riprendere a studiare e completare
i miei studi e ,se ci fosse scappato un lavoro da assistente di volo (stagionale,
ovviamente) sarei tornata su un aeroplano per qualche mese prima di partire per
Lisbona.
E invece no.
Ma facciamo un passo indietro.
Quando due anni fa la
famosa compagnia aerea dove avevo il FANTAMEGAFIGHISSIMO contratto a tempo
indeterminato decise di chiudere, io e LUI decidemmo di trasferire baracca e burattini da Catania a Roma, la sua
città. Roma è più comoda rispetto a Catania quando “pendoli” con un paese
straniero. E’ chiaramente collegata meglio.
Quindi per quanto io in effetti sia residente sulla carta nella
città eterna da più di un anno, in realtà non ci avevo mai vissuto prima di
qualche mese fa, quando sono rientrata in Italia.
Venivo spesso sia con LUI che per altri motivi, tra cui
anche lavorativi. Ma la mia permanenza si limitava al massimo a una settimana .Ed
e’ molto diverso.
Quindi quando lo scorso Maggio tornai dalla Tanzania e mi
venne fatta questa famosa proposta lavorativa decisi di fermarmi un po’ a Roma.
Ed è stata per certi versi una “scoperta”.
All’inizio ,specie dopo la Tanzania, Roma mi sembrava New
York City.
Roma si sa è stupenda. Ma è pur sempre una città italiana che
per quanto meravigliosa è purtroppo poco curata.
I mezzi pubblici ci
sono ma non sono minimamente sufficienti alla domanda. Allora tocca usare la
macchina e la macchina porta caos e ingorghi.
Ciò che mi fa ridere, ma proprio tanto sono i romani
de Roma, daaa a capitale.
Quando vivi qui ti rendi conto che Alberto Sordi o Carlo
Verdone non hanno fatto che semplicemente “fotografare” scene di vita
quotidiana.
Ci sono tanti marchesi
del grillo e tanti Ivano e Jessica,
così tanto per fare un esempio. Anzi ce n’è più dell’immaginabile.
Il romano ne ha una per tutti. Sovente polemico ma di fondo
un gran simpaticone.
L’argomento che ai romani piace tanto è sicuramente il cibo.
Ai romani je devi dà da magna’ mi disse un giorno una tipa alla fermata del bus.
Ed è vero. Se per esempio decidiamo, che so ,di andare a
fare una passeggiata in centro o sul lago di Bracciano l’obbiettivo non è la
passeggiata in se ma Namose
a magnà na cosetta ….
Ora, non è che in Sicilia siamo tutti vegani e filiformi.
Ovviamente no.
Ma non ne parliamo
così tanto ,credo.
In queste serate di magnate se ti prendi un’ insalata potresti essere visto malissimo e
etichettato come quello che se magna l’insalata.
NO.
Meglio magnasse na Grigia, na coda a vaccinara con
contorno de cicoria ripassata en padella.
Giusto na cosettina per smorzà a fame.
Adoro anche la donna romana der quartiere. Lei ,leggings leopardati ,orecchini d’oro giganti,
trucco da maschera di cera richiama il figlioletto all’ordine e alla disciplina:
AOOOOO VIE’ NPO QUI
CHE TE TRITO DE BOTTE,TACCI TUA.MO M’HAI ROTTO ER CAZZO.TE POSSINO.
Quando si dice eleganza e semplicità.
Quando mi viene chiesto da nddo vieni e rispondo dalla città sicula ci sono in
genere due risposte.
Ci sono quelli che
amano la Sicilia, quelli che l’hanno girata un sacco(anche più di me) e che
conoscono musei/siti/spiagge/ristoranti e sono perdutamente innamorati della mia terra.
Oppure quelli che hanno un’idea della Sicilia che risale ai
primi dell’800.Quelli che mi chiedono se ho parenti mafiosi, se i miei vicini
di casa sono i clandestini dei barconi o
se è pericoloso girare per le strade.
Si, mi hanno chiesto anche questo.
Tempo fa un tizio mi disse che il cugino del fratello dell’amico
della sorella una volta era stato in Sicilia e il proprietario della casa che
avevano in affitto gli disse che a Catania rubano
le macchine ,quindi ne avevano dedotto essere un posto poco raccomandabile.
Peccato che Roma non sia minimante immune da questo
fastidioso crimine e sicuramente non lo sarà meno dei livelli di Catania o di
un’altra grande città italiana.
Ma questo non lo diremo al cugino del fratello dell’amico
della sorella.
Poi, parliamo delle strade della capitale.
Beh ,si sa.
Roma è grande. Tanto grande.
Però poi ci sono delle strade che giri che ti rigiri te le
trovi spuntare ovunque per quanto sono lunghe.
Come appunto la mitica portuense o la via del mare
(ostiense).O la Aurelia
O il raccordo.
IL RACCORDO.
Ecco ,il raccordo meriterebbe un post a parte.
Puoi rimanerci 10 minuti come tutta mattina. E un grande
punto interrogativo.
Ho da poco superato il “trauma
da raccordo”.
Adesso so quando prenderlo e quando NON prenderlo assolutamente. Una volta capito ciò hai svoltato.
Oppure la famosa Via della Scafa ,che porta Ostia , dove LUI
sostiene che si svolga il ciclo della
vita.
Secondo lui la gente nasce, cresce, muore e pure si
riproduce su questa strada.
File interminabili.
Ma anche qui basta capire gli orari e il gioco è fatto.
Questa permanenza a Roma procede bene, meglio del previsto.
Adoro prendere il tram e andare a fare un giro in centro.
Adoro Trastevere. E campo dei fiori. E villa Borghese o villa Pamphili. Mi
piace l’aria che si respira. Mi piacciono i ponti e le viste sul Tevere (il
Tevere in se un po’ meno visto che è abitato da simpatiche pantegane).
Roma è piena di arte. Ci sono sempre mostre, teatri, concerti,
cinema all’aperto. Ci sono tante cose da fare.
Villa Doria Pamphili |
Fori imperiali |
Talmente tante che mi rendo conto di aver ancora visto poco,
pochissimo. Ma indubbiamente è una città ,se non addirittura, LA città su cui è
difficile mettere un punto di arrivo.
E’ una continua scoperta e anche se so che durerà poco perché
a breve andremo via di nuovo ,inizio quasi già a sentirla “mia” e non pensavo
potesse accadere…
Daje regaaa
Alla prossima!
Iscriviti a:
Post
(
Atom
)