domenica 26 aprile 2015

(Cap 49) Tanzania.Un anno dopo.


Spesso mi viene chiesto  “Ti manca la Tanzania?”




A quasi un anno dal rientro definitivo in Europa inizio a vedere quel periodo leggermente sfocato e una sensazione stranissima mi invade al ricordo di quelle  immagini e di quei momenti.







Se qualcuno mi avesse detto, prima della partenza in Tanzania, in quel famoso periodo in cui avevo mille dubbi, paure e incertezze quanto sarebbe stato difficile invece ritornare in Europa e riabituarsi a vivere qui gli avrei dato indiscutibilmente del pazzo.

Questo  non era proprio nei mie piani. Questo pensiero non mi aveva minimante sfiorato il cervello. Del resto in Europa ci sono nata. Perché non sarei dovuta esser  felice?

Non avrei mai creduto che sarebbe stato così difficile  e anche così noioso.
Si purtroppo anche noioso.
L’adrenalina che io provavo in Tanzania non esiste in Europa. O almeno ,Io non la provo.
Io provavo adrenalina pure per andare a fare la spesa. O ogni mattina per andare a lavoro.
Quelle strade in Bajaj ,specialmente durante la stagione delle piogge, erano al pari di Gardaland o di un qualsiasi altro parco giochi.


Era  tutto nuovo, tutto era una scoperta e una continua avventura con un margine di rischio in certi casi.
Per quanto io abbia cercato di spiegarlo anche attraverso il blog  devo dire che le mie descrizioni sono comunque riduttive. Fidatevi.
E chi ha vissuto li con me sa di cosa sto parlando.

Comunque ritornando alla domanda inziale la risposta è Si.

Mi manca terribilmente.

Mi mancano le persone conosciute, mi manca la mia routine, mi mancano pure gli assurdi e kitsch matrimoni tanzani in Hotel. Mi manca l’estate tutto l’anno. Mi  mancano le ananas e i manghi più buoni del mondo. Mi manca fare un safari. Mi manca l’isoletta di Bongoyo dove mangiavo aragoste con le mani e dove bevevo la tangawizi. Mi manca la semplicità della vita vissuta li. Mi mancano le risate per ogni singola stranezza .Mi manca la semplicità della gente e la loro spensieratezza. Mi manca conoscere expat di ogni tipo e farmi raccontare le loro vite assurde e straordinarie.
Mi manca vivere li.

Li era una vita fondamentalmente lenta. Molto lenta. Ogni singola cosa veniva fatta con lentezza.E forse assaporavo meglio tutto.
Pole pole ero diventata pure io. Semplicemente ti adegui e ti mimetizzi alla società in cui vivi.

In maniera paradossale il rientro in Europa e ricominciare una vita qui  è stato più traumatizzante del trasferirmi in  East Africa.

Lisbona è bella. Bellissima. Una città meravigliosa e davvero unica per certi aspetti. Ma lo è in vacanza.
Vivere a Lisbona è più o meno come vivere in Italia. Un governo allo sbando e tre quarti della popolazione in cerca di lavoro. Lo stipendio medio è di 700-800 euro.
In compenso la città è molto vivibile e organizzata.

In Italia invece manco quello. Le strade di Roma Capitale  sono in uno stato primitivo. La città ha un sistema di trasporti primitivo.  La gente è nervosa e lo dimostra in tutte le occasioni possibili. In macchina, nel negozio o sull’autobus.  Il nervosismo genera maleducazione .E potrei continuare la descrizione ancora un po’.

Ma con ciò non voglio dire che sto malissimo e che la vita qui è terribile.
Ovviamente no.
 Ho trovato la mia dimensione e cerco di trovare il lato positivo delle cose.
Ma semplicemente non è come vivere li. Un abisso. E’ impossibile negarlo.
E la cosa assurda che a dirlo adesso è anche LUI che non era mai stato molto positivo riguardo laTanzania.
Anche lui ammette che in effetti li era tutta un'altra storia.

Forse  sto idealizzando .Come spesso accade si idealizza qualcosa che poi noi corrisponde perfettamente alla realtà.
Del resto  provando a riflettere in maniera obiettiva e oggettiva non posso non ammettere che ,per quanto bello sia stato, anche li ci sono stati momenti pesanti e duri.
Per quanto cercassi di non pensarci e di non angosciarmi al problema  in realtà quando sentivo che a qualcuno avesse preso la malaria o la dengue  le allegrie passavano rapidamente.
Il sistema immunitario dei tanzani è decisamente differente dal nostro,  sono  indubbiamente più forti fisicamente ,quando  invece era un expat  a prendere qualcosa di simile non era mai una cosa carina. Per nulla. Ho visto persone stare male seriamente e in alcuni casi anche a rischio di vita.

Un’altra cosa che mi pesava tanto era essere molto limitata negli spostamenti.
In Europa a qualsiasi ora della notte posso muovermi in maniera autonoma. E in centro puoi camminare in maniera più o meno sicura.
In Tanzania dopo il tramonto spostarsi da soli poteva essere rischioso, sebbene non mi sia mai personalmente successo nulla dovevi comunque stare attento anche perché le strade non erano assolutamente illuminate.

Ad ogni modo sono esperienze che innegabilmente  mi hanno cambiata.
Indubbiamente questa esperienza mi ha anche dato un briciolo di sicurezza in più in me stessa. E per certi versi mi hanno aiutato anche a capire quali sono i miei limiti.

Delle volte nei miei pensieri più assurdi penso che un giorno tornerò di nuovo li, con un biglietto solo andata e riprendo la mia vita li così come l’ho lasciata.
Mi piace pensarlo e mi fa star bene l’idea. Anche se rimane solo nella mia immaginazione.

Vi inserisco il video del mio ultimo pomeriggio a Dar, un percorso che ho fatto per circa 12 mesi ogni giorno, più o meno alla stessa ora.


Alla prossima :)


sabato 11 aprile 2015

(Cap 48) "Trent'anni o poco più"

Ho compiuto 31 anni.

Oggi ho 31 anni e quasi 3 mesi.

Questa scioccante e sconcertante notizia ogni tanto mi viene in mente ma cerco di allontanarla dai miei pensieri.

In fondo ,penso , non mi sento mica una 31 enne.

Nel mio immaginario infantile una donna a 31 anni era vecchia.

Aveva già prole grande che aveva almeno imparato a leggere e faceva i compiti.
Sicuramente sono stata influenzata da mia nonna che negli anni 60' a 30 anni aveva 3 figli e un lavoro a tempo indeterminato statale.
Ma erano altri tempi ,pare che si dica.

Comunque come vogliamo metterla ,31 anni li ho eccome. C’è poco da fare.
Sebbene  mi senta ancora  profondamente una teenager devo dire che ci sono alcune cose che me lo fanno capire che invece si,sto crescendo.

1.La mia stanza è sempre più ordinata.

Se mia mamma potesse avere voce in questo post ,non esiterebbe a dire la sua e a ricordare i tempi passati.
La mia stanza era un campo di battaglia. Uscire il sabato sera era l'equivalente di una guerra al fronte. 
Tutti i vestiti erano sul letto, sulle sedie ,sulle scrivanie e sull’intramontabile cyclette che tutti usiamo in camera  come ornamento o appendino.
Io e le mie amiche passavamo ore a scegliere l’abbigliamento della serata. Con tanto di prove e giudizi. Per fortuna tutto ciò non accade più. 
Troppo stancante.

2 Il sabato sera

Mi piace uscire e divertirmi. Mi piace vedere amici e fare casino. Ancora. Per fortuna.
Ma inizio a essere seriamente intollerante alle masse e alla confusione. Così il famoso sabato sera non diventa altro che tuta, divano e un film. Possibilmente francese.
E mi piace pure.

3.I tuoi genitori ti chiedono consigli.

Io e mia mamma siamo sempre state in eterna lotta. Forse perché abbiamo anche poca differenza d’età(19 anni) o forse perché è semplicemente naturale. Litigate e sfuriate di continuo.
Sotto lo sguardo stanco di mio padre che invano cercava di portarci alla ragione e alla calma.
Poi ad un certo punto puff.
Diventate quasi amiche e ti chiede pure consigli! Adesso tutto quello che dici non è sempre e solo una cazz…. ma addirittura viene preso seriamente in considerazione.
 Questo non lo avrei mai detto.


4. Alimentazione sana

Quando hai 15 anni probabilmente bruci 2000 calorie al secondo.
 E viceversa quando ne hai 31 il numero si riduce a 2 .
Altrimenti non si spiegherebbe il motivo per il quale anche una innocua patatina fritta si piazza li e diventa un buco di cellulite che non andrà mai via. Rimarrà con te, per sempre. Finché morte non vi separi.
Non basta più qualche giorno di alimentazione sana.
Per perdere anche 1 chilo ci sono settimane di  sacrifici e estenuanti giornate in palestra. Il tuo corpo ti inizia a punire per ogni aperitivo e per ogni schifezza che ingerisci.
Non c’è scampo.

5.Il mio compleanno

Prima adoravo tanto il mio compleanno. Già qualche giorno prima iniziavano anche mentalmente i preparativi. Ho sempre festeggiato. Tante feste e tanti invitati. Lo vivevo come una sorta di Ramadan.
 Una settimana di festeggiamenti.
Non so perché ma l’acquisto della candelina numero 3 ha cambiato assolutamente questa sensazione.
E ancora vi giuro non me lo spiego.

6.Ricevi tanti inviti. Ai battesimi.

Proliferazione di nani. Madre natura pare non aspetti. Così dopo anni di inviti alle serate inizi invece a ricevere inviti a battesimi e liste nascite da Prenatal, luogo per me fino a poco fa sconosciuto e misterioso.
E quando ti riunisci non si fa altro che parlare di parti, epidurali e di cacca. E ne parli con le stesse amiche con cui anni prima parlavi di tutt’altro ma proprio ALTRO.
E qui mi fermo.I nani tra poco potrebbero iniziare a leggere.


7.Qualità e non quantità.

Ecco, a 15 anni pensi che avere tanti amici sia semplicemente stupendo. Invece a 30 credi esattamente l’opposto. Pochi ma buoni.
Il tempo a disposizione è ridotto e si cerca di passarlo con chi lo merita davvero o con chi ci fa stare bene e non con chiunque tanto per passare un pomeriggio.
Non c’è tempo per lagne o per persone arroganti e presuntuose.

8.Abbigliamento meno da battona.

Se io penso alle facce di mio padre quando uscivo per andare a ballare non posso far meno di sbuffare a ridere. Poverino. Saranno stati anni difficili per lui.
Minigonna e taccone. O Scollatura e taccone .Super trucco. Capelli perfetti.
A 30 anni semplicemente ci si copre di più. Ma solo in questa decade.
Poi si diventa MILF e la storia cambia del tutto.
Ma per me c’è ancora c’è tempo.

9.Chiedere scusa

Sicuramente si nasce con questa dote. Eh si per me lo è ,una dote.
Chiedere scusa e riconoscere i proprio errori è un gesto importante  che purtroppo non tutti sono capaci di fare. Io non ero capace. Ho imparato .
O almeno mi sforzo molto di più.

10. I love shopping
Ricordo con una piacevole sensazione il sabato pomeriggio quando mia nonna ,che è sempre stata molto generosa ,mi dava la bellezza di 20 euro.
Io andavo dritta in centro con le amiche (quando ancora i centri commerciali non esistevano) e me li sparavo tutti in vestiti & co.
La mia vera grande passione. Un piacere immenso.
Adesso pur avendo a disposizione più di 20 euro (per fortuna) devo dire che sono diventata molto più tirata. Specie da quando il mio fantastico super mega fighissimo contratto a tempo indeterminato è  andato a pu cioè magicamente sparito dalla sera alla mattina devo dire che sono molto più oculata nelle mie spese.
Motivo in più per cui adesso se devo comprare anche una pashmina ci penso 3 volte.
 E anche  questo non lo avrei mai detto.

 MAI.




Ringrazio per la foto VALENTINA INDELICATO che oltre a essere una fotografa e anche una fantastica artista  Clicca qui per info









sabato 4 aprile 2015

(Cap 47)Porto.Una piacevole sorpresa.



Tutto nacque da una semplice  domanda.

Vale, cosa vorresti per il tuo compleanno ?

Una domanda che ogni anno LUI puntualmente mi chiede in preda a una sorta di panico generato da un VUOTO assoluto come lo sarebbe tutto il genere maschile davanti a una situazione taaaanto difficile.

Risposta abbastanza scontata.Almeno per me.
Tra le cose che adoro ricevere in regalo ,senza dubbio quella che ne esce vincitrice in assoluto è un viaggio.

Che sia un gitarella fuori porta, un safari o un road trip in California devo dire che indubbiamente questo è per eccellenza il regalo che più preferisco ricevere (Ma ddai?)

Il piacere che si prova andando alla scoperta di qualcosa di nuovo è impagabile.
Nessuna borsa o gioiello può competere al riguardo. 

E allora abbiamo iniziato a organizzare un viaggio direzione Porto.
Che per noi in effetti è una gita fuori porta.

Porto  (o Oporto in italiano)dista circa 300 km da Lisbona e si può raggiungere sia in bus (più economico)che treno ma anche in aereo (con tariffe talvolta più vantaggiose del treno).
Abbiamo optato per il treno e ho scoperto che se ti registri e  prenoti sul sito delle  ferrovie http://www.cp.pt/passageiros/pt  si riescono  anche a trovare sconti del 50 % sulle tariffe.

Siamo partiti intorno alle 8:30 a.m. dalla stazione di Oriente (per noi più comoda) e siamo arrivati a Porto intorno alle  1050 a.m. Un viaggio molto comodo, i treni sono puliti e silenziosi. Ma qui è una normalità.

Siamo arrivati alla stazione di Porto Campanha che non è la centrale ma è comunque ben collegata con la famosissima stazione di Sao Bento.
Chiamarla una stazione sembra quasi un insulto.
La stazione di Sao Bento risale al 1900 ed è interamente  rivestita di azulejos




Quindi ci siamo diretti verso la guesthouse che avevamo prenotato che si trova a 5 minuti a piedi da Sao Bento.
Una boutique guesthouse per l’esattezza, che abbiamo trovato davvero deliziosa.
Ci hanno accolto con caffè è biscottini e una mappa per spiegarci la città. Molto carino e molto curato, e ve lo consiglio assolutamente  http://shiadu.com/casa-dos-loios/home/ .



Posate le valigie in camera siamo andati subito alla scoperta della città.

E sotto consiglio della ragazza della guesthouse ci siamo diretti subito alla Torre dei chierici (torre dos clerigos) che è il simbolo della città di Porto.
Una vista da togliere il fiato….!








Proprio questa bellissima vista ha permesso di pianificare il percorso successivo.
Abbiamo deciso di andare diretti lungo il fiume Douro e andare alla scoperta del quartiere Ribeira ,che è il quartiere più caratteristico di Porto.





Dall’altra parte del fiume si trova Vila Nova De Gaia che non è altro che la zona dove hanno sede le grandi aziende produttrici del famoso Porto, nelle quali si possono fare anche le degustazioni.




Indubbiamente questa è una cosa da non perdere anche perché il Porto è un vino liquoroso molto dolce che piacerà proprio a tutti.
Abbiamo scoperto così che ci sono sette tipi di Porto tra cui i principali sono il Ruby e il Tawny e che la sua storia risale addirittura in epoca romana e poi riconosciuto ufficialmente nella seconda metà del 700.
Proprio per questa lunga storia  la valle del Douro ,ovvero la zona esclusiva di produzione del Vinho do Porto venne dichiarata nel 2001 Patrimonio Mondiale dell’umanità dall’Unesco.



L’indomani abbiamo proseguito il nostro giro visitando Il mercato coperto  di Bolhao .
Questo mercato è diviso in 4 sezioni: Fiori, pesce, carni e verdure. Si trovano anche dei piccoli Bar in cui è possibile fare degustazioni di formaggi e vino a prezzi decisamente abbordabili.








Poi siamo andati a vedere la famosa livraria Lello e Irmao, una antichissima libreria(originariamente  una biblioteca) che si trova in Rua das Carmelitas .
Realizzata nel 1869 ,la libreria ,che pare sia una delle più belle al mondo, è  stata di ispirazione nientepocodimenoche alla scrittrice J.K.Rowling ,famosa per la celebre serie di romanzi di Harry Potter.
Purtroppo è severamente vietato scattare foto quindi dovete “accontentarvi” della mia personale descrizione.
L’edificio è un mix tra tradizione neogotica e architettura liberty caratterizzato da  una imponente scala sinuosa, il soffitto decorato ,le pareti di legno intarsiato e lucernaio di vetri decorati.
Questa libreria ha qualcosa di assolutamente magico e non mi stupisce che J.K. Rowling ,che visse  a Porto per un periodo, ne sia rimasta affascinata.


Porto è una città piccolina, proprio per questo suggerisco di perdersi tra le sue stradine del centro storico  partendo da vie come Rua do Marcadores o Rua de Santa Catarina.
E’ pieno di negozi vintage ,uno più bello dell’altro.
E’ stata dura trattenersi e astenersi dallo shopping.







Raramente nei miei post consiglio ristoranti particolari, ma stavolta farò un’eccezione.
Questo ristorantino ,Casa mundo ,situato al numero 73 di  Rua des  Caldeireiros , angusto in apparenza è semplicemente fantastico.


E’gestito dalla cuoca, la  padrona di casa che proprio dentro casa sua ha organizzato 4 modesti tavolini e  offre alla modica cifra di 4.60 euro un pranzo completo con: zuppa , piatto principale (a scelta tra 4 opzioni), un dolce e il caffè.
Lasciando perdere la qualità del cibo che ho ritenuto ottima devo dire che è stato indubbiamente uno dei pranzi più caratteristici  fatti fin’ ora in Portogallo.Quindi 10 e lode alla Senhora per la sua attività.

Maestosa e elegante è la Cattedrale de Se  .
In stile romanico  ,presenta un chiostro gotico e pareti di azulejos bianche e azzurre.
Fuori dalla cattedrale si affaccia una stupenda vista sul fiume Douro e sul quartiere di Ribeira.


Siamo andati anche a vedere il Palacio da Bolsa ,il palazzo della Borsa ,in stile neoclassico iniziato nel 1842.
E’ uno degli edifici più importanti di Porto  ed è stato costruito dall’associazione commerciale cittadina.
Tra le sale più belle ,la Sala Araba utilizzata oggi per il ricevimento di Personalità o vertici di stato in visita.


Attenzione le visite sono guidate e a orari ben precisi,
quindi vi consiglio di consultare prima il sito   http://www.palaciodabolsa.com/

Il terzo e ultimo giorno abbiamo visitato la zona del Palacio da Musica che è un complesso di sale da concerto  realizzata nel  2001 in occasione della candidatura di Porto come Capitale Europea della Cultura  anche se i lavori non finirono in tempo e furono ultimati nel 2005.
Purtroppo anche qui le visite guidate erano solo in alcune fasce orarie e sfortunamente  per questo non siamo riusciti ad entrare.(Controllate qui gli orari http://www.casadamusica.com/)
Ma pare valga assolutamente la pena .Peccato ,sarà per la prossima volta.
Poi abbiamo passeggiato per la Rua Cedofeita e dintorni,meno turistica e piena di negozietti,bar ecc…







Ed è proprio qui che ci siamo fatti coraggio e abbiamo assaggiato la specialità di Porto, la celeberrima francesinha .
Ne avevo già sentito parlare e i racconti erano stati alquanto variegati. Chi l'ha amata e chi nn la mangerebbe proprio mai piu'.
E avevo letto il post della bravissima Chiara Santamaria in  Ma che davvero?





La francesina  di base è un panino. Un panino con tutto però. Salame ,una fettina di carne di vitello, salsiccia e wurstel. Affogato in un mare di formaggio fuso e una salsa alla birra. E questa è la versione basica. Poi c’è una versione “speciale” con pure l’uovo su.



Personalmente non l’ho gradita .E’ fatta per veri stomaci, stomaci forti. Un mix di sapori che per me sono stati  fin troppi . Ma chiaramente gusti son gusti.
Ho preferito di gran lunga il Caldo Verde,una tipica zuppa portoghese a base di cavolo e patate.




Porto è una città deliziosa e per certi aspetti mi è piaciuta molto più di Lisbona.
Ha un qualcosa di magico e dei colori unici. Non è per nulla caotica e la si visita tranquillamente a piedi, approfittandone per perdersi nelle vie, o calçadas , e scovare stradine meravigliose e incredibilmente  suggestive.
Ci ritornerò sicuramente.



Muito Obrigado  ;)