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sabato 11 aprile 2015

(Cap 48) "Trent'anni o poco più"

Ho compiuto 31 anni.

Oggi ho 31 anni e quasi 3 mesi.

Questa scioccante e sconcertante notizia ogni tanto mi viene in mente ma cerco di allontanarla dai miei pensieri.

In fondo ,penso , non mi sento mica una 31 enne.

Nel mio immaginario infantile una donna a 31 anni era vecchia.

Aveva già prole grande che aveva almeno imparato a leggere e faceva i compiti.
Sicuramente sono stata influenzata da mia nonna che negli anni 60' a 30 anni aveva 3 figli e un lavoro a tempo indeterminato statale.
Ma erano altri tempi ,pare che si dica.

Comunque come vogliamo metterla ,31 anni li ho eccome. C’è poco da fare.
Sebbene  mi senta ancora  profondamente una teenager devo dire che ci sono alcune cose che me lo fanno capire che invece si,sto crescendo.

1.La mia stanza è sempre più ordinata.

Se mia mamma potesse avere voce in questo post ,non esiterebbe a dire la sua e a ricordare i tempi passati.
La mia stanza era un campo di battaglia. Uscire il sabato sera era l'equivalente di una guerra al fronte. 
Tutti i vestiti erano sul letto, sulle sedie ,sulle scrivanie e sull’intramontabile cyclette che tutti usiamo in camera  come ornamento o appendino.
Io e le mie amiche passavamo ore a scegliere l’abbigliamento della serata. Con tanto di prove e giudizi. Per fortuna tutto ciò non accade più. 
Troppo stancante.

2 Il sabato sera

Mi piace uscire e divertirmi. Mi piace vedere amici e fare casino. Ancora. Per fortuna.
Ma inizio a essere seriamente intollerante alle masse e alla confusione. Così il famoso sabato sera non diventa altro che tuta, divano e un film. Possibilmente francese.
E mi piace pure.

3.I tuoi genitori ti chiedono consigli.

Io e mia mamma siamo sempre state in eterna lotta. Forse perché abbiamo anche poca differenza d’età(19 anni) o forse perché è semplicemente naturale. Litigate e sfuriate di continuo.
Sotto lo sguardo stanco di mio padre che invano cercava di portarci alla ragione e alla calma.
Poi ad un certo punto puff.
Diventate quasi amiche e ti chiede pure consigli! Adesso tutto quello che dici non è sempre e solo una cazz…. ma addirittura viene preso seriamente in considerazione.
 Questo non lo avrei mai detto.


4. Alimentazione sana

Quando hai 15 anni probabilmente bruci 2000 calorie al secondo.
 E viceversa quando ne hai 31 il numero si riduce a 2 .
Altrimenti non si spiegherebbe il motivo per il quale anche una innocua patatina fritta si piazza li e diventa un buco di cellulite che non andrà mai via. Rimarrà con te, per sempre. Finché morte non vi separi.
Non basta più qualche giorno di alimentazione sana.
Per perdere anche 1 chilo ci sono settimane di  sacrifici e estenuanti giornate in palestra. Il tuo corpo ti inizia a punire per ogni aperitivo e per ogni schifezza che ingerisci.
Non c’è scampo.

5.Il mio compleanno

Prima adoravo tanto il mio compleanno. Già qualche giorno prima iniziavano anche mentalmente i preparativi. Ho sempre festeggiato. Tante feste e tanti invitati. Lo vivevo come una sorta di Ramadan.
 Una settimana di festeggiamenti.
Non so perché ma l’acquisto della candelina numero 3 ha cambiato assolutamente questa sensazione.
E ancora vi giuro non me lo spiego.

6.Ricevi tanti inviti. Ai battesimi.

Proliferazione di nani. Madre natura pare non aspetti. Così dopo anni di inviti alle serate inizi invece a ricevere inviti a battesimi e liste nascite da Prenatal, luogo per me fino a poco fa sconosciuto e misterioso.
E quando ti riunisci non si fa altro che parlare di parti, epidurali e di cacca. E ne parli con le stesse amiche con cui anni prima parlavi di tutt’altro ma proprio ALTRO.
E qui mi fermo.I nani tra poco potrebbero iniziare a leggere.


7.Qualità e non quantità.

Ecco, a 15 anni pensi che avere tanti amici sia semplicemente stupendo. Invece a 30 credi esattamente l’opposto. Pochi ma buoni.
Il tempo a disposizione è ridotto e si cerca di passarlo con chi lo merita davvero o con chi ci fa stare bene e non con chiunque tanto per passare un pomeriggio.
Non c’è tempo per lagne o per persone arroganti e presuntuose.

8.Abbigliamento meno da battona.

Se io penso alle facce di mio padre quando uscivo per andare a ballare non posso far meno di sbuffare a ridere. Poverino. Saranno stati anni difficili per lui.
Minigonna e taccone. O Scollatura e taccone .Super trucco. Capelli perfetti.
A 30 anni semplicemente ci si copre di più. Ma solo in questa decade.
Poi si diventa MILF e la storia cambia del tutto.
Ma per me c’è ancora c’è tempo.

9.Chiedere scusa

Sicuramente si nasce con questa dote. Eh si per me lo è ,una dote.
Chiedere scusa e riconoscere i proprio errori è un gesto importante  che purtroppo non tutti sono capaci di fare. Io non ero capace. Ho imparato .
O almeno mi sforzo molto di più.

10. I love shopping
Ricordo con una piacevole sensazione il sabato pomeriggio quando mia nonna ,che è sempre stata molto generosa ,mi dava la bellezza di 20 euro.
Io andavo dritta in centro con le amiche (quando ancora i centri commerciali non esistevano) e me li sparavo tutti in vestiti & co.
La mia vera grande passione. Un piacere immenso.
Adesso pur avendo a disposizione più di 20 euro (per fortuna) devo dire che sono diventata molto più tirata. Specie da quando il mio fantastico super mega fighissimo contratto a tempo indeterminato è  andato a pu cioè magicamente sparito dalla sera alla mattina devo dire che sono molto più oculata nelle mie spese.
Motivo in più per cui adesso se devo comprare anche una pashmina ci penso 3 volte.
 E anche  questo non lo avrei mai detto.

 MAI.




Ringrazio per la foto VALENTINA INDELICATO che oltre a essere una fotografa e anche una fantastica artista  Clicca qui per info









giovedì 22 maggio 2014

My life in Tanzania (Capitolo 28)"Parliamo un pò di Dar es Salaam"

Strano ma vero ,ma mi sono resa conto di non aver mai parlato  di Dar es Salaam.

Ho accennato in alcuni post qualcosa della città ma non ne ho mai parlato nello specifico.

Dar es Salaam è una città “strana”.
Molti sostengono sia quasi formata da più “città” al suo interno  sia per  le enormi dimensioni dei singoli quartieri ma anche per le  tantissime differenze che questi presentano l’uno con l’altro.

Dar es Salaam ,che significa “porto della pace”, è una città africana ma che ha notevolmente risentito delle influenze  indiane e arabe.

E non è una città turistica.
Il turista medio vi transita generalmente 1-2 giorni per poi andare a fare i Safari o per andare nelle bellissime  isole ,di cui la più conosciuta è  Zanzibar. Anche se molti  viaggiatori, atterrano direttamente negli aeroporti di Zanzibar  o di Kilimangiaro evitando addirittura di passarci proprio da Dar.
Semplicemente la città non offre tantissimo dal punto di vista turistico anche se, ovviamente ,potrebbe averne un grosso potenziale, vista l’eccellente posizione sulla costa.

Viverci invece  è un altro paio di maniche.
Innanzitutto è una città abbastanza costosa.
Che è una cosa che non ti aspetti minimamente. Questo luogo comune,che in Africa tutto si trovi a costi inferiori rispetto ai nostri, sicuramente non è applicabile a Dar.
Gli affitti per esempio sono carissimi.
E se mai ne trovassi uno per le tue tasche devi considerare che tutti i proprietari pretendono da 6 mesi a 1 anno anticipato per l’affitto di un appartamento.

Una  pazzia.

Questo è il motivo per cui molte aziende,che offrono lavoro qui, propongono la casa  tra i benefits.
Altrimenti poca gente verrebbe qui a lavorare.
Mi riferisco chiaramente agli expats ,gli stranieri, come noi.
Che siamo tantissimi. Molti inglesi, americani ,indiani, cinesi ,tedeschi,italiani,francesi.
Tutti qui per motivi di business. In genere si rimane 2-3 anni, dipende dal tipo di contratto lavorativo.
Come spesso accade, arrivi piangendo e te ne vai piangendo.Perché nel frattempo ti sei affezionato e non vuoi andar più via.Ho conosciuto tanta gente che qui c'e' rimasta e non e' piu'tornata in Europa,integrandosi perfettamente e parlando lo swahili come un tanzano.

Un grande tasto dolente della città è il traffico.
E’ una città trafficata.

Ho detto trafficata?

No scusate… spaventosamente  trafficata.
Dopo che sei stato a Dar es Salaam il raccordo anulare di Roma alle 8 di mattina ti sembrerà una stradina della Cornovaglia.
Si rimane imbottigliati nel traffico per ore.Ed è snervante.
Per questo è consigliabile vivere vicino alla propria sede di lavoro.
Sono rimasta imbottigliata nel traffico anche per 3 ore.
Leggende narrano che qualcuno abbia anche superato le 6 ore.
Bisogna avere davvero tanta pazienza.
Si potrebbe ridurre il traffico creando semplicemente delle rotonde e eliminando alcuni dei mille semafori. Oppure mettendo a posto le strade in modo da aumentare le corsie.
Ma lo faranno,ne sono sicura. Mi piace essere fiduciosa.
I controllori del traffico in genere  non fanno altro che aumentarlo.Loro e la Polizia a Dar non solo intralciano  il traffico ma sono anche “famosi” perché ti fermano spesso e con un pretesto qualunque (più delle volte inesistente)ti fanno una multa o ti vogliono portare in centrale .E allora gli dai una “mancia” e loro dimenticano l’accaduto. 
Come ogni cosa, inizialmente ti escono gli occhi di fuori per i nervi e poi invece ti abitui.
A me è capitato solo una volta mentre guidavo io ma tantissime volte mentre guidava qualcun altro.Ed è davvero ridicolo.E non pensare minimamente  tu,caro expat,  di poter fare il paladino della giustizia e pensare di cambiare le cose.
Non funziona così.
Ti devi adeguare TU e accettare la situazione. That's all.

Quando sono venuti a trovarmi dei miei amici dall’ Italia  mi sono quasi trovata in difficoltà quando mi chiesero  di “visitare” Dar.
Eppure alla fine siamo riusciti a fare un bel giretto e a vedere e scoprire una pazza città come questa.

Innanzitutto partirei dalle isole di Bongoyo e Mbudya.
Dar es Salaam risente delle alte e basse maree quindi capita sovente che la mattina non ci sia possibilità di fare il bagno in spiaggia (cosa alquanto fastidiosa).
Motivo per cui spesso si preferisce andare nelle isole.
Mbudya è raggiungibile dal White Sands Hotel con una barchetta. Il costo è di circa 5 euro a/r e quando arrivi devi pagare una specie di tassa in quanto è una Riserva Naturale. Lo spettacolo è assicurato.








Quando arrivi i tipi che gestiscono l’isola ti chiedono “cosa vuoi mangiare”.
In genere la scelta va in base al pescato del giorno.
In linea di massima puoi scegliere tra pesce alla griglia, aragosta o calamari accompagnato da patatine fritte.
Ovviamente un pasto che mangerai senza posate. Ma forse il bello è anche questo.


Bongoyo invece si raggiunge dallo Slipway Hotel e anche li trovi una barchetta che ti porta più o meno con la stessa cifra nella deliziosa isoletta.




Il mio secondo giorno in Tanzania andai all’isola di Mbudya. Per questo motivo l’isola ha per me un valore quasi “affettivo”.
Mi piace considerarlo il mio primo contatto con la Tanzania.
Ci torno ogni volta che posso e ho deciso pure di passare li il giorno del mio trentesimo compleanno.Sapevo che un compleanno del genere me lo sarei ricordato per sempre.



Sicuramente consiglio di visitare il Mercato del pesce.
Il mercato del pesce di Dar es Salaam è uno dei più grandi dell’Africa orientale.
Al mattino arrivano le barche dei pescatori che lasciano li  pesci di ogni  tipo e per tutto il giorno fino all'imbrunire non si fa altro che mercanteggiare su tavoli improvvisati.


Non è consigliato fare foto. Non amano essere fotografati se non ti conoscono.
L’ideale è farsi un’ amico sul posto e chiedere a lui il "permesso"di scattare.
Lui è “l’amico” e questi  sono i miei scatti













Il mercato è diviso in due sezioni.
In una c'e' il mercato del pesce vero e proprio e in un'altra invece c'è un mercato normale ,di frutta,verdura, roba per la casa e anche la possibilità di farti cucinare il pesce.
Questo però lo consiglio a stomaci molto "forti".


Passeggiare per il centro della città è una cosa che secondo me va fatta. Pur non essendoci nulla di concreto da vedere.
 Ma solo guardare la gente e vederla nella loro quotidianità è per me stato sempre oggetto di curiosità .In centro vive poca gente. E’ principalmente sede di uffici ,banche, Ngo ,ministeri ecc.









Facendo uno stage nel settore “vendite” ero anche spesso in giro per la città prendendo appuntamento con i clienti.
Non sembrerebbe nulla di difficile. E in effetti non lo era. Se non… trovare le vie.
Che non esistono.
Solo alcune strade hanno i nomi. Ma ancor più grave…NON CI SONO NUMERI CIVICI.
Che è una tragedia se devi cercare un determinato ufficio.
Se chiedi a una tale azienda il loro indirizzo della sede centrale questa potrebbe risponderti che si trovi, per esempio a
  Ohio Street vicino la Barclay bank prima di Subway e dopo la sede DHL.

Vi giuro.

E sta cosa all'inizio mi lasciava davvero perplessa. 
Così chiedevo alle colleghe come facessero a ricevere ad esempio la posta. 
La posta la ricevono in genere alla sede centrale, attraverso una casella postale.

E  i documenti? La posta importante? Le bollette? chiedevo.La mia collega mi guardò stralunata.

Ma via email ,Vale!

Ah!Vero…
In pratica quella arretrata sono risultata io! :)


Chiaramente se conosci la città è molto più semplice individuare i punti a cui far riferimento.
Chi come me conosceva poco la città,in particolar modo il centro, downtown,la ricerca di un determinato cliente poteva durare anche ore. 
Per fortuna c'era con me Hamis,altrimenti credo sarei ancora in giro per la città a chiedere informazioni.

 Ovviamente in pole pole style :)

 L'importante è NON stressarsi.



Consiglio anche di vedere i mercati. Famoso, grandissimo e pieno di ogni mercanzia è il mercato di Kariakoo.
Ma è davvero molto grande e consiglio, se potete ,di andare con un amico del posto ,di evitare di portare borse o roba varia perché è molto famoso anche per gli scippi.
Dimenticatevi li di portare una reflex o macchine appariscenti
.Ovvio.Tornereste senza.
Io preferisco il mercatino di Mwenge. Sia perché più piccolino e sia perché pare il rischio di scippi sia inferiore.




Potete trovare di tutto. Dalle stoffe agli oggettini in ebano.
All'interno dei negozi ci sono gli artigiani che lavorano. In condizioni disumane delle volte.






Carino anche se un po’ turistico è il mercatino vicino lo Slipway. Trovi la stessa roba ,magari a prezzi leggermente più alti. Ma a mio avviso è molto più tranquillo .Gli stessi venditori non ti assalgono proponendoti di comprare la loro roba ma ti invitano a guardarla .

Le spiagge di Coco beach o Mwalambezi sono anche una meta che personalmente suggerisco.
Ma  non spiagge dove prendere il sole...vi guarderebbero tutti come degli idioti.
Spiagge dove fare il bagno ,se la marea lo permette, o dove prendere una birra con gli amici.






Per il resto…beh vi confermo il fatto che non è una città che merita un’intera vacanza ma visitarla potrebbe essere interessante ,se siete di passaggio.
Sicuramente Dar non rappresenta l’immagine dell’Africa che tutti abbiamo nella nostra mente.
E’ una città che si evolve molto rapidamente .E cresce a dismisura.
I racconti degli amici o colleghi che vivono qui da tanto mi parlano di una Dar completamente diversa rispetto a 10-15 anni fa.
Alcune zone erano unicamente delle paludi.
Chi ci ha vissuto e vi ritorna trova significativi miglioramenti.
Assurdo ma vero,mi dicevano che il traffico è addirittura migliorato.
Per esempio i Bajaj sono stati introdotti negli ultimi 5 anni. Prima c’erano c'erano taxi simili ma erano...bici (un'esempio lontano dei nostri risciò,per intenderci).
Poi mi raccontano che le strade asfaltate erano pochissime.O che per trovare una farmacia dovevi fare anche 50 km.
Per certe cose invece la città presenta ancora delle problematiche di base che non sono state risolte.
Per esempio la nettezza urbana.
 Non esistono cassonetti dell’immondizia per strada.
Noi ,a casa,i rifiuti  li mettiamo in un bidone che si trova all'interno del residence.
Poi questi sacchi vengono  messi in uno stanzino dove poi una volta a settimana passa un camion a ritirarlo.

(Da notare la signora per terra che sta semplicemente riposando)



Chissà con che occhi vedrò io Dar tra 10 anni!

Vedremo!!!


 A presto!






mercoledì 26 marzo 2014

My life in Tanzanìa (Capitolo 18) - 'Nightlife a Dar es Salaam :gli inventori del twerking'-


Quando posto  delle foto  su facebook sulla vita notturna di Dar spesso mi viene chiesto

“a Dar esiste una vita notturna?!?”

Dando quasi per scontato che sia completamente assente.
Ebbene si.
 Esiste. E chiaramente non solo per  i Mzungu (musi bianchi) come me.
Loro,i tanzaniani, hanno anche un'
 intensa vita notturna.
Per certe cose non è neanche così diversa dalla nostra.
Nel senso,che ci si ritrova con gli amici e si prende insieme qualcosa da bere.
 Il concetto rimane quello.
Una cosa bellissima da fare qui è andare in spiaggia. Le spiagge ,per il tanzaniano medio,hanno una funzione completamente diversa dalla nostra. Le spiagge non sono piene di lettini e gente super tatuata che mostra muscoli , addominali e tette plastificate.
Le spiagge sono un luogo di incontro.
 Molti bar sono, infatti, sulla spiaggia e si va li per incontrare gli amici e bere una birra o una Tangawizi (bevanda allo zenzero,vedi  capitolo 16).
E ci si va in genere di pomeriggio,verso le 17.Un po’ come gli inglesi che vanno al pub.
In spiaggia puoi stare li a guardare cose assurde. C’è chi gioca a calcio,chi va in moto,chi fa giochi acrobatici o chi semplicemente si rilassa .Sicuramente non per fare il bagno,visto che molti non sanno nuotare.
Una delle mie spiagge  preferite è Coco Beach ma anche Mbalamwezi beach  (leggi mbalambuezi) non mi dispiace per nulla.


Mbalamwezi Beach

Mbalamwezi beach

Coco beach

Coco beach

Bagamoyo beach

Bagamoyo beach

Mishikaki e Patatine

Bagamoyo beach

Bagamoyo beach

Bagamoyo beach

Bagamoyo beach

Bagamoyo beach





La nightlife può iniziare così.
Può continuare  nello stesso posto  cenando magari con un piatto di Mishkaki (spiedini di carne)con patatine fritte oppure andare da un’altra parte.
Non ci sono tantissimi pubs,bars o clubs come da noi in Europa ,ma ne hanno un discreto numero.
Molti  locali fanno musica dal vivo o serate a tema.
Funziona più o meno come da noi.
Solo che loro bevono tanto. Ovvero. Sono molto simili ai loro colonizzatori di un tempo,gli inglesi. Bevono tanto,tantissimo. Hanno una settimana lavorativa (lunedì -venerdì) calma e poi il weekend si distruggono. Ma si distruggono esageratamente a volte. Proprio come in Inghilterra.
Durante il weekend  i locali organizzano anche delle vere e proprie discoteche. Le più belle sono sulla spiaggia,ovviamente. Le serate in discoteca non iniziano prima dell’una.
La musica in genere è la classica commerciale che c’è anche da noi. 
Magari con qualche colpo anni 90.
E ogni tanto inseriscono qualcosa Indian style  ,vista l’alta percentuale di indiani (il deejay passa da  Bob Sinclar alla  bolliwood  music senza nessuna pietà).
 Le ragazze tanzaniane non hanno alcun minimo pudore in quanto ad abbigliamento (altra caratteristica in comune con gli inglesi).
Sono tutte abbastanza “in carne” e non si creano minimante problemi ad indossare un vestito stretch bianco che farebbe sembrare grassa pure Heidi Klum .
Loro hanno un concetto diverso della magrezza.Per loro più sei in carne ,più sei figa.
Azz… sono nata nel continente sbagliato.
 Il concetto di dieta non è proprio previsto.
L’essere in carne è associato al benessere. Al vivere bene.
Se vedi una tanzaniana in forma e sportiva  (fit) è in genere perché probabilmente è benestante e ha passato metà della sua vita in Europa o in posti simili,prendendo di conseguenza le abitudini occidentali (sono molte,soprattutto a Dar.)
Il tacco in genere è almeno di 15 cm o anche di più.
 Non vogliono passare inosservate.
Ballano tutti.Hanno inevitabilmente una marcia in più di noi.Il ritmo è nel sangue. Ballano anche le donne molto grandi. Le loro danze nazionali sono molto belle.
Ci hanno mostrato qualcosa vicino Arusha una sera.




E loro sono gli inventori del TWERKING che in Italia sta spopolando in un noto programma televisivo su Italia uno.
Da loro si fa twerking da anni.
Daje de twerking
Le prime volte che le ho viste fare questo tipo di danze sono rimasta con la bocca aperta.
Cioè tranquillamente, con un certo savoir faire aggiungo, loro si mettono li in pista e fanno questo movimento che non è poi neanche facile. 
Ore di twerking.Serate di twerking.
Cambia la musica ma loro stanno a fare twerk.E nn si fermano.
E lo fanno tutte. Mica solo quelle più disinibite.
E noi ci scandalizziamo per Miley Cirus.
Novellina.Tie’.
Le ragazze tanzaniane si mettono li in pista e stanno  con il loro amico/fidanzato a fare la twerk dance. Senza SE e senza MA.
Poi magari si rimettono al tavolo e si vergognano a parlarci.

Valle a capì!