Strano ma vero ,ma mi sono resa conto di non aver mai
parlato di Dar es Salaam.
Ho accennato in alcuni post qualcosa della città ma non ne
ho mai parlato nello specifico.
Dar es Salaam è una città “strana”.
Molti sostengono sia quasi formata da più “città” al suo
interno sia per le enormi dimensioni dei singoli quartieri ma anche
per le tantissime differenze che questi
presentano l’uno con l’altro.
Dar es Salaam ,che significa “porto della pace”, è una città
africana ma che ha notevolmente risentito delle influenze indiane e arabe.
E non è una città
turistica.
Il turista medio vi transita generalmente 1-2 giorni per poi
andare a fare i Safari o per andare
nelle bellissime isole ,di cui la più
conosciuta è Zanzibar. Anche se molti viaggiatori, atterrano direttamente negli
aeroporti di Zanzibar o di Kilimangiaro
evitando addirittura di passarci proprio da Dar.
Semplicemente la città non offre tantissimo dal punto di vista
turistico anche se, ovviamente ,potrebbe averne un grosso potenziale, vista l’eccellente
posizione sulla costa.
Viverci invece è un
altro paio di maniche.
Innanzitutto è una città abbastanza costosa.
Che è una cosa che non ti aspetti minimamente. Questo luogo
comune,che in Africa tutto si trovi a costi inferiori rispetto ai nostri,
sicuramente non è applicabile a Dar.
Gli affitti per esempio sono carissimi.
E se mai ne trovassi uno per le tue tasche devi considerare
che tutti i proprietari pretendono da 6 mesi a 1 anno anticipato per l’affitto di un
appartamento.
Una pazzia.
Questo è il motivo per cui molte aziende,che offrono lavoro
qui, propongono la casa tra i benefits.
Altrimenti poca gente verrebbe qui a lavorare.
Mi riferisco
chiaramente agli expats ,gli stranieri,
come noi.
Che siamo tantissimi. Molti inglesi, americani ,indiani,
cinesi ,tedeschi,italiani,francesi.
Tutti qui per motivi di business. In genere si rimane 2-3
anni, dipende dal tipo di contratto lavorativo.
Come spesso accade, arrivi piangendo e te ne vai piangendo.Perché nel frattempo ti sei affezionato e non vuoi andar più via.Ho conosciuto tanta gente che qui c'e' rimasta e non e' piu'tornata in Europa,integrandosi perfettamente e parlando lo swahili come un tanzano.
Un grande tasto dolente della città è il traffico.
E’ una città trafficata.
Ho detto trafficata?
No scusate… spaventosamente trafficata.
Dopo che sei stato a Dar es Salaam il raccordo anulare di Roma
alle 8 di mattina ti sembrerà una stradina della Cornovaglia.
Si rimane imbottigliati nel traffico per ore.Ed è
snervante.
Per questo è consigliabile vivere vicino alla propria sede
di lavoro.
Sono rimasta imbottigliata nel traffico anche per 3 ore.
Leggende narrano che qualcuno abbia anche superato le 6 ore.
Bisogna avere davvero tanta pazienza.
Si potrebbe ridurre il
traffico creando semplicemente delle rotonde e eliminando alcuni dei mille
semafori. Oppure mettendo a posto le strade in modo da aumentare le corsie.
Ma lo faranno,ne sono sicura. Mi piace essere fiduciosa.
I controllori del traffico in genere non fanno altro che aumentarlo.Loro e la Polizia a Dar non solo intralciano il traffico ma sono anche “famosi” perché ti
fermano spesso e con un pretesto qualunque (più delle volte inesistente)ti fanno una
multa o ti vogliono portare in centrale .E allora gli dai una “mancia” e loro
dimenticano l’accaduto.
Come ogni cosa, inizialmente ti escono gli occhi di
fuori per i nervi e poi invece ti abitui.
A me è capitato solo una volta mentre guidavo io ma tantissime volte mentre guidava
qualcun altro.Ed è davvero ridicolo.E non pensare minimamente tu,caro expat,
di poter fare il paladino della
giustizia e pensare di cambiare le cose.
Non
funziona così.
Ti devi adeguare TU e accettare la situazione. That's all.
Quando sono venuti a trovarmi dei miei amici dall’ Italia mi sono quasi trovata in difficoltà quando mi
chiesero di “visitare” Dar.
Eppure alla fine siamo riusciti a fare un bel giretto e a
vedere e scoprire una pazza città come questa.
Innanzitutto partirei dalle isole di Bongoyo e Mbudya.
Dar es Salaam risente delle alte e basse maree quindi capita sovente che la mattina non ci sia
possibilità di fare il bagno in spiaggia (cosa alquanto fastidiosa).
Motivo per cui spesso si preferisce andare nelle isole.
Mbudya è
raggiungibile dal White Sands Hotel con una barchetta. Il costo è di circa 5
euro a/r e quando arrivi devi pagare una specie di tassa in quanto è una
Riserva Naturale. Lo spettacolo è assicurato.
Quando arrivi i tipi che gestiscono l’isola ti chiedono
“cosa vuoi mangiare”.
In genere la scelta va in base al pescato del giorno.
In linea di massima puoi scegliere tra pesce alla griglia,
aragosta o calamari accompagnato da patatine fritte.
Ovviamente un pasto che mangerai senza posate. Ma forse il
bello è anche questo.
Bongoyo invece si raggiunge dallo Slipway Hotel e anche li
trovi una barchetta che ti porta più o meno con la stessa cifra nella deliziosa
isoletta.
Il mio secondo giorno in Tanzania andai all’isola di Mbudya.
Per questo motivo l’isola ha per me un valore quasi “affettivo”.
Mi piace
considerarlo il mio primo contatto con la Tanzania.
Ci torno ogni volta che posso e ho deciso pure di passare li
il giorno del mio trentesimo compleanno.Sapevo che un compleanno del genere me lo sarei
ricordato per sempre.
Sicuramente consiglio di visitare il Mercato del pesce.
Il mercato del pesce di Dar es Salaam è uno dei più grandi
dell’Africa orientale.
Al mattino arrivano le barche dei pescatori che lasciano
li pesci di ogni tipo e per tutto il giorno fino all'imbrunire non
si fa altro che mercanteggiare su tavoli improvvisati.
Non è consigliato fare foto. Non amano essere fotografati se
non ti conoscono.
L’ideale è farsi un’ amico sul posto e chiedere a lui il "permesso"di scattare.
Lui è “l’amico” e questi sono i miei scatti
Il mercato è diviso in due sezioni.
In una c'e' il mercato del pesce vero e proprio e in un'altra invece c'è un mercato normale ,di frutta,verdura, roba per la casa e anche la possibilità di farti cucinare il pesce.
Questo però lo consiglio a stomaci molto "forti".
Passeggiare per il centro della città è una cosa che secondo
me va fatta. Pur non essendoci nulla di concreto da vedere.
Ma solo guardare la
gente e vederla nella loro quotidianità è per me stato sempre oggetto di
curiosità .In centro vive poca gente. E’ principalmente sede di uffici ,banche,
Ngo ,ministeri ecc.
Facendo uno stage nel settore “vendite” ero anche spesso in
giro per la città prendendo appuntamento con i clienti.
Non sembrerebbe nulla di difficile. E in effetti non lo era.
Se non… trovare le vie.
Che non esistono.
Solo alcune strade hanno i nomi. Ma ancor più grave…NON CI SONO NUMERI CIVICI.
Che è una tragedia se devi cercare un determinato ufficio.
Se chiedi a una tale azienda il loro indirizzo della sede
centrale questa potrebbe risponderti che si trovi, per esempio a
Ohio Street vicino la Barclay bank prima
di Subway e dopo la sede DHL.
Vi giuro.
E sta cosa all'inizio mi lasciava davvero perplessa.
Così
chiedevo alle colleghe come facessero a ricevere ad esempio la posta.
La posta la ricevono in genere alla sede centrale, attraverso una casella postale.
E i documenti? La posta importante? Le
bollette? chiedevo.La mia collega mi guardò stralunata.
Ma via email ,Vale!
Ah!Vero…
In pratica quella arretrata sono risultata io! :)
Chiaramente se conosci la città è molto più semplice
individuare i punti a cui far riferimento.
Chi come me conosceva poco la città,in particolar modo il
centro, downtown,la ricerca di un determinato cliente poteva durare anche ore.
Per fortuna c'era con me Hamis,altrimenti credo sarei ancora in giro per la città a chiedere informazioni.
Consiglio anche di vedere i mercati. Famoso, grandissimo e
pieno di ogni mercanzia è il mercato di Kariakoo.
Ma è davvero molto grande e consiglio, se potete ,di andare
con un amico del posto ,di evitare di portare borse o roba varia perché è molto
famoso anche per gli scippi.
Dimenticatevi li di portare una reflex o macchine appariscenti
.Ovvio.Tornereste senza.
Io preferisco il mercatino di Mwenge. Sia perché più
piccolino e sia perché pare il rischio di scippi sia inferiore.
Potete trovare di tutto. Dalle stoffe agli oggettini in
ebano.
All'interno dei negozi ci sono gli artigiani che lavorano. In
condizioni disumane delle volte.
Carino anche se un po’ turistico è il mercatino vicino lo
Slipway. Trovi la stessa roba ,magari a prezzi leggermente più alti. Ma a mio
avviso è molto più tranquillo .Gli stessi venditori non ti assalgono
proponendoti di comprare la loro roba ma ti invitano a guardarla .
Le spiagge di Coco beach o Mwalambezi sono anche una meta che
personalmente suggerisco.
Ma non spiagge dove prendere il sole...vi guarderebbero tutti come degli idioti.
Spiagge dove fare il bagno ,se la marea lo permette, o dove prendere una birra con gli amici.
Per il resto…beh vi confermo il fatto che non è una città
che merita un’intera vacanza ma visitarla potrebbe essere interessante ,se siete di passaggio.
Sicuramente Dar non rappresenta l’immagine dell’Africa che
tutti abbiamo nella nostra mente.
E’ una città che si evolve molto rapidamente .E cresce a
dismisura.
I racconti degli amici o colleghi che vivono qui da tanto mi parlano di una Dar completamente diversa rispetto a 10-15 anni fa.
Alcune zone erano unicamente delle paludi.
Chi ci ha vissuto e vi ritorna trova significativi miglioramenti.
Assurdo ma vero,mi dicevano che il traffico è addirittura migliorato.
Per esempio i Bajaj sono stati introdotti negli ultimi 5
anni. Prima c’erano c'erano taxi simili ma erano...bici (un'esempio lontano dei nostri risciò,per intenderci).
Poi mi raccontano che le strade asfaltate erano pochissime.O che per trovare una farmacia dovevi fare anche 50 km.
Per certe cose invece la città presenta ancora delle
problematiche di base che non sono state risolte.
Per esempio la nettezza urbana.
Non esistono cassonetti dell’immondizia
per strada.
Noi ,a casa,i rifiuti li mettiamo in un bidone che si trova all'interno del residence.
Poi questi sacchi vengono messi in uno stanzino dove poi una
volta a settimana passa un camion a ritirarlo.
Chissà con che occhi vedrò io Dar tra 10 anni!
Vedremo!!!
Bello che ci hai fatto conoscere meglio la città dove vivi!
RispondiEliminaVedo che tutto il mondo meno evoluto è paese per l'operato della polizia...
Dalla descrizione mi ricorda un po' Dakar, anche lì il traffico è allucinante. Ricordo poi che spesso la spazzatura veniva accumulata in uno sterrato vicino alla strada e poi ci portavano le capre a pascolare sopra. Lì ho scoperto che questi animali, mangiano proprio tutto, auto comprese!!
Anche a Dar le caprette mangiano the impossible!
EliminaQuindi hai vissuto pure a Dakar?Wow!