giovedì 22 maggio 2014

My life in Tanzania (Capitolo 28)"Parliamo un pò di Dar es Salaam"

Strano ma vero ,ma mi sono resa conto di non aver mai parlato  di Dar es Salaam.

Ho accennato in alcuni post qualcosa della città ma non ne ho mai parlato nello specifico.

Dar es Salaam è una città “strana”.
Molti sostengono sia quasi formata da più “città” al suo interno  sia per  le enormi dimensioni dei singoli quartieri ma anche per le  tantissime differenze che questi presentano l’uno con l’altro.

Dar es Salaam ,che significa “porto della pace”, è una città africana ma che ha notevolmente risentito delle influenze  indiane e arabe.

E non è una città turistica.
Il turista medio vi transita generalmente 1-2 giorni per poi andare a fare i Safari o per andare nelle bellissime  isole ,di cui la più conosciuta è  Zanzibar. Anche se molti  viaggiatori, atterrano direttamente negli aeroporti di Zanzibar  o di Kilimangiaro evitando addirittura di passarci proprio da Dar.
Semplicemente la città non offre tantissimo dal punto di vista turistico anche se, ovviamente ,potrebbe averne un grosso potenziale, vista l’eccellente posizione sulla costa.

Viverci invece  è un altro paio di maniche.
Innanzitutto è una città abbastanza costosa.
Che è una cosa che non ti aspetti minimamente. Questo luogo comune,che in Africa tutto si trovi a costi inferiori rispetto ai nostri, sicuramente non è applicabile a Dar.
Gli affitti per esempio sono carissimi.
E se mai ne trovassi uno per le tue tasche devi considerare che tutti i proprietari pretendono da 6 mesi a 1 anno anticipato per l’affitto di un appartamento.

Una  pazzia.

Questo è il motivo per cui molte aziende,che offrono lavoro qui, propongono la casa  tra i benefits.
Altrimenti poca gente verrebbe qui a lavorare.
Mi riferisco chiaramente agli expats ,gli stranieri, come noi.
Che siamo tantissimi. Molti inglesi, americani ,indiani, cinesi ,tedeschi,italiani,francesi.
Tutti qui per motivi di business. In genere si rimane 2-3 anni, dipende dal tipo di contratto lavorativo.
Come spesso accade, arrivi piangendo e te ne vai piangendo.Perché nel frattempo ti sei affezionato e non vuoi andar più via.Ho conosciuto tanta gente che qui c'e' rimasta e non e' piu'tornata in Europa,integrandosi perfettamente e parlando lo swahili come un tanzano.

Un grande tasto dolente della città è il traffico.
E’ una città trafficata.

Ho detto trafficata?

No scusate… spaventosamente  trafficata.
Dopo che sei stato a Dar es Salaam il raccordo anulare di Roma alle 8 di mattina ti sembrerà una stradina della Cornovaglia.
Si rimane imbottigliati nel traffico per ore.Ed è snervante.
Per questo è consigliabile vivere vicino alla propria sede di lavoro.
Sono rimasta imbottigliata nel traffico anche per 3 ore.
Leggende narrano che qualcuno abbia anche superato le 6 ore.
Bisogna avere davvero tanta pazienza.
Si potrebbe ridurre il traffico creando semplicemente delle rotonde e eliminando alcuni dei mille semafori. Oppure mettendo a posto le strade in modo da aumentare le corsie.
Ma lo faranno,ne sono sicura. Mi piace essere fiduciosa.
I controllori del traffico in genere  non fanno altro che aumentarlo.Loro e la Polizia a Dar non solo intralciano  il traffico ma sono anche “famosi” perché ti fermano spesso e con un pretesto qualunque (più delle volte inesistente)ti fanno una multa o ti vogliono portare in centrale .E allora gli dai una “mancia” e loro dimenticano l’accaduto. 
Come ogni cosa, inizialmente ti escono gli occhi di fuori per i nervi e poi invece ti abitui.
A me è capitato solo una volta mentre guidavo io ma tantissime volte mentre guidava qualcun altro.Ed è davvero ridicolo.E non pensare minimamente  tu,caro expat,  di poter fare il paladino della giustizia e pensare di cambiare le cose.
Non funziona così.
Ti devi adeguare TU e accettare la situazione. That's all.

Quando sono venuti a trovarmi dei miei amici dall’ Italia  mi sono quasi trovata in difficoltà quando mi chiesero  di “visitare” Dar.
Eppure alla fine siamo riusciti a fare un bel giretto e a vedere e scoprire una pazza città come questa.

Innanzitutto partirei dalle isole di Bongoyo e Mbudya.
Dar es Salaam risente delle alte e basse maree quindi capita sovente che la mattina non ci sia possibilità di fare il bagno in spiaggia (cosa alquanto fastidiosa).
Motivo per cui spesso si preferisce andare nelle isole.
Mbudya è raggiungibile dal White Sands Hotel con una barchetta. Il costo è di circa 5 euro a/r e quando arrivi devi pagare una specie di tassa in quanto è una Riserva Naturale. Lo spettacolo è assicurato.








Quando arrivi i tipi che gestiscono l’isola ti chiedono “cosa vuoi mangiare”.
In genere la scelta va in base al pescato del giorno.
In linea di massima puoi scegliere tra pesce alla griglia, aragosta o calamari accompagnato da patatine fritte.
Ovviamente un pasto che mangerai senza posate. Ma forse il bello è anche questo.


Bongoyo invece si raggiunge dallo Slipway Hotel e anche li trovi una barchetta che ti porta più o meno con la stessa cifra nella deliziosa isoletta.




Il mio secondo giorno in Tanzania andai all’isola di Mbudya. Per questo motivo l’isola ha per me un valore quasi “affettivo”.
Mi piace considerarlo il mio primo contatto con la Tanzania.
Ci torno ogni volta che posso e ho deciso pure di passare li il giorno del mio trentesimo compleanno.Sapevo che un compleanno del genere me lo sarei ricordato per sempre.



Sicuramente consiglio di visitare il Mercato del pesce.
Il mercato del pesce di Dar es Salaam è uno dei più grandi dell’Africa orientale.
Al mattino arrivano le barche dei pescatori che lasciano li  pesci di ogni  tipo e per tutto il giorno fino all'imbrunire non si fa altro che mercanteggiare su tavoli improvvisati.


Non è consigliato fare foto. Non amano essere fotografati se non ti conoscono.
L’ideale è farsi un’ amico sul posto e chiedere a lui il "permesso"di scattare.
Lui è “l’amico” e questi  sono i miei scatti













Il mercato è diviso in due sezioni.
In una c'e' il mercato del pesce vero e proprio e in un'altra invece c'è un mercato normale ,di frutta,verdura, roba per la casa e anche la possibilità di farti cucinare il pesce.
Questo però lo consiglio a stomaci molto "forti".


Passeggiare per il centro della città è una cosa che secondo me va fatta. Pur non essendoci nulla di concreto da vedere.
 Ma solo guardare la gente e vederla nella loro quotidianità è per me stato sempre oggetto di curiosità .In centro vive poca gente. E’ principalmente sede di uffici ,banche, Ngo ,ministeri ecc.









Facendo uno stage nel settore “vendite” ero anche spesso in giro per la città prendendo appuntamento con i clienti.
Non sembrerebbe nulla di difficile. E in effetti non lo era. Se non… trovare le vie.
Che non esistono.
Solo alcune strade hanno i nomi. Ma ancor più grave…NON CI SONO NUMERI CIVICI.
Che è una tragedia se devi cercare un determinato ufficio.
Se chiedi a una tale azienda il loro indirizzo della sede centrale questa potrebbe risponderti che si trovi, per esempio a
  Ohio Street vicino la Barclay bank prima di Subway e dopo la sede DHL.

Vi giuro.

E sta cosa all'inizio mi lasciava davvero perplessa. 
Così chiedevo alle colleghe come facessero a ricevere ad esempio la posta. 
La posta la ricevono in genere alla sede centrale, attraverso una casella postale.

E  i documenti? La posta importante? Le bollette? chiedevo.La mia collega mi guardò stralunata.

Ma via email ,Vale!

Ah!Vero…
In pratica quella arretrata sono risultata io! :)


Chiaramente se conosci la città è molto più semplice individuare i punti a cui far riferimento.
Chi come me conosceva poco la città,in particolar modo il centro, downtown,la ricerca di un determinato cliente poteva durare anche ore. 
Per fortuna c'era con me Hamis,altrimenti credo sarei ancora in giro per la città a chiedere informazioni.

 Ovviamente in pole pole style :)

 L'importante è NON stressarsi.



Consiglio anche di vedere i mercati. Famoso, grandissimo e pieno di ogni mercanzia è il mercato di Kariakoo.
Ma è davvero molto grande e consiglio, se potete ,di andare con un amico del posto ,di evitare di portare borse o roba varia perché è molto famoso anche per gli scippi.
Dimenticatevi li di portare una reflex o macchine appariscenti
.Ovvio.Tornereste senza.
Io preferisco il mercatino di Mwenge. Sia perché più piccolino e sia perché pare il rischio di scippi sia inferiore.




Potete trovare di tutto. Dalle stoffe agli oggettini in ebano.
All'interno dei negozi ci sono gli artigiani che lavorano. In condizioni disumane delle volte.






Carino anche se un po’ turistico è il mercatino vicino lo Slipway. Trovi la stessa roba ,magari a prezzi leggermente più alti. Ma a mio avviso è molto più tranquillo .Gli stessi venditori non ti assalgono proponendoti di comprare la loro roba ma ti invitano a guardarla .

Le spiagge di Coco beach o Mwalambezi sono anche una meta che personalmente suggerisco.
Ma  non spiagge dove prendere il sole...vi guarderebbero tutti come degli idioti.
Spiagge dove fare il bagno ,se la marea lo permette, o dove prendere una birra con gli amici.






Per il resto…beh vi confermo il fatto che non è una città che merita un’intera vacanza ma visitarla potrebbe essere interessante ,se siete di passaggio.
Sicuramente Dar non rappresenta l’immagine dell’Africa che tutti abbiamo nella nostra mente.
E’ una città che si evolve molto rapidamente .E cresce a dismisura.
I racconti degli amici o colleghi che vivono qui da tanto mi parlano di una Dar completamente diversa rispetto a 10-15 anni fa.
Alcune zone erano unicamente delle paludi.
Chi ci ha vissuto e vi ritorna trova significativi miglioramenti.
Assurdo ma vero,mi dicevano che il traffico è addirittura migliorato.
Per esempio i Bajaj sono stati introdotti negli ultimi 5 anni. Prima c’erano c'erano taxi simili ma erano...bici (un'esempio lontano dei nostri risciò,per intenderci).
Poi mi raccontano che le strade asfaltate erano pochissime.O che per trovare una farmacia dovevi fare anche 50 km.
Per certe cose invece la città presenta ancora delle problematiche di base che non sono state risolte.
Per esempio la nettezza urbana.
 Non esistono cassonetti dell’immondizia per strada.
Noi ,a casa,i rifiuti  li mettiamo in un bidone che si trova all'interno del residence.
Poi questi sacchi vengono  messi in uno stanzino dove poi una volta a settimana passa un camion a ritirarlo.

(Da notare la signora per terra che sta semplicemente riposando)



Chissà con che occhi vedrò io Dar tra 10 anni!

Vedremo!!!


 A presto!






2 commenti :

  1. Bello che ci hai fatto conoscere meglio la città dove vivi!
    Vedo che tutto il mondo meno evoluto è paese per l'operato della polizia...
    Dalla descrizione mi ricorda un po' Dakar, anche lì il traffico è allucinante. Ricordo poi che spesso la spazzatura veniva accumulata in uno sterrato vicino alla strada e poi ci portavano le capre a pascolare sopra. Lì ho scoperto che questi animali, mangiano proprio tutto, auto comprese!!

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    1. Anche a Dar le caprette mangiano the impossible!
      Quindi hai vissuto pure a Dakar?Wow!

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