mercoledì 26 marzo 2014

My life in Tanzanìa (Capitolo 18) - 'Nightlife a Dar es Salaam :gli inventori del twerking'-


Quando posto  delle foto  su facebook sulla vita notturna di Dar spesso mi viene chiesto

“a Dar esiste una vita notturna?!?”

Dando quasi per scontato che sia completamente assente.
Ebbene si.
 Esiste. E chiaramente non solo per  i Mzungu (musi bianchi) come me.
Loro,i tanzaniani, hanno anche un'
 intensa vita notturna.
Per certe cose non è neanche così diversa dalla nostra.
Nel senso,che ci si ritrova con gli amici e si prende insieme qualcosa da bere.
 Il concetto rimane quello.
Una cosa bellissima da fare qui è andare in spiaggia. Le spiagge ,per il tanzaniano medio,hanno una funzione completamente diversa dalla nostra. Le spiagge non sono piene di lettini e gente super tatuata che mostra muscoli , addominali e tette plastificate.
Le spiagge sono un luogo di incontro.
 Molti bar sono, infatti, sulla spiaggia e si va li per incontrare gli amici e bere una birra o una Tangawizi (bevanda allo zenzero,vedi  capitolo 16).
E ci si va in genere di pomeriggio,verso le 17.Un po’ come gli inglesi che vanno al pub.
In spiaggia puoi stare li a guardare cose assurde. C’è chi gioca a calcio,chi va in moto,chi fa giochi acrobatici o chi semplicemente si rilassa .Sicuramente non per fare il bagno,visto che molti non sanno nuotare.
Una delle mie spiagge  preferite è Coco Beach ma anche Mbalamwezi beach  (leggi mbalambuezi) non mi dispiace per nulla.


Mbalamwezi Beach

Mbalamwezi beach

Coco beach

Coco beach

Bagamoyo beach

Bagamoyo beach

Mishikaki e Patatine

Bagamoyo beach

Bagamoyo beach

Bagamoyo beach

Bagamoyo beach

Bagamoyo beach





La nightlife può iniziare così.
Può continuare  nello stesso posto  cenando magari con un piatto di Mishkaki (spiedini di carne)con patatine fritte oppure andare da un’altra parte.
Non ci sono tantissimi pubs,bars o clubs come da noi in Europa ,ma ne hanno un discreto numero.
Molti  locali fanno musica dal vivo o serate a tema.
Funziona più o meno come da noi.
Solo che loro bevono tanto. Ovvero. Sono molto simili ai loro colonizzatori di un tempo,gli inglesi. Bevono tanto,tantissimo. Hanno una settimana lavorativa (lunedì -venerdì) calma e poi il weekend si distruggono. Ma si distruggono esageratamente a volte. Proprio come in Inghilterra.
Durante il weekend  i locali organizzano anche delle vere e proprie discoteche. Le più belle sono sulla spiaggia,ovviamente. Le serate in discoteca non iniziano prima dell’una.
La musica in genere è la classica commerciale che c’è anche da noi. 
Magari con qualche colpo anni 90.
E ogni tanto inseriscono qualcosa Indian style  ,vista l’alta percentuale di indiani (il deejay passa da  Bob Sinclar alla  bolliwood  music senza nessuna pietà).
 Le ragazze tanzaniane non hanno alcun minimo pudore in quanto ad abbigliamento (altra caratteristica in comune con gli inglesi).
Sono tutte abbastanza “in carne” e non si creano minimante problemi ad indossare un vestito stretch bianco che farebbe sembrare grassa pure Heidi Klum .
Loro hanno un concetto diverso della magrezza.Per loro più sei in carne ,più sei figa.
Azz… sono nata nel continente sbagliato.
 Il concetto di dieta non è proprio previsto.
L’essere in carne è associato al benessere. Al vivere bene.
Se vedi una tanzaniana in forma e sportiva  (fit) è in genere perché probabilmente è benestante e ha passato metà della sua vita in Europa o in posti simili,prendendo di conseguenza le abitudini occidentali (sono molte,soprattutto a Dar.)
Il tacco in genere è almeno di 15 cm o anche di più.
 Non vogliono passare inosservate.
Ballano tutti.Hanno inevitabilmente una marcia in più di noi.Il ritmo è nel sangue. Ballano anche le donne molto grandi. Le loro danze nazionali sono molto belle.
Ci hanno mostrato qualcosa vicino Arusha una sera.




E loro sono gli inventori del TWERKING che in Italia sta spopolando in un noto programma televisivo su Italia uno.
Da loro si fa twerking da anni.
Daje de twerking
Le prime volte che le ho viste fare questo tipo di danze sono rimasta con la bocca aperta.
Cioè tranquillamente, con un certo savoir faire aggiungo, loro si mettono li in pista e fanno questo movimento che non è poi neanche facile. 
Ore di twerking.Serate di twerking.
Cambia la musica ma loro stanno a fare twerk.E nn si fermano.
E lo fanno tutte. Mica solo quelle più disinibite.
E noi ci scandalizziamo per Miley Cirus.
Novellina.Tie’.
Le ragazze tanzaniane si mettono li in pista e stanno  con il loro amico/fidanzato a fare la twerk dance. Senza SE e senza MA.
Poi magari si rimettono al tavolo e si vergognano a parlarci.

Valle a capì!






sabato 22 marzo 2014

My life in Tanzanìa (Capitolo 17) -IL SAFARI-



Un’altra domanda che spesso mi viene posta è…

Che si fa in Tanzania? La consigli come meta turistica? Cosa  c’è di bello da vedere?

Beh…non la consiglio ma la STRA-consiglio.
Quando si dice “Tanzania” si pensa immediatamente ai SAFARI (che in swahili significa “VIAGGIO”)
E si pensa bene. Perché il safari è una delle esperienze più belle che si possano fare.

Sebbene  Kenya ,Uganda , Sud Africa, Botswana, Zimbabwe ,Namibia e altri stati africani offrano anche l’opportunità di poter effettuare questa fantastica esperienza, a detta di molti ,gente più esperta di me al riguardo,

il Safari E' in Tanzania. 

La Tanzania offre la possibilità di poter visitare i Parchi e le Riserve ,credo ,tra i più belli del mondo.

Si trova qui infatti il famoso Cratere di Ngorongoro, il parco Serengeti, la Riserva del Selous,Il parco del Kilimangiaro, Il parco Ruaha,Il parco del lago Manyara,Il parco del Tarangire,Il parco Gombe, Il parco delle montagne di Mahale… e l’elenco non finisce qui.
Io ho avuto la possibilità di farne uno al parco di Ngorongoro e il lago Manyara (sono vicini tra loro ) e un altro alla Riserva di Selous.

Molti mi hanno anche chiesto…

Perché ne hai fatti due diversi…che cambia?

Cambia tantissimo. In ognuno troverai qualcosa di specifico che,in genere,negli altri non trovi.
Troverai ,infatti,una vegetazione e una fauna differente da un parco a un altro.
In un parco potrai fare un determinato tipo di escursioni(a piedi,in jeep,in barca )e in altro parco farai un’altra cosa.

L’ideale sarebbe  farli tutti (ma ddai?)

Dicono che il primo Safari non lo scordi mai…ma io faticherò a dimenticare pure il secondo.
Sono state due esperienze diverse e,per tante cose,mi hanno sorpreso in maniera differente.
Nel primo safari (Ngorongoro e Lake Manyara) eravamo in 3 .Io, LUI e un amico italiano,Andrea,che venne a trovarci in vacanza.
 Abbiamo scelto un Tour operator di Arusha(città a nord della Tanzania) che ci offrì il tutto alla modica cifra di 500 dollari americani. E sottolineo modica perché i prezzi per fare un safari  sono altissimi .Ampiamente ricompensati dagli spettacoli meravigliosi che si andranno a vedere nei giorni successivi.
Siamo partiti da Dar es Salaam con un volo di linea e siamo arrivati all’Aeroporto di Kilimangiaro dove ci attendeva Paul,la nostra guida,con con la mitica  Land Cruiser.


Io,Paul e Andrea

E’ durato tre giorni, in tenda. La prima sera abbiamo dormito in un camping molto attrezzato nei pressi del Lake Manyara e la seconda sera abbiamo dormito in un camping nei pressi del cratere di Ngorongoro  completamente all’ aperto e in mezzo al nulla (ma in mezzo agli animali!).
Tarosero Safari Camp -Lake Manyara-



Simba camping -Ngorongoro Crater-

Simba Camping-Ngorongoro Crater-


E’ difficile definire Ngorongoro … è eccezionale.

 Offre dei paesaggi che ti lasciano senza fiato.

Ngorongoro

E’ l’unico parco della Tanzania abitato ancora da tribù. Vivono all’ interno, infatti, le famose tribù Masai, e permettono di visitare i loro villaggi.









Nel parco di Ngorongoro c’è  una concentrazione elevatissima di fauna.
Zebre,gnu,elefanti,leoni,ghepardi,bufali,sciacalli,babbuini,ippopotami,impala ,giraffe e innumerevoli specie di uccelli.














La mattina la sveglia è molto presto,infatti è quello il momento di avere più probabilità di avvistare più animali selvatici.
Si ritorna al campo verso le 18 e verso le 19/20 viene servita la cena.
Alle 21 al massimo tutti a letto. (Ma sei talmente stanco che ci andresti pure un’ora prima).
Tutto chiaramente molto semplice. Divieto assoluto di sprechi, dall’acqua al cibo. Le macchine fotografiche si possono ricaricare nelle zone ristoro dove  ci sono alcune  utenze elettriche.
Simba Camping -Ngorongoro-

La cosa che non pensavo di trovare li è stata il FREDDO.


A Dar es Salaam la temperatura è più o meno sempre sui 30 °C. Al massimo 5 °C in meno nella loro stagione invernale (che va da giugno a settembre).
Mi ero portata una bella felpa, al safari, pensando che potesse bastare... vi dico solo che la mattina abbiamo trovato la bellezza di 3-4 °C(oltre che una zebra accanto la nostra tenda).


Ti forniscono tutto loro: jeep, guida, pasti,tende e sacchi a pelo.Tutto incluso nel prezzo.

Il lago Manyara non può essere paragonato a Ngorongoro (per dimensioni) ma sicuramente merita di essere visitato.
Anche li abbiamo visto elefanti, ippopotami, bufali, giraffe, gnu, antilopi e zebre.
Entrambi i parchi non sono percorribili a piedi. Devi restare sempre nella jeep, se non in particolari punti che ti suggerisce la guida.
Io, che sono amante dei viaggi fai da te vi devo dire che una guida(umana) è necessaria. Sia perché conosce benissimo quel posto e ti permette di vedere più di quanto faresti da solo e sia perché riesce a trovare gli animali più di quanto faresti tu (impressionante come riescano a percepire il minimo rumore e da questo ,delle volte,capire anche il tipo di animale).Inoltre ti fornisce spiegazioni complete su ogni singola pianta/essere vivente che passa davanti a te. E non ci sono indicazioni stradali e il GPS non ha sempre ricezione. Sconsiglio, dunque, il SAFARI fai da te, ai non esperti.
Il secondo Safari che ho fatto  è stato più recente. Lo scorso gennaio.
Alla Riserva di Selous.
Selous  era un Capitano  britannico ucciso durante la prima guerra mondiale proprio nella riserva.
Questa volta eravamo in 4 io, LUI e due carissimi amici,Luca e Bruno,che sono venuti a trovarci per le feste natalizie.




Questo safari è stato completamente  diverso.
Innanzitutto perché non siamo atterrati in un aeroporto ma  in una AIRSTRIP, ovvero una striscia di terra (non asfaltata, ovviamente)in mezzo al nulla. Dove 10 secondi prima dell’atterraggio stavano passeggiando comodamente degli impala.
Ecco il video dell'atterraggio:

Mentre Ngorongoro e Lake Manyara sono  parchi più conosciuti, e quindi più turistici, la Riserva di Selous invece si presentò ai nostri occhi come un immensa  distesa praticamente  priva di presenza umana.
Come disse LUI, scherzosamente,poche ore dopo il nostro arrivo:

“Qui l’unica cosa sbagliata siamo NOI, Vale.”

Niente di più vero.





Mentre negli altri due parchi quando beccavi un leone  ti ritrovavi insieme alle altre jeep e si faceva quasi a gara per chi dovesse stare davanti a fotografare, al Selous  questo non accadeva. Non c’era nessuno. Potevi stare a guardare il leone anche 2 ore.
Stupendo.




Il nostro lodge era meraviglioso.Ci proposero un Tented Camp ,ovvero un campo con tende grandi e ben equipaggiate. Ogni tenda aveva infatti un letto vero e proprio.Wc e doccia erano privati ma esterni.(Immaginate la mia faccia quando ,durante la doccia ,alzo gli occhi e mi trovo un elefante!)
Rispetto ai camping dei precedenti safari ,a Ngorongoro e Lake Manyara, questo ci sembrò superlusso.
Ma nonostante tutto rimaneva sempre molto semplice.Anche qui niente elettricità , solo in aerea comune, e  il cibo e l’acqua non venivano sprecati.
Si cenava tutti insieme nello stesso lungo tavolo, in modo da conoscere anche gli altri visitatori.

Alla Riserva del Selous puoi fare delle escursioni in jeep, come negli altri parchi, ma puoi fare anche delle escursioni a piedi e…in barca.

























Non vi provo a spiegare la bellezza dei colori perché credo che le foto che ho aggiunto possano in ,qualche modo,dare l’idea.
Anche  in questo parco le guide sono state fantastiche. Persone preparatissime e molto efficienti.
Il lodge era gestito da una coppia  europea e il resto dello staff era tanzaniano.
Adesso…immaginate  voi ,queste persone, che vivono, anche 8 mesi l’anno ,in mezzo alla Savana ,senza nulla intorno.
Per altro, mentre a Ngorongoro c’era sia ricezione dei telefoni sia la connessione internet, alla Riserva del Selous il telefono non dava segni di vita e durante le escursioni le guide comunicavano tra di loro unicamente con le radio. Stop. Non c’è modo di comunicare con l’esterno.
Beh io li ho invidiati un pò...

Un pò.

Il safari è un’esperienza che consiglio a tutti ,grandi e piccoli.
E’ un’esperienza che vi lascerà senza fiato.
Un'avventura che difficilmente dimenticherete.

Su questi due safari è possibile scrivere libri interi,io mi sono dovuta limitare a un "misero" post.
Anche con le immagini ho dovuto,per ovvi motivi,fare una scelta.
Spero siano state di vostro gradimento.
Ad ogni modo mi rendo disponibile per eventuali domande e/o consigli al riguardo.

Potete contattarmi via email mylifeintanzania@gmail.com
o anche tramite la mia pagina Facebook

 Se vi piacciono le mie foto,potete vederle anche su Instagram,dove pubblico giornalmente ,e il mio nome utente e'  " tuttopuosuccedere "

A presto!