domenica 9 marzo 2014

My life in Tanzanìa (Capitolo 15)-Quando un expat torna a casa...-

Questo è un post diverso dagli altri.

Sono appena tornata da una breve” vacanza” in Italia.
Tornare in Italia, a casa, è  un insieme di emozioni miste a felicità, gioia e un pizzico di nostalgia.
Un  insieme di emozioni che, anni fa, non credevo  avrei mai provato.
L’emozione che ho provato atterrando a  Roma, mia seconda città acquisita, è unica.
Roma è Roma. C’è poco da dire.
Ma l’emozione che provo atterrando a Catania, mia città natale, è indescrivibile.
Innanzitutto perché  letteralmente “atterrare a Catania” è una cosa che ho fatto tante volte.
Ma proprio tante.
Faceva parte della mia quotidianità facendo l’assistente di volo.
Tipo fare colazione. O ascoltare la radio.
Vedevo quello scenario quasi tutti i giorni e in genere anche  2 volte al giorno .E se ci mettiamo pure i decolli arriviamo pure a 4 , di volte.
Per 7 anni.
E durante i giorni off (liberi) spesso salivo su un aeroplano e andavo da qualche parte a fare minivacanze.
In pratica ero sempre su un aereo, anche quando non lavoravo(grazie anche al fatto di avere la possibilità di non pagare alcuni  voli).
Quella veduta aerea ,di Catania, era quindi una delle immagini  che accompagnavano le mie giornate.
Adesso invece, quelle immagini, hanno smesso di far parte della mia quotidianità.
Per questo mi toccano in maniera particolare.

Queste sono le immagini a cui mi riferisco

  



Cavolo, quanto è bello tornare a casa.
 Quanto è bello vedere quelle persone che ti sono mancate così tanto.
Quanto è bello passare con loro del tempo e raccontargli il tuo mondo così lontano, così diverso.
Torni a casa e trovi una delle tue più care amiche con il pancione, trovi  un’altra tua amica super-innamorata, trovi la mamma ancora più bella   e il fratellino più cresciuto.
La vita, però è andata avanti, senza di te. Ma fa parte del gioco.
Come diceva un mio amico, fa parte degli svantaggi di essere un expat.
Per certi versi ti senti come se non te ne fossi mai andato,per altri invece ti senti distante anni luce.
Entri in una fase ad un certo punto, che non sai più da dove vieni.
Non sei ne' carne ne' pesce.
Sono italiana, italianissima ma sento di non essere più la stessa.
I miei valori e le mie percezioni hanno subito delle modifiche.
Ogni singolo momento passato con una persona a cui vuoi bene  ti sembra speciale, adesso più di prima.
Guardi tutto con occhi diversi.
Passeggi per la città con occhi diversi.








Catania è una città meravigliosa ,e ho imparato a percepirlo non dai catanesi ma  da chi ,invece , viveva qui per motivi di lavoro.
Mi riferisco ,in particolar modo, a  tutti i “naviganti” conosciuti in questi anni .
Piloti e assistenti di volo arrivati da tutte le parti d’Italia ,che inizialmente  guardavano questa città con molta perplessità e titubanza ,e  poi li ho visti piangere quando sono andati via.
Uno di queste persone è mio(tra poco)marito. Innamorato di Catania all'inverosimile, dopo 10 anni di permanenza ,si commuove più di me alla vista di via Etnea o di un arancino.
Vedere questa città con gli  occhi di queste persone mi ha fatto comprendere  meglio le sfumature che ti sfuggono quando invece  ci sei nato.
Ricordo piacevolmente la mia amica tedesca che guardava il Teatro Greco Romano con gli occhi lucidi, il Comandante di Trento che mangiava la granita sul  mare  guardando i faraglioni (Acitrezza) e il collega della val di Fassa che sciava sul versante di Piano Provenzana (Etna nord ) con il mare davanti a se(emozione unica nel mondo sciistico).
Tanto per fare degli esempi.
Per  tanti, tantissimi  anni ,Catania ,e la Sicilia in generale, sono state poco valorizzate e le cose oggi non sono poi tanto cambiate.
E siamo degli idioti.
Viviamo in una terra meravigliosa. L’Italia, in generale, è innegabilmente una delle mete, turisticamente, più gettonate del mondo.
Offre tutto. Dal mare ,alla montagna, dalla collina alla campagna, dall’arte al cibo o ai vini.
Potremmo campare solo di quello.
E invece no.
E ti viene una rabbia .Ma una rabbia.
Perché noi questo non lo abbiamo capito?
Perché i soldi che vengono ogni anno stanziati per il nostro patrimonio artistico scompaiono magicamente nel nulla?
Perché le nostre città non vengono valorizzate come dovrebbero?
Perché la nostra classe politica pensa solo e unicamente a spillare denaro dalle nostre tasche? Non dovrebbe essere pure un loro interesse  tenere alti i valori della nostra nazione? L’Italia non è anche la loro nazione?

Perché. Perché. Perché.

Troppe domande e poche risposte.













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