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lunedì 12 giugno 2017

(Cap 57)Cuba.Istruzioni per l'uso.



Ciao a tutti!!
Sono tornata da qualche settimana da Cuba.

E' stato un viaggio zaino in spalle e itinerante.
Anche questo viaggio  è stato interamente organizzato da me,eccetto per una tappa di cui vi parlerò più avanti.

C'è molta curiosità su Cuba vista anche la recente scomparsa del Leader e Rivoluzionario Fidel Castro lo scorso 25 Novembre 2016.
In tantissimi mi hanno chiesto consigli,opinioni,suggerimenti per visitare la bellissima isola caraibica ed eccomi qui a darvi qualche suggerimento.

Premetto.Questa è stata la mia personale esperienza e non è un link sponsorizzato.
Dunque...

Innanzitutto non è stata questa la mia prima volta a Cuba.La prima volta fu circa 10 anni fa e fu una esperienza quasi da dimenticare.
D-I-M-E-N-T-I-C-A-R-E,esatto.

Eravamo 3 amiche.Per risparmiare al massimo scegliemmo la soluzione apparentemente più economica.Primo Grande Errore.
Finimmo in un Villaggio Turistico in un'isola a sud di Cuba,Cayo Largo.

L'isola in se è meravigliosa,probabilmente fra le spiaggie migliori che io abbia mai visto nella mia  vita ma di "cubano" ha poco e nulla.
L'isola è piena di alberghi e villaggi turistici.
Il nostro villaggio era un villaggio italiano,pieno di italiani che volevano mangiare italiano il cui obiettivo primario era un' abbronzatura selvaggia per tornare in ufficio e far invidia ai colleghi.
In realtà quella vacanza fu per me importante in un certo senso.
Proprio da quel momento  capii esattamente cosa NON voglio da un vacanza e da li a seguire i villaggi turistici vennero bannati totalmente dai i miei itinerari.

Last but not least ,giusto così per completare l'opera, a metà vacanza iniziai inspiegabilmente a riempirmi di macchie rosse associati a febbre alta.

Finii nell'ospedale cubano di Cayo Largo.

Dove,tra le tante cose assurde,vi dico solo che l'infermiera mentre facevo il prelievo di sangue si stava fumando una sigaretta.
Si.Una cosa normalissima.

Non capirono cosa avessi,poi in Italia rifacendo tutti i controlli scoprirono fosse Rosolia.
Ma lasciamo perdere.
A fine vacanza anche se ancora un pò moribonda dalla febbre (le macchie iniziavano a passare) non rinunciai all'escursione a L'Avana,di un giorno.
Mi piacque talmente tanto questa città che decisi seduta stante che Cuba andava rivista interamente a modo mio.E magari senza malattie esantematiche.
10 anni dopo,eccoci qui.

Il nostro itinerario è iniziato a L'Havana, è proseguito poi per Santa Clara,Remedios,Cayo S.Maria,Trinidad,Cienfuegos per poi ritornare all'Havana da dove avevamo il volo di rientro.





Prima di cominciare vi dico subito che Cuba è molto richiesta e il numero dei turisti è notevolmente e spaventosamente aumentato.Quindi consiglio vivamente a tutti di evitare,specialmente nei periodi di punta di partire senza prenotazioni o contatti dove dormire.
Noi abbiamo dormito per quasi tutta la vacanza in Casas Particulares.

Cosa sono?
Sono sostanzialmente dei Bed & Breakfast.Sono gestiti da cubani e a mio avviso sono la "chiave" per scoprire Cuba e i suoi abitanti.
Nella maggior parte delle case infatti i proprietari non sono solo molto disponibili ma sono anche molto inclini ai racconti e ai suggerimenti per visitare al meglio la città.
Come si prenota?
Chiaramente le casas particulares non hanno siti internet.
Semplicemente basta mandare un'email,loro risponderanno confermandovi o meno la stanza(non vi aspettate risposte immediate perchè hanno internet solo poche ore al giorno). In genere una casa particular media  ha un costo di 25/30 cuc.(Più o meno 25-30 euro) Sotto i 25 potrebbe essere molto "basic" ,sopra i 30 cuc potrebbe avere degli optional più da hotel(frigorifero,amenities ecc).
In genere,se non incluso con 5 cuc ti fanno anche la colazione e con meno di 10 cuc un pasto,pranzo o cena.
In generale in 13 giorni di viaggio devo dire con tutta onestà che i migliori pasti sono stati proprio nelle casas particulares. In genere le porzioni sono molto abbondanti e la qualità è migliore di un ristorante proprio perchè cucinano solo per te,sul momento.
Impossibile dimenticare i favolosi piatti di frutta fresca la mattina.






Per prenotare le Casas Particulares mi sono affidata un pò leggendo qua e là su vari siti internet.
Devo segnalare un sito fantastico Amor Cuba ,che oltre a dare importanti informazioni ha una lista completa di Casas con tanto di foto e descrizioni.In italiano.
Noi parliamo spagnolo quindi non abbiamo avuto nessun problema.Ma in ogni caso riuscirete a cavarvela anche senza uno spagnolo decente e magari con un buon traduttore digitale o il caro vecchio dizionario.









Abbiamo dormito,come vi accennavo all'inizio,per quasi tutto l'itinerario in Casas Particular,ad eccezione di Cayo S.Maria dove non esistono Casas Particulares ma solo grandi Hotel (un pò come Cayo Largo).
Dopo varie ricerche su internet e trovando prezzi altissimi e esagerati,ho deciso di prenotare nientepocodimeno in una normalissima  agenzia di viaggi qui in Portogallo (cosa che non facevo da anni) risparmiando rispetto ai prezzi dei vari siti.


Trasporti.
Siamo stati un pò in dubbio se affittare un'auto oppure in bus o taxi collectivos.
Ho sentito pareri discordanti al riguardo.
Considerando  che le indicazioni stradali non sono ottime e che molte strade di sera non sono illuminate e che internet è praticamente assente (cosa di cui vi parlerò in seguito) per usare le mappe ecc abbiamo optato per girare l'isola principalmente in bus con la compagnia Viazul. Cosa che si è rivelata abbastanza conveniente.

 Avevo letto recensioni pessime.
Pullman-catorci che si fermavano in autostrada ,forti ritardi e scarafaggi come compagni di viaggio. In realtà devo dire niente tutto ciò.Sono Pullman normali,hanno pure l'aria condizionata.In alcuni c'erano pure i wc.Non ci sono mai stati guasti tecnici e gli orari di arrivo sono stati sempre rispettati.Chiaramente stiamo parlando di Cuba.Non aspettatevi certo pullman National Express (compagnia trasporto pubblico in UK) ma per il prezzo che offre fa il suo lavoro.
Il tratto più lungo che abbiamo fatto è stato da Cayo S.Maria a Trinidad ed è durato circa 6 ore per un costo di 20 dollari a testa.
In altri percorsi abbiamo invece usato taxi collectivos che sono appunto taxi "condivisi"con altri passeggeri, che chiaramente hanno un costo ridotto rispetto a i taxi particular che sono invece privati.
Non sconsiglio l'auto,secondo me è fattibile anche così.Un buon gps o delle mappe cartacee e tanta pazienza credo siano sufficienti.
In realtà,non ho trovato gli autisti cubani pericolosi o spericolati.Anzi guidano con molta prudenza e rispettano i limiti di velocità.





INTERNET
Sapevo prima di arrivare a Cuba che internet è arrivato da pochissimo sull'isola e che le connessioni sono quasi assenti.
Per quanto i primi giorni mi sembrasse stranissimo dopo poco iniziavo ad abituarmi all'idea di non cercare qualcosa su google o di scrivere a un'amica su Whazz up.
E devo dire che mi è pure piaciuto.
Per collegarsi a internet esistono delle Tarjetas, ovvero delle card che si comprano solo in un negozio e che hanno un codice da grattare e permettte l'accesso  di 1 ora per circa 1,50 cuc in  uno degli Hot Spot in giro per la città,in genere nelle piazze principali.Da cosa te ne accorgi?
Facile.Vedi tante persone nello stesso punto a testa bassa fissare i propri smartphone.
Come inizia una dipendenza.
E come tutte le altre dipendenze puoi trovare in queste piazze il ragazzetto "spacciatore" che con fare malandrino ti si avvicina e ti sussurra "Wi fi".Ovvero tenta di venderti illegalmente le card a un prezzo leggermente più alto.Una scena a dir poco comica.
Droghe 3.0.



MONETA.
A Cuba circolano due monete.Il PESO CUBANO e il PESO CONVERTIBLE (CUC).
Il peso Cubano è la moneta utilizzata dai cubani e il CUC la moneta usata dai turisti.
Al momento 1 euro corrisponde a 1,12 cuc al momento.
Vi consiglio di cambiare l'Euro direttamente in Aeroporto alla cadeca (ufficio cambi) o in altre cadecas in giro per la città.Ricordatevi di avere sempre con voi il passaporto perchè vi verrà richiesto.
Non pensavo di trovare Cuba cara.Molto cara.Probabilmente vivendo in Portogallo,paese molto economico,la differenza per me è stata notevole.
Mi hanno chiesto in un chioschetto per strada 10 euro per un frullato di guaiava, 6 euro un gelato e 5 euro per 5 banane in una bancarella per strada.
Ovviamente dopo il primo giorno in cui ,ahimè,mi hanno rifilato qualche fregatura ,sono stata in seguito più attenta e meno flessibile.
Probabilmente questa è la cosa che meno ho gradito di Cuba.
Non appena vedono uno straniero aumentano i prezzi e cercano di fregarti continuamente.
Quindi ben attenti e contrattate sempre!

⇢Ecco qui l'itinerario completo qualora vogliate prendere qualche spunto.

La città che ho gradito di più è stata senza dubbio L'Havana.
Siamo arrivati con un volo di linea Air Europa da Madrid.

Mi piace l'aria che si respira.E' grande,piena di colori,piena di contrasti.
E' una città in cui potrei vivere.Piena di musica,di arte,di percorsi nascosti.

Le case particular hanno sempre contatti di amici tassisti,chiedete a loro di farvi venire a prendere in aeroporto,vi porterà direttamente a casa senza perdite di tempo.Il prezzo in genere varia da 25 ai 30 cuc(direzione centro).

A L' Havana abbiamo dormito nella casa particular di Yadilis & Joel che si trova in Havana Vieja ed è a 1 minuto a piedi dal Paseo del Prado e 5 minuti da Parque Central.
E' stata la casa più cara in cui siamo stati ma aveva anche un'abbondante colazione inclusa.Assolutamente consigliata.
Contatto :palomita3ra@gmail.com




















Dopo 3 giorni a L'Havana abbiamo preso il Pullman Viazul e siamo andati a Santa Clara dove abbiamo dormito 1 notte nella casa particular di Javier y Katia.
Contatto:hostaljavierykatia@yahoo.es
Santa Clara è una piccola cittadina famosa particolarmente per il Mausoleo del Che.












La mattina seguente abbiamo preso un taxi particular direzione Cayo S.Maria fermandoci nella deliziosa cittadina di passaggio di Remedios.





Cayo S.Maria è un isola a nord di Cuba che fa parte dell'arcipelago Jardines del Rey.
Lunga appena 13 km è collegata alla terraferma da 48 km di strada elevata.Uno spettacolo meraviglioso.

Purtroppo però come già accennavo l'isola non ha case particulares quindi siamo andati in un hotel,Memories Paraiso azul.
5 stelle cubano(direi un 3 stelle italiano).
Le spiaggie di questa isola sono meravigliose,merita assolutamente 






L'albergo non è nulla di che.Finto all'ennesima potenza. Addiritturra avevano creato un finto villaggio cubano per i turisti.Tantissimo cibo di scarsa qualità.Ma in generale è difficile mangiar bene in questi grandi resort.3 giorni possono essere sufficienti.

Dal Cayo abbiamo ripreso la Viazul,già precedentemente prenotata,direzione Trinidad dove siamo arrivati dopo ben 6 ore di viaggio.
Gli autisti erano due personaggi.Ogni tanto lungo il percorso si fermavano nel mezzo del nulla e risalivano dopo qualche minuto e con tanta calma con frutta,pane o verdure dai venditori ambulanti.Facevano la spesa durante il percorso.I pochi europei come noi a bordo morti dalle risate.

A Trinidad abbiamo dormito da Lay.
Il contatto mi era stato dato da un'amica.
Contatto: jorgedamian@nauta.cu
Trinidad è deliziosa.Ma anche molto turistica.In maniera paradossale anche più turistica del L'Havana.
Molto bella la casa della Musica e il centro storico indicato patrimonio dell'UNESCO dal 1988.













Da Trinidad abbiamo preso un taxi particular per arrivare a Cienfuegos.
A Cienfuegos abbiamo dormito nella Casa Particular Sol de Tania che avevo trovato sul sito Amor Cuba di cui vi avevo parlato prima(Il contatto lo troverete direttamente da li).

Pur essendo la casa molto carina devo dire che non la riprenderei in quanto un pò decentrata e sceglierei una soluzione più verso Punta Gorda(la parte più bella,sulla Baia di Cienfuegos)oppure verso il centro storico.











Spero di avervi fatto venire voglia di fare le valigie e scoprire questa magica isola.
Se avete dubbi,domande potete scrivermi o commentare qui sotto.
Vi ricordo che posto quasi giornalmente su Instagram sul mio profilo "Tutto può succedere".


Alla prossima!
  




















giovedì 3 luglio 2014

My life inTanzanìa (Cap 30) " Goodbye Dar es Salaam "




Sapevo che Dar es Salaam sarebbe stata una città momentanea.

In fondo l’ho sempre saputo.

Prima o poi sarebbe saltata fuori l’opportunità di una azienda X che proponeva un contratto migliore nella città Y.
Sapevo che quel giorno sarebbe arrivato.
Il giorno in cui avrei dovuto lasciare tutto.
E già uscivano le lacrime solo al pensiero.
Ho iniziato a “piangere” (simbolicamente) 6 mesi fa.

Quante cavolo di cose ho imparato qui in un anno?
Chi ero io un anno fa  e chi sono io adesso?
Fondamentalmente sempre la stessa persona. Non voglio dire quelle cose scontate tipiche da chi lascia l’Africa.
Semplicemente le mie percezioni sono cambiate.
Ho imparato un sacco di cose. Ho conosciuto un sacco di persone.
Tutte persone che mi hanno insegnato qualcosa.
Sono arrivata qui più di un anno fa reduce da una perdita di un lavoro a tempo indeterminato.
Non ero il massimo della felicità. Anzi avevo proprio le balls girate.
Eppure anche se le circostanze non erano di certo le migliori ,in fin dei conti, se ciò non fosse accaduto non avrei mai e poi mai fatto un’esperienza simile. Ovvero  vivere un anno in Tanzania, uno stato dell’East Africa.
Magari avrei fatto un viaggio .Quello si. Ma la vacanza è una cosa completamente diversa. Niente di lontanamente paragonabile.

Molte mattine, mentre andavo in albergo,guardavo la gente per strada .Non facevo altro che pensare a quanto sono stata fortunata di aver avuto una possibilità del genere.
 E ridevo alle parole che mi disse la mia Teacher a Londra (Capitolo 5).
Viste le mie espressioni perplesse sul trasferimento in Tanzania non fece altro che sottolinearmi la FORTUNA di fare una simile esperienza e quanto questa mi avrebbe arricchito. Non ci credevo tanto. Pensavo che lei fosse esagerata.
Mi sono ricreduta delle sue parole per i successivi 12 mesi .E non smetterò mai di ringraziarla per avermi dato tanta positività.

La  notizia di dover lasciare Dar è arrivata come una doccia gelata. Anche se in qualche modo ero pure preparata.
Da un lato l’emozione e la felicità di una nuova avventura in un’altra città e  da una parte la realizzazione del fatto che, per quanto sicuramente tornerò a Dar, non vivrò più qui. Non sarei più stata una che vive qui.

Le mie ultime settimane a Dar sono state particolari. Apprezzavo maggior mente ogni singola cosa. Anziché scattare foto, come ero solita fare, posavo la macchina e guardavo con i miei occhi. Volevo quei momenti e quelle immagini unicamente per me .Non volevo condividerle con nessuno.
Dar es Salaam non è stata solo una esperienza .E’ stata una prova.
Dar mi ha permesso di provare di nuovo. Di rimettermi in gioco. Mi ha dato tanta forza in me stessa.
Mi ha permesso di ricominciare.
E i risultati sono stati molto al di sopra delle aspettative.
Ho conosciuto il Presidente della Repubblica della Tanzania. E Sir Bob Gendolf. E ministri e personaggi televisivi.
Ho conosciuto  anche e soprattutto persone meno famose ma ,che in un modo o nell’altro, rimarranno impresse dentro di me. Per sempre.
Ho imparato cose che neanche mi sarei sognata .Ho imparato cose che non pensavo potessero esistere.
Ho imparato un lavoro nuovo. Ho imparato un nuovo stile di vita.
Questa esperienza è stata talmente stupenda da volerci pure fare un BLOG.
Chi doveva dire a me 5 anni fa che avrei fatto un BLOG sulla Tanzania.
Un’esperienza bellissima anche questa che mi ha dato tante soddisfazioni.
In primis di poter condividere un po’ di Tanzania anche con voi. Ho cercato di descriverla nel miglior modo possibile anche se è rimasto sempre e solo  un mio personale punto di vista. Una mia personale visione.
Probabilmente altre persone che hanno vissuto qui vi parleranno di una Tanzania completamente diversa. Chissà .
In fondo sappiamo bene che ognuno vede con i propri occhi. Quello che per te può essere bello per me può non esserlo e viceversa.

Una nuova avventura sta per incominciare. Ma il blog inevitabilmente cambierà nome.

Il nome della nuova città è praticamente certo.
Ma preferisco ancora non renderlo ufficiale. Anche perché ufficiale non è.Non del tutto.
Lo comunicherò a breve insieme alle novità riguardo proprio il l Blog.
Non ho scritto tanto ultimamente perché sono stata impegnata tanto con il lavoro ma tra qualche settimana avrò finalmente il tempo per potermi dedicare anche a questo(confesso che scrivere mi è mancato tanto).


Non mi piacciono gli Addii. Quindi ,anche se solo simbolicamente, NON li faremo.
Asante Sana Tanzania, Qwaeri urafiki.
(Grazie Mille Tanzania ,arrivederci amici)












giovedì 1 maggio 2014

My life in Tanzania (Capitolo 25) 'Zanzibar'

Mambo!

 Lo Scorso weekend siamo stati a Zanzibar.

Chiamiamola una gita fuori porta.
Da Dar es Salaam ci vogliono 90 minuti in aliscafo  o 15 minuti in aereo.
Via mare costa sugli 80 $ e via aerea costa sui 110 $.
Le prime due volte sono andata in aereo perché pensavo di far prima.
Sbagliato.
In realtà per arrivare o tornare dall’aeroporto ,in base all’orario,puoi impiegarci anche 2 ore visto il traffico caotico (e snervante) di Dar es Salaam. Quindi a conti fatti conviene ,secondo me, via mare in quanto il porto è più facile da raggiungere.
Comunque sia ,la sera prima io e LUI  stavamo aspettando degli amici in un locale ed eravamo li a pensare cosa fare per il weekend  e abbiamo deciso di improvvisare una minivacanza last second a Zanzibar.
 In 10 minuti abbiamo prenotato aliscafo e hotel.
Tornati a casa abbiamo buttato due costumi nello zaino, la protezione solare, il repellente antizanzare (ormai nostro caro compagno di avventure),cappellini e teli mare e abbiamo messo la sveglia alle 8 per prendere l’aliscafo delle 9:30.
 La mia terza volta a Zanzibar.
 La prima andai con LUI durante le mie primissime settimane in Tanzania  e la seconda  fu con dei cari amici che erano venuti a trovarci dall’Italia lo scorso Gennaio.
Tutte e tre le volte ho soggiornato in luoghi differenti dell’isola. La  prima volta in una località chiamata Nungwi,la seconda poco distante da Stone Town (Centro città) e la terza,ovvero quest’ultima, nella località di Kendwa.
Nungwi

Nungwi



Kendwa
Stone Town


La scelta della località dell’isola dove soggiornare dipende unicamente dal  tipo di vacanza che volete fare.
Se volete solo spiagge bianche e mare cristallino vi consiglio sia Nungwi che Kendwa. Che non risentono delle alte e basse maree, le uniche zone dell’isola.
Se invece volete visitare meglio il centro città e le zone limitrofe vi consiglio qualcosa più verso Stone Town.
Dipende anche dai giorni che avete a disposizione. Se rimanete almeno una settimana un posto vale l’altro. Vi sposterete in taxi per le varie visite (Gli autobus non arrivano ovunque).
Se rimanete pochi giorni invece sappiate che da una parte all’ altra dell’isola ci si mette più di un’ora quindi dovete considerare anche le distanze. Oltre che ai costi dei Taxi.
Dalla Dalla (bus)di Zanzibar



Partiamo subito con il dire che il vero nome di Zanzibar è Unguja e il nome Zanzibar in realtà è relativo all’arcipelago che comprende pure l’isola di Pemba (che si trova a nord) che è altrettanto meravigliosa.
Tra il XII e il XV secolo Zanzibar è stato un porto commerciale con l’Arabia, il Golfo Persico ,l’India e altri paesi asiatici con i quali avvenivano scambi di oro, di schiavi,di avorio e di legno.
La successiva conseguenza di questi scambi fu la diffusione dell’ISLAM  e dell’architettura araba, che caratterizza l’isola.
Poi arrivarono i portoghesi ma rimasero per breve tempo, divenne allora territorio degli inglesi che usavano l’isola come “pausa” per i loro viaggi verso l’India e infine arrivò il sultano dell’Oman verso l’inizio  dell’ottocento il quale addirittura trasferì la sua corte a Zanzibar.
Successivamente  verso la metà dell’ottocento, invece, l’interesse per l’isola da parte dei britannici si intensificò tanto da indebolire quello omanita. Nel 1963 Zanzibar ottenne l’indipendenza dalla Gran Bretagna e diventò una monarchia. Poco dopo, una rivoluzione da parte del partito Afro-shirazista  assunse il potere e venne istituita nel 1964 una unione con la Tanganyka (così veniva infatti chiamata la Tanzania continentale) dando origine all’attuale Tanzanìa,sotto la guida di Julius Nyerere (definito BABA ,padre,della nazione).
Tutto questo per dirvi che anche se Zanzibar e la Tanzania continentale fanno parte della stessa nazione ,per molti versi Zanzibar mantiene ancora una propria forma di indipendenza dalla Tanganyka continentale.
Per esempio dal punto di vista politico. In realtà in Tanzania ci sono due Presidenti della Repubblica e ognuno dei due  governi ha organi esecutivi,giudiziari e legislativi. Con tutte le spese che tale scelta può comportare. Se già un governo ha un costo,immaginate due governi.
Ma non tocchiamo questo tasto (assai dolente)

Appena arrivi a Zanzibar ,da Dar ,avverti immediatamente la differenza. La gente è estremamente diversa.






Per certi versi anche un po’ meno cordiale di Dar. Probabilmente anche a causa del numero esagerato di turisti che ogni anno visitano l’Isola (primi su tutti gli italiani).
La maggior parte della popolazione è musulmana. A differenza di Dar dove invece una parte della popolazione è di religione islamica ma un’ altra grossa parte è cattolica .
Gli abitanti di Dar non amano gli abitanti di Zanzibar e viceversa. E non credo che si sentano tutti ,in cuor loro, parte della stessa nazione. Proprio per questa  unione “abbastanza” recente.
Il nome Zanzibar deriva, probabilmente, dal nome persiano Zanj ,nome con cui i persiani indicavano la gente di colore e Zang-bar ,pare, ’significhi terra dei neri’.
Essendo Zanzibar ,quindi ,stata   influenzata da diverse culture risulta un crocevia di popoli e culture che lasciano  le loro tracce nell’architettura, nei profumi e nei sapori.
Una parte significativa della sua economia è sicuramente basata sulle spezie.
Infatti una delle cose che consiglio di fare nell’isola è il famoso Tour delle Spezie.
Sarà turistico ,ma a me è piaciuto tantissimo. E ho scoperto che sono una frana nel riconoscere le spezie. Su 20 ne avrò riconosciute due.

Ti mostrano anche vari tipi di frutta e i vari impieghi che se ne possono fare













Le spezie sono le vere protagoniste della tradizione zanzibarina.
Sono infatti i primi produttori di Chiodi di Garofano. Hanno coltivazioni di Cannella, cardamomo ,coriandolo ,cumino, sesamo ,peperoncino rosso, pepe nero ,noce moscata, curcuma, zenzero ,vaniglia e citronella.

Stone Town, come vi dicevo è il cuore della città, ed è dichiarata patrimonio dell’ Unesco.
Il suo stile è particolarissimo. Un mix di stile coloniale inglese e tanzaniano, arabo e indiano.Molto  caratteristiche sono le porte degli edifici.




Perdetevi tra le sue stradine e i suoi negozietti e non perdete la Casa delle Meraviglie  un tempo il palazzo del sultano.











Durante la mia seconda visita a Zanzibar ho visitato la foresta Jozani  di cui le guide parlano tanto. Anche  se non mi ha particolarmente colpita.
La foresta è famosa principalmente perché si trova l’unico esemplare di scimmia chiamata colobo Rosso di Kirk





Le spiagge sono il pezzo forte dell’isola. E sono semplicemente STUPENDE. Consiglio quelle di Kendwa e Nungwi .Particolare è il tramonto di queste zone a nord dell’isola.





Non ho visto le spiagge di Kiwenga e Pwani Mchangani ma pare siano famose per le loro  basse maree grazie alle quali si può osservare la barriera corallina.
Chi ama Diving e snorkeling  a Zanzibar troverà il paradiso .
Le zone maggiormente consigliate sono le piccole isole di Snake Island e Grave Island e anche l’isola di Changu famosa anche per le tartarughe giganti.
Mi hanno anche raccontato della fantastica esperienza  del bagno con i delfini  verso Chumbe Island che purtroppo personalmente non ho fatto. Ancora.

Personalmente non amo le vacanze “solo mare”. Per questo motivo a chi mi chiede consigli sulla Tanzania rispondo che il TOP ,a mio avviso, sarebbe un connubio tra  mare (Zanzibar o le altre due incantevoli isole di Mafia e Pemba) e  SAFARI  in uno dei tanti e meravigliosi parchi naturali che offre (vedi capitolo 17 ).
Dedicarsi unicamente al mare in Tanzania è un po’ riduttivo. Ma è un mio personale punto di vista.
Le vacanze sono una cosa personale e ognuno ha il sacrosanto diritto di farsele come gli pare. Per me non esistono vacanze “giuste” o “sbagliate”. E’ soggettivo.

Comunque sia Zanzibar merita certamente di essere visitata.


Fish Market


Nungwi

Fish Market



Nungwi



Spero di avervi fatto venir voglia di  partire…!

Alla Prossima!