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lunedì 12 giugno 2017

(Cap 57)Cuba.Istruzioni per l'uso.



Ciao a tutti!!
Sono tornata da qualche settimana da Cuba.

E' stato un viaggio zaino in spalle e itinerante.
Anche questo viaggio  è stato interamente organizzato da me,eccetto per una tappa di cui vi parlerò più avanti.

C'è molta curiosità su Cuba vista anche la recente scomparsa del Leader e Rivoluzionario Fidel Castro lo scorso 25 Novembre 2016.
In tantissimi mi hanno chiesto consigli,opinioni,suggerimenti per visitare la bellissima isola caraibica ed eccomi qui a darvi qualche suggerimento.

Premetto.Questa è stata la mia personale esperienza e non è un link sponsorizzato.
Dunque...

Innanzitutto non è stata questa la mia prima volta a Cuba.La prima volta fu circa 10 anni fa e fu una esperienza quasi da dimenticare.
D-I-M-E-N-T-I-C-A-R-E,esatto.

Eravamo 3 amiche.Per risparmiare al massimo scegliemmo la soluzione apparentemente più economica.Primo Grande Errore.
Finimmo in un Villaggio Turistico in un'isola a sud di Cuba,Cayo Largo.

L'isola in se è meravigliosa,probabilmente fra le spiaggie migliori che io abbia mai visto nella mia  vita ma di "cubano" ha poco e nulla.
L'isola è piena di alberghi e villaggi turistici.
Il nostro villaggio era un villaggio italiano,pieno di italiani che volevano mangiare italiano il cui obiettivo primario era un' abbronzatura selvaggia per tornare in ufficio e far invidia ai colleghi.
In realtà quella vacanza fu per me importante in un certo senso.
Proprio da quel momento  capii esattamente cosa NON voglio da un vacanza e da li a seguire i villaggi turistici vennero bannati totalmente dai i miei itinerari.

Last but not least ,giusto così per completare l'opera, a metà vacanza iniziai inspiegabilmente a riempirmi di macchie rosse associati a febbre alta.

Finii nell'ospedale cubano di Cayo Largo.

Dove,tra le tante cose assurde,vi dico solo che l'infermiera mentre facevo il prelievo di sangue si stava fumando una sigaretta.
Si.Una cosa normalissima.

Non capirono cosa avessi,poi in Italia rifacendo tutti i controlli scoprirono fosse Rosolia.
Ma lasciamo perdere.
A fine vacanza anche se ancora un pò moribonda dalla febbre (le macchie iniziavano a passare) non rinunciai all'escursione a L'Avana,di un giorno.
Mi piacque talmente tanto questa città che decisi seduta stante che Cuba andava rivista interamente a modo mio.E magari senza malattie esantematiche.
10 anni dopo,eccoci qui.

Il nostro itinerario è iniziato a L'Havana, è proseguito poi per Santa Clara,Remedios,Cayo S.Maria,Trinidad,Cienfuegos per poi ritornare all'Havana da dove avevamo il volo di rientro.





Prima di cominciare vi dico subito che Cuba è molto richiesta e il numero dei turisti è notevolmente e spaventosamente aumentato.Quindi consiglio vivamente a tutti di evitare,specialmente nei periodi di punta di partire senza prenotazioni o contatti dove dormire.
Noi abbiamo dormito per quasi tutta la vacanza in Casas Particulares.

Cosa sono?
Sono sostanzialmente dei Bed & Breakfast.Sono gestiti da cubani e a mio avviso sono la "chiave" per scoprire Cuba e i suoi abitanti.
Nella maggior parte delle case infatti i proprietari non sono solo molto disponibili ma sono anche molto inclini ai racconti e ai suggerimenti per visitare al meglio la città.
Come si prenota?
Chiaramente le casas particulares non hanno siti internet.
Semplicemente basta mandare un'email,loro risponderanno confermandovi o meno la stanza(non vi aspettate risposte immediate perchè hanno internet solo poche ore al giorno). In genere una casa particular media  ha un costo di 25/30 cuc.(Più o meno 25-30 euro) Sotto i 25 potrebbe essere molto "basic" ,sopra i 30 cuc potrebbe avere degli optional più da hotel(frigorifero,amenities ecc).
In genere,se non incluso con 5 cuc ti fanno anche la colazione e con meno di 10 cuc un pasto,pranzo o cena.
In generale in 13 giorni di viaggio devo dire con tutta onestà che i migliori pasti sono stati proprio nelle casas particulares. In genere le porzioni sono molto abbondanti e la qualità è migliore di un ristorante proprio perchè cucinano solo per te,sul momento.
Impossibile dimenticare i favolosi piatti di frutta fresca la mattina.






Per prenotare le Casas Particulares mi sono affidata un pò leggendo qua e là su vari siti internet.
Devo segnalare un sito fantastico Amor Cuba ,che oltre a dare importanti informazioni ha una lista completa di Casas con tanto di foto e descrizioni.In italiano.
Noi parliamo spagnolo quindi non abbiamo avuto nessun problema.Ma in ogni caso riuscirete a cavarvela anche senza uno spagnolo decente e magari con un buon traduttore digitale o il caro vecchio dizionario.









Abbiamo dormito,come vi accennavo all'inizio,per quasi tutto l'itinerario in Casas Particular,ad eccezione di Cayo S.Maria dove non esistono Casas Particulares ma solo grandi Hotel (un pò come Cayo Largo).
Dopo varie ricerche su internet e trovando prezzi altissimi e esagerati,ho deciso di prenotare nientepocodimeno in una normalissima  agenzia di viaggi qui in Portogallo (cosa che non facevo da anni) risparmiando rispetto ai prezzi dei vari siti.


Trasporti.
Siamo stati un pò in dubbio se affittare un'auto oppure in bus o taxi collectivos.
Ho sentito pareri discordanti al riguardo.
Considerando  che le indicazioni stradali non sono ottime e che molte strade di sera non sono illuminate e che internet è praticamente assente (cosa di cui vi parlerò in seguito) per usare le mappe ecc abbiamo optato per girare l'isola principalmente in bus con la compagnia Viazul. Cosa che si è rivelata abbastanza conveniente.

 Avevo letto recensioni pessime.
Pullman-catorci che si fermavano in autostrada ,forti ritardi e scarafaggi come compagni di viaggio. In realtà devo dire niente tutto ciò.Sono Pullman normali,hanno pure l'aria condizionata.In alcuni c'erano pure i wc.Non ci sono mai stati guasti tecnici e gli orari di arrivo sono stati sempre rispettati.Chiaramente stiamo parlando di Cuba.Non aspettatevi certo pullman National Express (compagnia trasporto pubblico in UK) ma per il prezzo che offre fa il suo lavoro.
Il tratto più lungo che abbiamo fatto è stato da Cayo S.Maria a Trinidad ed è durato circa 6 ore per un costo di 20 dollari a testa.
In altri percorsi abbiamo invece usato taxi collectivos che sono appunto taxi "condivisi"con altri passeggeri, che chiaramente hanno un costo ridotto rispetto a i taxi particular che sono invece privati.
Non sconsiglio l'auto,secondo me è fattibile anche così.Un buon gps o delle mappe cartacee e tanta pazienza credo siano sufficienti.
In realtà,non ho trovato gli autisti cubani pericolosi o spericolati.Anzi guidano con molta prudenza e rispettano i limiti di velocità.





INTERNET
Sapevo prima di arrivare a Cuba che internet è arrivato da pochissimo sull'isola e che le connessioni sono quasi assenti.
Per quanto i primi giorni mi sembrasse stranissimo dopo poco iniziavo ad abituarmi all'idea di non cercare qualcosa su google o di scrivere a un'amica su Whazz up.
E devo dire che mi è pure piaciuto.
Per collegarsi a internet esistono delle Tarjetas, ovvero delle card che si comprano solo in un negozio e che hanno un codice da grattare e permettte l'accesso  di 1 ora per circa 1,50 cuc in  uno degli Hot Spot in giro per la città,in genere nelle piazze principali.Da cosa te ne accorgi?
Facile.Vedi tante persone nello stesso punto a testa bassa fissare i propri smartphone.
Come inizia una dipendenza.
E come tutte le altre dipendenze puoi trovare in queste piazze il ragazzetto "spacciatore" che con fare malandrino ti si avvicina e ti sussurra "Wi fi".Ovvero tenta di venderti illegalmente le card a un prezzo leggermente più alto.Una scena a dir poco comica.
Droghe 3.0.



MONETA.
A Cuba circolano due monete.Il PESO CUBANO e il PESO CONVERTIBLE (CUC).
Il peso Cubano è la moneta utilizzata dai cubani e il CUC la moneta usata dai turisti.
Al momento 1 euro corrisponde a 1,12 cuc al momento.
Vi consiglio di cambiare l'Euro direttamente in Aeroporto alla cadeca (ufficio cambi) o in altre cadecas in giro per la città.Ricordatevi di avere sempre con voi il passaporto perchè vi verrà richiesto.
Non pensavo di trovare Cuba cara.Molto cara.Probabilmente vivendo in Portogallo,paese molto economico,la differenza per me è stata notevole.
Mi hanno chiesto in un chioschetto per strada 10 euro per un frullato di guaiava, 6 euro un gelato e 5 euro per 5 banane in una bancarella per strada.
Ovviamente dopo il primo giorno in cui ,ahimè,mi hanno rifilato qualche fregatura ,sono stata in seguito più attenta e meno flessibile.
Probabilmente questa è la cosa che meno ho gradito di Cuba.
Non appena vedono uno straniero aumentano i prezzi e cercano di fregarti continuamente.
Quindi ben attenti e contrattate sempre!

⇢Ecco qui l'itinerario completo qualora vogliate prendere qualche spunto.

La città che ho gradito di più è stata senza dubbio L'Havana.
Siamo arrivati con un volo di linea Air Europa da Madrid.

Mi piace l'aria che si respira.E' grande,piena di colori,piena di contrasti.
E' una città in cui potrei vivere.Piena di musica,di arte,di percorsi nascosti.

Le case particular hanno sempre contatti di amici tassisti,chiedete a loro di farvi venire a prendere in aeroporto,vi porterà direttamente a casa senza perdite di tempo.Il prezzo in genere varia da 25 ai 30 cuc(direzione centro).

A L' Havana abbiamo dormito nella casa particular di Yadilis & Joel che si trova in Havana Vieja ed è a 1 minuto a piedi dal Paseo del Prado e 5 minuti da Parque Central.
E' stata la casa più cara in cui siamo stati ma aveva anche un'abbondante colazione inclusa.Assolutamente consigliata.
Contatto :palomita3ra@gmail.com




















Dopo 3 giorni a L'Havana abbiamo preso il Pullman Viazul e siamo andati a Santa Clara dove abbiamo dormito 1 notte nella casa particular di Javier y Katia.
Contatto:hostaljavierykatia@yahoo.es
Santa Clara è una piccola cittadina famosa particolarmente per il Mausoleo del Che.












La mattina seguente abbiamo preso un taxi particular direzione Cayo S.Maria fermandoci nella deliziosa cittadina di passaggio di Remedios.





Cayo S.Maria è un isola a nord di Cuba che fa parte dell'arcipelago Jardines del Rey.
Lunga appena 13 km è collegata alla terraferma da 48 km di strada elevata.Uno spettacolo meraviglioso.

Purtroppo però come già accennavo l'isola non ha case particulares quindi siamo andati in un hotel,Memories Paraiso azul.
5 stelle cubano(direi un 3 stelle italiano).
Le spiaggie di questa isola sono meravigliose,merita assolutamente 






L'albergo non è nulla di che.Finto all'ennesima potenza. Addiritturra avevano creato un finto villaggio cubano per i turisti.Tantissimo cibo di scarsa qualità.Ma in generale è difficile mangiar bene in questi grandi resort.3 giorni possono essere sufficienti.

Dal Cayo abbiamo ripreso la Viazul,già precedentemente prenotata,direzione Trinidad dove siamo arrivati dopo ben 6 ore di viaggio.
Gli autisti erano due personaggi.Ogni tanto lungo il percorso si fermavano nel mezzo del nulla e risalivano dopo qualche minuto e con tanta calma con frutta,pane o verdure dai venditori ambulanti.Facevano la spesa durante il percorso.I pochi europei come noi a bordo morti dalle risate.

A Trinidad abbiamo dormito da Lay.
Il contatto mi era stato dato da un'amica.
Contatto: jorgedamian@nauta.cu
Trinidad è deliziosa.Ma anche molto turistica.In maniera paradossale anche più turistica del L'Havana.
Molto bella la casa della Musica e il centro storico indicato patrimonio dell'UNESCO dal 1988.













Da Trinidad abbiamo preso un taxi particular per arrivare a Cienfuegos.
A Cienfuegos abbiamo dormito nella Casa Particular Sol de Tania che avevo trovato sul sito Amor Cuba di cui vi avevo parlato prima(Il contatto lo troverete direttamente da li).

Pur essendo la casa molto carina devo dire che non la riprenderei in quanto un pò decentrata e sceglierei una soluzione più verso Punta Gorda(la parte più bella,sulla Baia di Cienfuegos)oppure verso il centro storico.











Spero di avervi fatto venire voglia di fare le valigie e scoprire questa magica isola.
Se avete dubbi,domande potete scrivermi o commentare qui sotto.
Vi ricordo che posto quasi giornalmente su Instagram sul mio profilo "Tutto può succedere".


Alla prossima!
  




















giovedì 14 gennaio 2016

(Cap 52) Limitless

Ricevo spesso dei messaggi privati sul trasferimento all’estero.

Persone che hanno letto il Blog.
Ma davvero tanti, tantissimi. E non sempre trovo il tempo di rispondere a tutti.

Chi mi chiede consigli, suggerimenti  o semplicemente aiuto per fare il grande passo.
Mi chiedono come abbia fatto io. Mi chiedono come sia possibile farlo.

Beh…per me è stato piuttosto  facile, per certi versi. Una volta chiusa l’azienda italiana per la quale io e il mio compagno lavoravamo , abbiamo fatto le valigie e siamo andati via.
 E in due è indubbiamente più semplice.

Ormai io e lui abbiamo creato una sorta di “teamwork” quando si tratta di trasferimenti.
Uno si dedica a una cosa e l’altro a un’altra. Che può essere dalla cosa più facile (ma non troppo) come cercare ed affittare casa a quelle più complicate, tipo registrarsi al Centro da Saùde (la nostra USL) o aprire un conto corrente.
Tutte cose apparentemente facili che però quando sei in un  paese straniero in cui si parla una lingua che non conosci assolutamente ,diventano un tantino più impegnative.

E indubbiamente sono andata oltre quelli che erano i miei LIMITI o perlomeno quelli che pensavo fossero i miei limiti.

Ed ecco qui che arrivo al punto della mia riflessione.

I LIMITI ,appunto.

Sono cresciuta ,come molte persone, pensando di averne tanti.
“Non ce la farò mai”
“Impossibile”
“Non ne ho le capacità”
Io personalmente sono un animo semi-distruttivo.
Capace di essere la migliore ma allo stesso tempo la migliore nemica di me stessa.
Questa sorta di dualismo accompagna da sempre la mia vita e con il tempo  e gli anni sto semplicemente giocando a sviluppare e ad andare oltre queste mie barriere ,cercando, dopo ogni inevitabile fallimento, di rimettermi sempre  in gioco e di rialzarmi senza troppi dolori.
Si è anche vero che mi sono sempre piaciute le sfide.
Questo forse ha giocato un ruolo a favore dei miei di limiti.

Ad esempio.
Se mi avessero detto all’ eta di 16 anni che mi sarei trasferita in Tanzania e poi in Portogallo non credo che ci avrei mai creduto.
 Figurati. 

Ma non perché vivere all’estero non mi interessasse (anzi era in cima alle cose che avrei voluto fare “da grande”)ma perché pensavo di non averne le capacità.

A quell'età avevo parecchi limiti per esempio.  
Il primo banale che mi viene in mente.
Mi ricordo quando cercavo di studiare Letteratura Inglese e mi preparavo l’interrogazione.
“Non ce la farò mai ad esprimermi come la mia professoressa”
“Non ce la farò mai a fare un discorso così lungo in inglese”
Beh... 15 anni più tardi l’inglese lo usavo quotidianamente per fare meeting a lavoro ed era la lingua principale con cui mi esprimevo nel mondo lavorativo e non solo.
Chi avrebbe mai potuto dirlo?

Questo banale esempio ma anche molti altri mi hanno portato a considerare quanto io fossi “limitata” nel senso buono del termine.

Conosco anche tantissima gente piena di limiti ,di costrizioni o di barriere di tutti i tipi.
Persone davvero valide , che per paura o per incapacità di andare oltre si fermano e rimangono li su se stessi ,nel loro habitat sicuro e privo di pericoli.
Molta gente non viaggia per paura dell’aereo, molta gente si accontenta del lavoro che ha per non rischiare ,molta gente si fa fondamentalmente delle pippe che non ci sono.
Con questo non voglio dire certo di esagerare, bisogna accompagnare tutto ,come sempre, da un minimo di buonsenso e di coscienza.
E’ questo quello che consiglio. Un piccolo percorso interiore fatto di analisi e introspezione (che belle parole eh)  cercando  prima di tutto di capire dove si vuole arrivare ma anche andando oltre le proprie capacità costruendo pian piano un proprio percorso, non necessariamente perfetto.
Perché in fondo la perfezione è pure noiosa,no?


Ognuno prende i limiti del suo campo visivo per i confini del mondo.”
Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851



lunedì 15 settembre 2014

(Cap 34)"Rome wasn't built in a day (ehi ehi ehi) "




Ultimamente non ho scritto molto, è vero.
Causato probabilmente da doversi fattori.
Quali…Il tempo, sicuramente.
Il nuovo lavoro per quanto non mi impegni intere giornate (come lo era quello da Assistente di Volo dove  potevo arrivare anche 12-15 ore al giorno)mi  toglie inevitabilmente del tempo che prima dedicavo al Blog.
Ma non si tratta solo di questo.
La realtà è un’altra. In Italia non riesco a scrivere . O perlomeno, riesco a scrivere ma…perdo un po’ di spirito  come dire ,goliardico.
Ho scritto dei post nelle ultime settimane che non ho poi voluto pubblicare.
 Perché erano post privi di ironia, di humor. Erano polemici. E non è questo il mio obiettivo.
 Questo Blog nasce per raccontare si la mia storia, ma per raccontarla in maniera allegra. A nessuno interessa intristirsi con considerazioni e opinioni della realtà italiana , per altro  argomenti  principali di tutte le conversazioni virtuali e reali della nostra penisola.
 La crisi ,il lavoro, la classe politica e loro scelte. BLA BLA BLA.


Comunque sia, torniamo a noi.
Come vi raccontavo nei post precedenti ho avuto un’opportunità lavorativa qui a Roma.
Un lavoro completamente diverso ma che rimane nell’ambito aeronautico.
E ho conosciuto tanta, tantissima gente. Colleghi e non.
 E come sapete solitamente si parla anche un po’ di se.

“Sono Valentina, ho 30 anni e vengo da Catania. L’ultimo anno ho vissuto in Tanzania, sono momentaneamente (ma residente) a Roma e tra qualche mese mi trasferirò a Lisbona”
E questi mi guardano come per dire  che te sei fumata?

Questa mia parentesi romana non era messa in conto. Non così almeno.
 Ero tornata per qualche mese con l’obiettivo principale di riprendere a studiare e completare i miei studi e ,se ci fosse scappato un lavoro da assistente di volo (stagionale, ovviamente) sarei tornata su un aeroplano per qualche mese prima di partire per Lisbona.
E invece no.
Ma facciamo un passo indietro.
Quando  due anni fa la famosa compagnia aerea dove avevo il FANTAMEGAFIGHISSIMO contratto a tempo indeterminato decise di chiudere, io e LUI decidemmo di trasferire  baracca e burattini da Catania a Roma, la sua città. Roma è più comoda rispetto a Catania quando “pendoli” con un paese straniero. E’ chiaramente collegata meglio.
Quindi per quanto io in effetti sia residente sulla carta nella città eterna da più di un anno, in realtà non ci avevo mai vissuto prima di qualche mese fa, quando sono rientrata in Italia.
Venivo spesso sia con LUI che per altri motivi, tra cui anche lavorativi. Ma la mia permanenza si limitava al massimo a una settimana .Ed e’ molto diverso.
Quindi quando lo scorso Maggio tornai dalla Tanzania e mi venne fatta questa famosa proposta lavorativa decisi di fermarmi un po’ a Roma.
Ed è stata per certi versi una “scoperta”.
All’inizio ,specie dopo la Tanzania, Roma mi sembrava New York City.
Roma si sa è stupenda. Ma è pur sempre una città italiana che per quanto meravigliosa è purtroppo poco curata.
 I mezzi pubblici ci sono ma non sono minimamente sufficienti alla domanda. Allora tocca usare la macchina e la macchina porta caos e ingorghi.

 Quindi proprio per questo motivo potrebbe sembrarmi Dar es Salaam…

Ciò che mi fa ridere, ma proprio tanto sono i romani de Roma, daaa a capitale.
Quando vivi qui ti rendi conto che Alberto Sordi o Carlo Verdone non hanno fatto che semplicemente “fotografare” scene di vita quotidiana.
Ci sono tanti marchesi del grillo e tanti Ivano e Jessica, così tanto per fare un esempio. Anzi ce n’è più dell’immaginabile.

Il romano ne ha una per tutti. Sovente polemico ma di fondo un gran simpaticone.
L’argomento che ai romani piace tanto è sicuramente il cibo.
Ai romani je devi dà da magna’ mi disse un giorno una tipa alla fermata del bus.
Ed è vero. Se per esempio decidiamo, che so ,di andare a fare una passeggiata in centro o sul lago di Bracciano l’obbiettivo non è la passeggiata in se ma     Namose  a magnà na cosetta ….
Ora, non è che in Sicilia siamo tutti vegani e filiformi.
 Ovviamente no.
 Ma non ne parliamo così tanto ,credo.
In queste serate di magnate se ti prendi un’ insalata potresti essere visto malissimo e etichettato come  quello che se magna l’insalata.
NO.
Meglio magnasse na Grigia, na coda a vaccinara con contorno de cicoria ripassata en padella.
Giusto na cosettina per smorzà a fame.
Adoro anche la donna romana der quartiere. Lei ,leggings leopardati ,orecchini d’oro giganti, trucco da maschera di cera richiama il figlioletto all’ordine e alla disciplina:

AOOOOO VIE’ NPO QUI CHE TE TRITO DE BOTTE,TACCI TUA.MO M’HAI ROTTO ER CAZZO.TE POSSINO.

Quando si dice eleganza e semplicità.

Quando mi viene chiesto  da nddo vieni   e rispondo dalla città sicula ci sono in genere due risposte.
 Ci sono quelli che amano la Sicilia, quelli che l’hanno girata un sacco(anche più di me) e che conoscono musei/siti/spiagge/ristoranti e sono perdutamente  innamorati della mia terra.
Oppure quelli che hanno un’idea della Sicilia che risale ai primi dell’800.Quelli che mi chiedono se ho parenti mafiosi, se i miei vicini di casa  sono i clandestini dei barconi o se è pericoloso girare per le strade.
Si, mi hanno chiesto anche questo.
Tempo fa un tizio mi disse che il cugino del fratello dell’amico della sorella una volta era stato in Sicilia e il proprietario della casa che avevano in affitto gli disse che a Catania rubano le macchine ,quindi ne avevano dedotto essere  un posto poco raccomandabile.
Peccato che Roma non sia minimante immune da questo fastidioso crimine e sicuramente non lo sarà meno dei livelli di Catania o di un’altra grande città italiana.
Ma questo non lo diremo al cugino del fratello dell’amico della sorella.

Poi, parliamo delle strade della capitale.
 Beh ,si sa.
Roma è grande. Tanto grande.
Però poi ci sono delle strade che giri che ti rigiri te le trovi spuntare ovunque per quanto sono lunghe.
Come appunto la mitica portuense o la via del mare (ostiense).O la Aurelia
O il raccordo.
IL RACCORDO.
Ecco ,il raccordo meriterebbe un post a parte.
Puoi rimanerci 10 minuti come tutta mattina. E un grande punto interrogativo.
Ho da poco superato il “trauma da raccordo”.
Adesso so quando prenderlo e quando NON prenderlo assolutamente. Una volta capito ciò hai svoltato.
Oppure la famosa Via della Scafa ,che porta Ostia , dove LUI sostiene che si svolga il ciclo della vita.
Secondo lui la gente nasce, cresce, muore e pure si riproduce su questa strada.
 File interminabili.
Ma anche qui basta capire gli orari e il gioco è fatto.

Questa permanenza a Roma procede bene, meglio del previsto.
Adoro prendere il tram e andare a fare un giro in centro. Adoro Trastevere. E campo dei fiori. E villa Borghese o villa Pamphili. Mi piace l’aria che si respira. Mi piacciono i ponti e le viste sul Tevere (il Tevere in se un po’ meno visto che è abitato da simpatiche pantegane).
Roma è piena di arte. Ci sono sempre mostre, teatri, concerti, cinema all’aperto. Ci sono tante cose da fare.
Villa Doria Pamphili

Fori imperiali


Piazza del Popolo


Via Margutta


Vista dal Campidoglio

Talmente tante che mi rendo conto di aver ancora visto poco, pochissimo. Ma indubbiamente è una città ,se non addirittura, LA città su cui è difficile mettere un punto di arrivo.
E’ una continua scoperta e anche se so che durerà poco perché a breve andremo via di nuovo ,inizio quasi già a sentirla “mia” e non pensavo potesse accadere…

Daje regaaa

Alla prossima!