Ecco.
Ci sono anni
della tua vita post adolescenza che va tutto bene.
Vivi la tua vita più o meno serenamente e
nessuno ti fa domande.
Al massimo
ti viene chiesto come va a scuola.
Ma POI ad un
certo punto della tua vita che di solito si aggira tra i 25 e i 28 anni ( anno più, anno meno)
qualcuno inizia a farti le gettonatissime domande:
Quando ti laurei? Quando ti sposi?
Quando fai un figlio?
Tutti li
bramosi di sapere le tue tempistiche.
Ora. C’è da
dire che tante volte non è necessariamente detto che siano domande dettate da
cattiveria o pseudo malizia.
Magari molte volte uno lo dice pour parler. E ci può anche stare.
Ma.
Ma.
Sono cose
personali e talvolta anche delicate. Soprattutto le ultime due.
Non è una
cosa del tipo “che vestito ti metti domani”.
Si tratta di
legarsi a una persona. O di mettere al mondo na’ creatura.
Non è mica “famose na carbonara”.
Comunque sia
nel mio singolo e personale caso sono domande ormai ininterrotte da circa 4-5
anni.
C’ho fatto er callo. Come direbbero qui a Roma
A volte penso
che dovrei mettermi le cuffie stile “Lascia
o Raddoppia” e rispondere a tutte le
domande senza prendere fiato.
Però ciò che
mi fa riflettere è come molte persone vedano la vita con delle tappe e delle
scadenze.
Cosa si fa e cosa non si fa. Cosa è giusto e cosa è
sbagliato.
E’ snaturato
per alcuni che una donna di 30 anni non pensi a riprodursi ma pensi a rifarsi
una posizione lavorativa.
A quell’età
devi darci dentro. Deve essere il tuo
unico obiettivo. Madre Natura pare non aspetti.
Il tempo scorre mica vorrai diventà
na mamma-nonna?
Guarda che farli a 30-40 non è come
farlo a 20 anni.
Guarda che poi diventa difficile
accudire na creatura
Guarda che poi …
Guarda che poi…
Guarda che poi…
...
Oh ma dico
io. Mai lo chiedessero a LUI.
Tutti a me.
Ancora c’è sta
cosa del “Tu donna partorirai con dolore..” che anche ai tempi nostri può
essere decifrato con “mo ’so ca**i tuoi
“.
Come se per
fare i figli non si fosse in due. Come fosse unica scelta della donna.
Cioè perché
a LUI anziché chiedergli “come va il lavoro?” o “che ne pensi di
Zaza" non gli viene chiesto la data presunta o reale della sua ipotetica
riproduzione?
Lo trovo
politicamente scorretto.E fastidioso.
Tornata
dalla Tanzania, pensavo che si avesse un briciolo di curiosità per questa terra sconosciuta , speravo in qualche modo che
magari le domande cambiassero. Magari speravo si puntasse che so' sui leoni o sullo swahili.
E invece no.
-Che state aspettando?
-Guarda che nella vita non si vive di
soli divertimenti,poi te ne pentirai.
-Potreste farlo crescere in Africa
così si fa gli anticorpi.
Potrei proseguire ma ve lo risparmio.
Vogliamo
parlare invece del matrimonio?
Tutti li a
chiedermi continuamente la data di tale evento.
Io lo dico
che secondo me le principesse Disney ci hanno deviato il cervello.
E’ così. C’è
poco da fare.
Diversamente non mi spiego tutto questo
accanimento.
Secondo me
qualcuno sogna ancora che un principe
azzurro venga e ti porti all’altare.
Che tu
indossi un abito bianco stile principesco e che viva un giorno da principessa.
E poi ci
sono quelle come me che pensano che il matrimonio non sia il fantomatico giorno
principesco ma tutto quello che viene dopo.
Non mi
emoziona il matrimonio. Non lo nego. A quello sono bravi tutti. Basta una carta
di credito.
Il difficile
è altro.
Giorni fa in
aeroporto parlavo con dei passeggeri, palesemente ultrasettantenni .Ebbene non
vi nascondo che mi hanno non poco emozionato.
Erano molti complici
,si vedeva palesemente. E contenti. Eh si contenti perché andavano a farsi 15
giorni di megavacanza alle Maldive.
La signora scherzosamente mi ha detto “Dopo anni e anni di lavoro ,55 anni insieme ,4 figli e 7 nipoti ,Signorina
,pensa che non lo meritiamo?
Si certo, eccome se lo meritate, le ho risposto sorridendo.
Non sono qui
per giudicare nessuno. Il mondo è bellissimo perché vario.
Frase
scontata ma, indubbiamente, una delle mie preferite. Uno dei miei evergreen.
Ma io sono
fatta a modo mio.
E sti cazzi.