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domenica 14 febbraio 2016

(Cap 53) Che se magna in Portogallo ?


Uno dei post più letti per eccellenza sul mio blog ,ancora oggi a distanza di quasi due anni è "Che se magna in Tanzania?"

Un post che scrissi così ,senza grandi aspettative che però in realtà fu il primo ad impennare i numeri dei lettori.

Beh allora ci riproviamo. In versione portoghese,stavolta.
Dunque…
Da dove potrei iniziare…

C’è talmente tanto  da dire che il problema è semmai cercare di sintetizzarlo, perché a differenza della cucina tanzana ,decisamente ristretta, la cucina portoghese ha una incredibile varietà di piatti e di particolarità.

Brevemente potrei dire che la cucina portoghese è molto ricca, semplice, per certi aspetti salutare, genuina e molto molto “tasty” (buona).

Con tutta onestà vi dico che, oltre confine, è molto probabilmente la cucina migliore che io abbia mai provato in Europa.

Complici i sapori , mediterranei come i nostri ,influenzati  anche da odori e spezie  provenienti dal Nord Africa e dal mondo Arabo.

Mangiar fuori è molto conveniente. Non è raro trovare delle tascas, che non sono altro che delle semplici osterie molto, molto semplici e in genere a conduzione familiare dove puoi trovare a prezzi molto molto contenuti (dai 4 agli 8 euro) dei pasti completi  con contorni vari (in genere riso ,verdura o patate).




L’alimento che indubbiamente mi ha lasciata di sasso è stato l’ Olio di Oliva (azeite).
Non sapevo minimamente che il Portogallo fosse tra i primi produttori di Olio mondiale.
E non sapevo che l’olio di oliva fosse quasi al pari del nostro a livello di qualità.
Ottimo.



O Il vino(vinho)
Il Portogallo pare essere all’11° posto tra i paesi produttori al mondo.
Vinho tintos (vini rossi),brancos(bianchi),roseè(rosati) e l’originale vinho verde (vino verde).
Tra i migliori vi segnalo il Moscato di Setubal ,il Porto (con le sue numerose varianti Ruby,Tawny,Colheita,LBV e Vintage),Touriga Nacional ,Baga,Tinta Roriz,Alvarinho,Loureiro.





E anche i formaggi(Queijos)
Di latte di capra ,di pecora o di mucca.
Servito solitamente come antipasto nei ristoranti,  se ne trova una quantità infinità di diversa qualità.
L’eccellenza è  il Queijo de Estrela Dop.





I pasti principali portoghesi sono Colazione (Pequeno Almoço),Pranzo (almoço) e cena (jantar).

Esattamente come da noi, anche come orari.
I piatti cambiano molto da regione in regione e sono tantissimi, è stato difficile cercare di sintetizzarli in un unico post.
Ho cercato di creare una lista che a mio parere rappresenti  il TOP del Top, ovvero quello che non dovete assolutamente perdere se venite qui.

Iniziamo con il Pesce (peixe)

Bacalhau (Baccala’)
La leggenda narra che ci siano 365 ricette per cucinare il baccala’ una per ogni giorno dell’anno.
E secondo me non è manco una leggenda.
Lo cucinano in davvero tantissimi modi ,dai più semplici ai più elaborati.
Bacalhau a Braz (secondo me uno dei più apprezzati) a base di baccala’ uova, cipolle e patate.



Bacalahu com Nata con aggiunta di besciamella






Bacalahu assado( baccala arrostito)



Da non perdere assolutamente sono i Pastèis de Bacalhau.




Oppure le Sardinhas assadas decisamente più grandi delle nostre e molto, molto saporite.





Ma anche Polvo à Lagareiro (Polipo con patate e cipolle)





Choco frito(calamaro fritto)




Caldeirada de peixe (zuppa di pesce)







Ma anche Dourada no forno (Orata al forno),Lulas recheadas (seppioline ripiene),Ameijoas à bulhau Pato (zuppa di vongole).








Andando verso la carne secondo me i MUST sono:

-Arroz de Pato (risotto all’anatra)




-Cozido à Portuguesa ,uno dei piatti tradizionali a base di pollo, maiale ,manzo ,salsicce e sanguinaccio.
Per stomaci forti.Senza dubbio.





Se il Cozido a Portuguesa è per stomaci forti questo  piatto a seguire è per stomaci MOLTO,MOLTO forti.

-Francesinha , difficile spiegare cosa sia una Francesinha. Forse è più facile dire cosa NON c’è.
Di base è un panino con ripeno di Salame, vitello, chouriço e wurstel ,formaggio fuso uovo fritto e patatine fritte affogato il tutto in una salsa alla birra.
Ne avevo anche parlato nel Post dedicato a Porto, essendo una specialità tipica di questa città.




-Carne di Porco Alentejana
Piatto tipico appunto dell’Alentejo,al sud del Portogallo.
Uno spezzatino di maiale e vongole. Apparentemente un accostamento insolito, in realtà è uno dei piatti più apprezzati e non sono dai portoghesi.


-Tripas a moda do Porto .
Trippa. Con Fagioli bianchi.



-Alheira
Salsiccia di manzo





-Bifana.
Panino con fettina di maiale panata. Ottima per un pranzo veloce.




Ultime ma non meno importanti sono le zuppe(sopas)
Le zuppe portoghesi sono tantissime e davvero buonissime.
Io da grande amante di zuppe penso di averle assaggiate quasi tutte, in quanto in genere rappresentano il mio pranzo nella mia pausa pranzo.

-Caldo Verde
La più famosa. Zuppa a base di cavolo, patate e cipolla e uno, due fettine di chouriço.




-Canja de Galinha
Non è semplicemente un brodo di pollo, ma una saporitissima zuppa a base di gallina, carote, cipolla, chiodi di garofano delle volte la trovate anche con del riso. 




-Sopa de Abòbora
Zuppa di Zucca, porri, pomodori e carote

-Sopa de grao de bico
Zuppa di ceci, patate, cipolla e carote e carne di manzo o (pollo)

-Sopa de Ervilhas
Una zuppa di piselli, cipolle ,carote e patate


-Sopa de Agriao
Crescione,carote e patate,zucchine 

E molte molte altre ancora in numerosissime varianti.

In genere può ritenersi completo un pasto con sopa e una empanada



Le Empanadas  sono semplicemente dei fagottini di pasta con ripieno di pollo, manzo o verdure.

Direi che in questo post non c’è più spazio per i dolci.
Ne parleremo la prossima volta!

Atè a proxima !






















giovedì 14 gennaio 2016

(Cap 52) Limitless

Ricevo spesso dei messaggi privati sul trasferimento all’estero.

Persone che hanno letto il Blog.
Ma davvero tanti, tantissimi. E non sempre trovo il tempo di rispondere a tutti.

Chi mi chiede consigli, suggerimenti  o semplicemente aiuto per fare il grande passo.
Mi chiedono come abbia fatto io. Mi chiedono come sia possibile farlo.

Beh…per me è stato piuttosto  facile, per certi versi. Una volta chiusa l’azienda italiana per la quale io e il mio compagno lavoravamo , abbiamo fatto le valigie e siamo andati via.
 E in due è indubbiamente più semplice.

Ormai io e lui abbiamo creato una sorta di “teamwork” quando si tratta di trasferimenti.
Uno si dedica a una cosa e l’altro a un’altra. Che può essere dalla cosa più facile (ma non troppo) come cercare ed affittare casa a quelle più complicate, tipo registrarsi al Centro da Saùde (la nostra USL) o aprire un conto corrente.
Tutte cose apparentemente facili che però quando sei in un  paese straniero in cui si parla una lingua che non conosci assolutamente ,diventano un tantino più impegnative.

E indubbiamente sono andata oltre quelli che erano i miei LIMITI o perlomeno quelli che pensavo fossero i miei limiti.

Ed ecco qui che arrivo al punto della mia riflessione.

I LIMITI ,appunto.

Sono cresciuta ,come molte persone, pensando di averne tanti.
“Non ce la farò mai”
“Impossibile”
“Non ne ho le capacità”
Io personalmente sono un animo semi-distruttivo.
Capace di essere la migliore ma allo stesso tempo la migliore nemica di me stessa.
Questa sorta di dualismo accompagna da sempre la mia vita e con il tempo  e gli anni sto semplicemente giocando a sviluppare e ad andare oltre queste mie barriere ,cercando, dopo ogni inevitabile fallimento, di rimettermi sempre  in gioco e di rialzarmi senza troppi dolori.
Si è anche vero che mi sono sempre piaciute le sfide.
Questo forse ha giocato un ruolo a favore dei miei di limiti.

Ad esempio.
Se mi avessero detto all’ eta di 16 anni che mi sarei trasferita in Tanzania e poi in Portogallo non credo che ci avrei mai creduto.
 Figurati. 

Ma non perché vivere all’estero non mi interessasse (anzi era in cima alle cose che avrei voluto fare “da grande”)ma perché pensavo di non averne le capacità.

A quell'età avevo parecchi limiti per esempio.  
Il primo banale che mi viene in mente.
Mi ricordo quando cercavo di studiare Letteratura Inglese e mi preparavo l’interrogazione.
“Non ce la farò mai ad esprimermi come la mia professoressa”
“Non ce la farò mai a fare un discorso così lungo in inglese”
Beh... 15 anni più tardi l’inglese lo usavo quotidianamente per fare meeting a lavoro ed era la lingua principale con cui mi esprimevo nel mondo lavorativo e non solo.
Chi avrebbe mai potuto dirlo?

Questo banale esempio ma anche molti altri mi hanno portato a considerare quanto io fossi “limitata” nel senso buono del termine.

Conosco anche tantissima gente piena di limiti ,di costrizioni o di barriere di tutti i tipi.
Persone davvero valide , che per paura o per incapacità di andare oltre si fermano e rimangono li su se stessi ,nel loro habitat sicuro e privo di pericoli.
Molta gente non viaggia per paura dell’aereo, molta gente si accontenta del lavoro che ha per non rischiare ,molta gente si fa fondamentalmente delle pippe che non ci sono.
Con questo non voglio dire certo di esagerare, bisogna accompagnare tutto ,come sempre, da un minimo di buonsenso e di coscienza.
E’ questo quello che consiglio. Un piccolo percorso interiore fatto di analisi e introspezione (che belle parole eh)  cercando  prima di tutto di capire dove si vuole arrivare ma anche andando oltre le proprie capacità costruendo pian piano un proprio percorso, non necessariamente perfetto.
Perché in fondo la perfezione è pure noiosa,no?


Ognuno prende i limiti del suo campo visivo per i confini del mondo.”
Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851



mercoledì 23 dicembre 2015

(Cap 51)I Miradouros di Lisbona

Bom dia!

E rieccoci qui.
Ho pensato e ripensato a cosa mi piacerebbe scrivere su Lisbona.

Sulla capitale portoghese è stato scritto tanto. Il web è pieno di notizie ,di Blog e di racconti di vario tipo.
Riuscire a raccontare qualcosa di “diverso” non è facile.
Per questo cercherò di raccontarvi la “mia” Lisbona.
Lisbona vista con i miei occhi e con le sue mille sfaccettature.
Dunque da cosa potrei inziare…

Iniziamo dalle cose più semplici.

Potrei raccontarvi della cosa che credo di amare per eccellenza di questa città.
Ci sono luoghi in cui sono andata 100 volte e non mi stanco mai di ritornarci.

Sto parlando dei Miradouros.

I miradouros  sono le “viste” i “belvedere “della città.
Starei ore ed ore a scattare foto da questi splendidi punti.
In genere quando vengono gli amici a trovarmi ,i miradourous  sono tra le prime cose che mi piace mostrare.
 Anche perché ti  aiuta a renderti conto anche della città che hai li davanti a te.

E sono bellissimi da vedere sia di giorno che di sera.
Infatti con il calar sole e con il gioco di luci lo scenario cambia totalmente offrendo panorami senza eguali.

Il miradouro per eccellenza secondo me è indiscutibilmente quello di Santa Lucia.
La prima volta che vidi questo spettacolo rimasi letteralmente senza fiato.






Il fiume Tago davanti a noi,lo splendido quartiere di Alfama e questo gioco di luci riflesso nelle case colorate.


Mi piace rimanere li fino al tramonto e fotografare la trasformazione del paesaggio.
Proprio li accanto si trova un chiosco in cui sorseggiare una cerveijinha (birra piccola) e godersi lo spettacolo.









Miradouro da Graça
Questo miradouro l’ho scoperto per caso.

Nelle prime settimane a Lisbona c’erano delle giornate in cui camminavo senza una meta precisa,volontariamente cercando di perdermi tra i quartieri e tra le stradine.

Proseguendo dal Miradouro Santa Lucia  volevo percorrere le strade che avevo visto mentre ero sul famosissimo tram 28 e ad un certo punto rimasi senza parole.
Ritrovandomi qui.




Pur essendo un Miradouro abbastanza famoso averlo trovato così casualmente mi emozionò particolarmente.
Rimasi li un tempo che definirei indeterminato in cui avrò scattato una decina di giga di foto.
Anche qui si trova un delizioso chioschetto in cui godersi la vista in una giornata di sole magari assaggiando una dissetante limonata.
Il paesaggio notturno come vi dicevo cambia totalmente e diventa  quasi magico.



La primissima sera in giro per Lisbona invece eravamo io,lui e un amico che abitava già li.
Facemmo vari giri in centro e poi ci portò qui.



Il  miradouro di di Santa Caterina.
La vista del miradouro da sul bellissimo ponte 25 Aprile  e sul Fiume Tago.







Anche qui il solito chioschetto potrebbe diventare la vostra pausa relax e sorseggiare magari stavolta cafesinho o un  bicchiere di vinho verde.
Di giorno in genere è  tranquillo e silenzioso, il weekend nelle ore serali sarete invece travolti da turisti, profumo di cannabis e rasta che suonano jambee .Il che nel contesto ci sta pure bene.



Miradouro de Sao Pedro de Alcantara
Questo miradouro è altrettanto stupendo e offre la visione del lato opposto del  Miradouro da Graça.
Si trova al lato di Barrio Alto tra Chiado e Principe Real. Offre una splendida vista sulla piazza di Martim Moniz  e in alto il magnifico Castelo de Sao Jorge.





Miradouro Nostra senhora da Graça
Questo miradouro è da molti considerato il top.
Proprio perché pare essere il più alto dei Miradouri della città.
Per i temerari consiglio di farlo tutto a piedi e di perdersi tra le stradine per arrivarci.
Incantevole. Non vedo altri aggettivi.





Questi sono quelli che io definirei i Miradouro più belli.
Ma potrei aggiungere anche la stupenda vista che si ha da l’arco di Rua Augusta (a pagamento 2,50 euro) che si trova appunto alla fine di Rua Augusta e in Praça do Comercio







E per finire aggiungerei pure una visita al Miradouro in cima all’elevador de Santa Justa.

Poco considerato ma non è assolutamente da meno agli altri.Anzi.




Questi sono per me senza dubbio alcune delle tappe obbligatorie per chi ha in mente di visitare questa magica città.


Alla prossima ! ;)

mercoledì 9 dicembre 2015

(Cap 50)Winds of change

Sono passati alcuni mesi dal mio ultimo post.


Mesi stressanti ma che mi piace definire "intensi" e ricchi di novità'.

Dove eravamo rimasti...

Dunque tornai in Italia  lo scorso Marzo per vari motivi, lavorativi e non.

Trauma nel trauma.

Per quanto io mi stessi sforzando,cercando di creare una sorta di autoconvincimento,(di cui mi rendo conto solo adesso )in realta' cercavo di scacciare via il mio reale pensiero.
Ovvero...
No.Non faceva per me.
L'Italia non fa per me.
Almeno adesso.In futuro chissa'.

Troppo demotivante.Troppo.

Una volta che hai vissuto fuori e' difficile tornare e riadattarsi a tutti i controsensi italiani.Che sono troppi.

In maniera assurda ho impiegato meno tempo ad ambientarmi in Tanzania o in Portogallo.


Cerco sempre di trovare il lato positivo delle cose e cerco  di "andare oltre" in determinate situazioni.

Ma in questo caso era uno sforzo troppo grande.Mi metteva tristezza stare li.
Al momento l'Italia e' un paese triste.



E...

E poi arrivò una telefonata improvvisa.
Una proposta lavorativa.Un colloquio su Skype. Una partenza imminente.


In meno di 72 ore ho organizzato un trasloco e fatto un biglietto sola andata.

Detta cosi' forse può sembrare che io fossi priva di paura e perplessità'.
Ovviamente non e' andata proprio così.

Per 72 ore non ho quasi chiuso occhio e pensato a tutte le possibili variabili di questa scelta.Pro e contro.Contro e pro.Quasi a farmi scoppiare il cervello.

E' una pazzia lasciare in Italia, a 31 anni ,un lavoro quasi sicuro.
Una pazzia che nessuno fa.
Chi mi garantiva che il nuovo lavoro per quanto allettante sarebbe andato bene?Chi mi garantiva che non me ne sarei pentita per sempre?

Nessuno, purtroppo.


E allora stavolta ho ascoltato me stessa.

E ho scelto.
Quello che volevo in quel momento non era li.
Non era a Roma.Non era L'Italia.

E cosi' via...nuova avventura.E da qualche mese sono ritornata a tempo indeterminato a Lisbona.


Pentita?Per nulla.Lo rifarei altre 100  volte.

Il lavoro e' sempre nell'ambito aeronautico. E mi piace.
L'addestramento iniziale e' stato un po' tosto e quasi tutti giorni pensavo di non farcela.
Anche piu' volte nello stesso giorno,veramente.
Attimi di sconforto autodistruttivi.Al mio solito,insomma.

Un training interamente in inglese su un sistema operativo tutto nuovo e io, diciamo la verità non sono mai stata una grande amante del sistema informatico.

Piu' che altro non avevo mai lavorato con un pc davanti a me.
Una cosa e' usarlo nei momenti di svago, tutt'altra e' utilizzare un sistema operativo pieno di codici , di sigle e di roba a me assolutamente sconosciuta.

Insomma,dopo tanti sbagli e tanta ma tanta pazienza sono riuscita nell'impresa.


Vivere a Lisbona a tempo pieno si sta rivelando più bello del previsto .La città mi piace sempre di più.

E' una città vivibile. Non e' caotica come Roma,la gente e' molto più serena.Lo vedi in ogni piccolo gesto e in normali situazioni quotidiane.
Molto spesso si immagina il Portogallo come un paese povero.L'italiano medio e' convinto che sia molto più povero dell'Italia.
Ma si ricrede subito.Così com'è capitato a me.
Lo vedo dalle espressioni  di vari  amici e parenti che sono venuti a trovarci in questi mesi.
Nessuno si aspetta Lisbona cosi' bella e al contempo così moderna.

Mi piace accompagnare in giro per la città' gli amici che vengono a trovarci(tempo libero permettendo).


Mi piace poter mostrare i lati magici di questa città'.E ce ne sono davvero tanti.E la cosa buffa e' che ne scopro sempre di nuovi.E il lato bello è che non mi stanco di scoprirne.


Non ho scritto in questi mesi anche perché volevo avere materiale su cui scrivere.

In Tanzania iniziai il Blog dopo un anno dall'arrivo.Sapevo cosa raccontare perché lo avevo già vissuto e lo stavo ancora vivendo.

Non si può' pretendere di scrivere qualcosa che non si "veda".


Adesso credo di iniziare ad avere le idee più' chiare e la "chiave" adatta per portarvi alla scoperta di questa incantevole Lisboa.

Pubblico spesso immagini della città sul mio profilo Instagram tutto puo' succedere quindi se interessati seguitemi anche li (trovate il link nella home page del blog).

Ate'a proxima!