Nell'attesa delle prossime novità riguardo il Blog (a brevissimo) ,volevo riprendere un discorso già affrontato nel Cap. 29.
Nel penultimo post avevo infatti parlato della situazione lavorativa
in Italia.
E forse facendolo non ho messo molta positività al riguardo.
Anzi.
Mio fratello mi ha detto :
“Vale ,l’ho letto mentre stavo studiando e mi hai fatto
venir voglia di chiudere i libri”
Oddio.
No. No. Non ci siamo. Non era quello che volevo far
intendere.
Mi spiego.
Stavo solo raccontando un mio punto di vista. Una mia
esperienza.
Quella delle raccomandazioni è una storia vecchia.
Vecchissima .E per quanto reale non dobbiamo assolutamente fare in modo che
questo possa minimamente influenzare la nostra presentazione.
I raccomandati ci sono sempre stati e ci saranno sempre. C’è
poco da dire, ma non dobbiamo dimenticare che c’è anche tanta gente che ricopre
determinate posizioni perché se l’è sudato e guadagnato con anni e anni di
studi e di gavetta.
Se ci fermiamo a pensare “tanto
non mi pijano ” non andiamo da
nessuna parte.
E noi dobbiamo andare da una parte ben precisa.
Ho letto tanto, specie nell’ultimo anno.
Ho letto e ho visto alcuni video su Youtube sull’argomento.
E allora sono arrivata a una sorta di conclusione.
Una sorta di check-list
da tenere in considerazione prima di presentarsi per una candidatura.
Mi riferisco
chiaramente a candidature di tipo generico.
1. Innanzitutto parliamo dell’ invio della candidatura.
Il web offre tanto, tantissimo. Attraverso il web puoi
inviare una candidatura a Sidney.
O a Civitavecchia.
E’ un mezzo indispensabile.
Ma proprio per questo suo essere vasto ,può anche portarci
fuori strada.
Personalmente, preferisco, portare i CV a mano. Anche se,
chiaramente, non è sempre possibile.
Dipende anche dal tipo di azienda a cui si deve applicare.
Ad ogni modo la cosa più importante è focalizzarsi verso un obiettivo. E’ vero ,verissimo, che le proposte lavorative sono scarse ma ciò
non toglie che siamo persone valide e abbiamo anche noi delle ambizioni
precise. Quindi monitorare costantemente siti delle aziende che ci interessano
e ovviamente le pagine riguardanti le candidature. Mi è capitato di essere chiamata per un colloquio proprio
per la tempestività dell’invio della candidatura. E viceversa di non essere
stata chiamata per non averlo mandato in tempo.
2. La chiamata.
Bene. Ci hanno chiamato. Il primo passo è stato fatto.
Adesso si fa sul serio. Personalmente vado sempre preparata
ai colloqui e cerco di prepararmi anche dei discorsi. Studio l’azienda
attraverso la pagina web e cerco notizie sui motori di ricerca.
Per esempio ,riguardo le compagnie aeree cerco di
documentarmi su quanti e quali aerei hanno, che basi operative e che progetti futuri hanno in programma.
Cerco di leggere i forum e se posso contatto personalmente
qualcuno che ci lavori già anche tramite i Social Networks .E’ importante
capire l’azienda e anticipare le possibili domande che possano farti. Oltre a
fare bella figura il Recruiter
penserà di aver davanti una persona professionale e interessata alla posizione.
3. Il giorno del colloquio.
Neanche a dirlo la
sera prima evitate Hangover (sbornie)
e notti brave. Cercare di riposare indiscutibilmente
ci farà apparire il viso più rilassato.
L’abbigliamento è
un punto fondamentale.
“L’abito non fa il monaco…?” SBAGLIATO.
Un abbigliamento
consono è fondamentale, a prescindere dalla posizione che si sta andando a ricoprire. Cercate
di essere formali e naturali .Niente personalizzazioni eccessive. Evitate collane e bracciali rumorosi. Per le donne un trucco
sobrio e una pettinatura semplice. Nessun profumo forte.
Per gli uomini barba curata e suit. Se potete togliete i piercing e
coprite i tatuaggi.
Negli ultimi
colloqui ho visto gente davvero poco presentabile. Attenzione, gente qualificatissima.
Puoi avere anche
2 lauree ma e se poi arrivi a un colloquio con le scarpe
sporche e i capelli lucidi (non di gel ) non
chiederti come mai non hanno scelto te.
4.Puntualità.
Ovvio. Non dovrei neanche evidenziarlo. Ma magari nel caso
in cui il colloquio non sia nella vostra città, cercate di organizzarvi preventivamente su taxi,
treni, aerei.
In aereo vedevo gente letteralmente dare di matto quando
c’era ritardo sui voli del mattino e mi raccontavano che dovevano andare a fare
un colloquio o un concorso.
Non fare mai pieno affidamento nei mezzi di trasporto.(A
meno che non vivi a Copenaghen).
Scioperi, ritardi e vulcani islandesi dal nome
impronunciabile potrebbero rovinare i vostri piani.
5. In Azienda
Bene siamo arrivati in azienda. Siate molto discreti e
pensate che probabilmente ci saranno altri uffici dove altra gente sta magari
lavorando. Togliete le suonerie. Ed evitate di parlare a voce alta.
Presentarsi al personale addetto all’accettazione.
Cercare per quanto possibile di avere un leggero sorriso
stampato in faccia.
Con questo non voglio dire che dovete avere il sorriso di un
clown. Ma magari la persona che ti passa accanto potrebbe essere proprio la
persona che andrà a esaminarti.
6 .Attesa
In genere fanno un elenco in base al numero dei candidati.
E da li bisogna aspettare il propri turno. Sono attese
snervanti. E lo sono per tutti.
Ma evitate di bere 35 caffè e di fumare 2 pacchi di
sigarette. Cercate il più possibile di distrarvi .Io a volte porto un libro,
oppure faccio conoscenza con gli altri candidati. Anche loro saranno tesi come
voi e magari parlare dell’ultima vacanza può farvi rilassare entrambi.
7.Colloquio
Eccoci. Dicono il vostro nome.
L’adrenalina è alle stelle. Per quanto io cerchi di essere
sempre rilassata, quel momento esatto mi fa venire le palpitazioni. Che per
fortuna ,in genere, terminano appena mi siedo con la commissione davanti.
In genere trovi davanti a te 2-3 esaminatori che ti
osservano con un volto privo di emozioni.
Delle volte sei più fortunato e troverai esaminatori con un
finto sorriso di plastica (specie nel settore naviganti).
E’ il tuo momento.
In genere iniziano sempre con il “….ci parli un po’ di lei…”
E li… VENDITI.
Devi vendere la tua professionalità al meglio.
Non esagerare con i superlativi. E con le menzogne.
Cerca invece di dire la verità.
Sii umile. Umile ma determinato.
Ovviamente cercate di non toccarsi anelli, capelli ecc.
Classici gesti di nervosismo.
Se invece ci sono colloqui di gruppo, in genere vedono anche
come interagisci con gli altri. In questo caso evita di parlare sopra altri o
di prevalere. Otterresti l’effetto contrario.
Se la lingua del colloquio
non è la tua lingua madre cerca di parlare lentamente e di scandire bene
le parole (specialmente in inglese si tende a parlare velocemente).
Parla delle esperienze lavorative presenti nel CV e cerca di ricordarti bene le date.
Quando l’interlocutore vi pone una domanda lasciatelo
terminare. Se una risposta non la sapete provateci comunque. Spesso proprio il
modo di gestire quella situazione di stress può essere interpretata dagli
esaminatori.
Ovviamente non fare mai domande su stipendi ,ferie ecc .
Se ve ne parlano loro è un conto. Ma quelle sono notizie che
avrete in un momento successivo.
(Specialmente in Italia lo stipendio non viene mai
menzionato, al contrario all’estero è
probabile che l’esaminatore possa affrontare l’argomento).
Se vi vengono fatte domande scomode ,tipo “Ha intenzione di sposarsi?” o “Ha intenzione di
avere figli?” evitate di fare facce strane ma rispondete cercando di dire
quello che vi fa stare meglio.
Al momento di congedarsi consiglio sempre di sorridere ,ringraziare
e ,se possibile, stringere la mano.
Cercare di non trascinare sedie o di fare rumore con i
tacchi o dimenticare fogli, documenti,borse
ecc.
8.L’attesa
Altro momento di attesa. Se le candidature erano tante
probabilmente dovrete aspettare qualche giorno per l’esito della selezione.
Ovviamente cercate di non pensarci.
In genere scambio sempre qualche contatto con gli altri
candidati in modo da capire quando e se iniziare a rassegnarmi all’idea di non
ricevere risposta.
Sconsiglio vivamente di chiamare per sollecitare.
Controllare chiaramente la vostra email e evitate di
lasciare il telefono senza suoneria (cosa che accade a me).
E’ andata bene?
Può anche darsi che vi richiamino per un altro iter
selettivo o delle visite mediche di idoneità. Dipende dal tipo di mansione.
E’ andata male…?
Beh …succede. Vuol dire che non era il VOSTRO momento. O
magari realmente non eravate tagliati per quell’azienda. Anziché inveire contro
gli esaminatori (sti stronzi…) cercate
di capire se e dove potete aver sbagliato. Può capitare a tutti di non passare un
colloquio. Non è la fine del mondo.
Penso anche che il destino possa giocare un suo ruolo.
Ricordo ancora la dura sconfitta di non essere presa all’
ultimo colloquio di un lungo iter
selettivo nella compagnia di bandiera.
La presi malissimo. Ma se mi avessero presa non avrei potuto
fare l’esperienza che ho fatto successivamente in un’altra azienda più piccolina ma che mi ha
dato davvero tanto sia professionalmente che soprattutto a livello umano. E si
sa non si cresce solo con il lavoro.
Con questa sorta di check-list
non è mia intenzione fare la “maestrina “ o dispensare consigli “scontati”.
E un mio mini-decalogo su come affrontare al meglio un’
esperienza del genere. Anzi è proprio il mio mini-decalogo che ho imparato
dalle mie ultime selezioni.
Beh allora… cross finger
! :)
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