Visualizzazione post con etichetta vitae. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta vitae. Mostra tutti i post

domenica 13 luglio 2014

(Cap31)"Mini-decalogo per un colloquio di successo"


Nell'attesa delle prossime novità riguardo il Blog (a brevissimo) ,volevo riprendere un discorso già affrontato nel Cap. 29.

Nel penultimo post avevo infatti  parlato della situazione lavorativa in Italia.
E forse facendolo non ho messo molta positività al riguardo.
Anzi.
Mio fratello mi ha detto :
“Vale ,l’ho letto mentre stavo studiando e mi hai fatto venir voglia di chiudere i libri”
Oddio.
No. No. Non ci siamo. Non era quello che volevo far intendere.
 Mi spiego.
Stavo solo raccontando un mio punto di vista. Una mia esperienza.
Quella delle raccomandazioni è una storia vecchia. Vecchissima .E per quanto reale non dobbiamo assolutamente fare in modo che questo possa minimamente influenzare la nostra presentazione.
I raccomandati ci sono sempre stati e ci saranno sempre. C’è poco da dire, ma non dobbiamo dimenticare che c’è anche tanta gente che ricopre determinate posizioni perché se l’è sudato e guadagnato con anni e anni di studi e di gavetta.
Se ci fermiamo a pensare “tanto non mi  pijano ” non andiamo da nessuna parte.
E noi dobbiamo andare da una parte ben precisa.
Ho letto tanto, specie nell’ultimo anno.
Ho letto e ho visto alcuni video su Youtube sull’argomento.
E allora sono arrivata a una sorta di conclusione.
Una sorta di check-list da tenere in considerazione prima di presentarsi per una candidatura.
Mi riferisco  chiaramente a candidature di tipo generico.

1.       Innanzitutto parliamo dell’ invio della candidatura.
Il web offre tanto, tantissimo. Attraverso il web puoi inviare una candidatura a Sidney.
O a Civitavecchia.
E’ un mezzo indispensabile.
Ma proprio per questo suo essere vasto ,può anche portarci fuori strada.
Personalmente, preferisco, portare i CV a mano. Anche se, chiaramente, non è sempre possibile.
Dipende anche dal tipo di azienda a cui si deve applicare.
Ad ogni modo la cosa più importante è focalizzarsi verso un obiettivo. E’ vero ,verissimo, che le proposte lavorative sono scarse ma ciò non toglie che siamo persone valide e abbiamo anche noi delle ambizioni precise. Quindi monitorare costantemente siti delle aziende che ci interessano e ovviamente le pagine riguardanti le candidature. Mi è capitato   di essere chiamata per un colloquio proprio per la tempestività dell’invio della candidatura. E viceversa di non essere stata chiamata per non averlo mandato in tempo.

 2.      La chiamata.
Bene. Ci hanno chiamato. Il primo passo è stato fatto.
Adesso si fa sul serio. Personalmente vado sempre preparata ai colloqui e cerco di prepararmi anche dei discorsi. Studio l’azienda attraverso la pagina web e cerco notizie sui motori di ricerca.
Per esempio ,riguardo le compagnie aeree cerco di documentarmi su quanti e quali aerei hanno, che basi operative  e che progetti futuri hanno in programma. Cerco di leggere  i  forum e se posso contatto personalmente qualcuno che ci lavori già anche tramite i Social Networks .E’ importante capire l’azienda e anticipare le possibili domande che possano farti. Oltre a fare bella figura il Recruiter penserà di aver davanti una persona professionale e interessata alla posizione.

3.  Il giorno del colloquio.
   Neanche a dirlo la sera prima evitate Hangover (sbornie) e notti brave. Cercare di riposare      indiscutibilmente ci farà apparire il viso più rilassato.
   L’abbigliamento è un punto fondamentale.
  “L’abito non fa il monaco…?” SBAGLIATO.
  Un abbigliamento consono è fondamentale, a prescindere dalla posizione che si sta andando   a ricoprire. Cercate di essere formali e naturali .Niente personalizzazioni eccessive. Evitate  collane e  bracciali rumorosi. Per le donne un trucco sobrio e una pettinatura semplice.  Nessun profumo forte.
  Per gli uomini barba curata e suit. Se potete togliete i piercing e coprite i tatuaggi.      
  Negli ultimi colloqui ho visto gente davvero poco presentabile. Attenzione, gente  qualificatissima.                                  
 Puoi avere anche 2  lauree ma e se  poi arrivi a un colloquio con le scarpe sporche e i capelli lucidi (non di gel ) non chiederti come mai non hanno scelto te.
4.Puntualità.
Ovvio. Non dovrei neanche evidenziarlo. Ma magari nel caso in cui il colloquio non sia nella vostra città, cercate  di organizzarvi preventivamente su taxi, treni, aerei.
In aereo vedevo gente letteralmente dare di matto quando c’era ritardo sui voli del mattino e mi raccontavano che dovevano andare a fare un colloquio o un concorso.
 Non fare mai  pieno affidamento nei mezzi di trasporto.(A meno che non vivi a Copenaghen).
Scioperi, ritardi e vulcani islandesi dal nome impronunciabile potrebbero rovinare i vostri piani.
5. In Azienda
Bene siamo arrivati in azienda. Siate molto discreti e pensate che probabilmente ci saranno altri uffici dove altra gente sta magari lavorando. Togliete le suonerie. Ed evitate di parlare a voce alta.
Presentarsi al personale addetto all’accettazione.
Cercare per quanto possibile di avere un leggero sorriso stampato in faccia.
Con questo non voglio dire che dovete avere il sorriso di un clown. Ma magari la persona che ti passa accanto potrebbe essere proprio la persona che andrà a esaminarti.
6 .Attesa
In genere fanno un elenco in base al numero dei candidati.
E da li bisogna aspettare il propri turno. Sono attese snervanti. E lo sono per tutti.
Ma evitate di bere 35 caffè e di fumare 2 pacchi di sigarette. Cercate il più possibile di distrarvi .Io a volte porto un libro, oppure faccio conoscenza con gli altri candidati. Anche loro saranno tesi come voi e magari parlare dell’ultima vacanza può farvi rilassare entrambi.

7.Colloquio
Eccoci. Dicono il vostro nome.
L’adrenalina è alle stelle. Per quanto io cerchi di essere sempre rilassata, quel momento esatto mi fa venire le palpitazioni. Che per fortuna ,in genere, terminano appena mi siedo con la commissione davanti.
In genere trovi davanti a te 2-3 esaminatori che ti osservano con un volto privo di emozioni.
Delle volte sei più fortunato e troverai esaminatori con un finto sorriso di plastica (specie nel settore naviganti).
E’ il tuo momento.
In genere iniziano sempre con il “….ci parli un po’ di lei…”
E li… VENDITI.
Devi vendere la tua professionalità al meglio.
Non esagerare con i superlativi. E con le menzogne.
Cerca invece di dire la verità.
Sii umile. Umile ma determinato.
Ovviamente cercate di non toccarsi anelli, capelli ecc. Classici gesti di nervosismo.
Se invece ci sono colloqui di gruppo, in genere vedono anche come interagisci con gli altri. In questo caso evita di parlare sopra altri o di prevalere. Otterresti l’effetto contrario.
Se la lingua del colloquio  non è la tua lingua madre cerca di parlare lentamente e di scandire bene le parole (specialmente in inglese si tende a parlare velocemente).
Parla delle esperienze lavorative presenti nel CV  e cerca di ricordarti bene le date.
Quando l’interlocutore vi pone una domanda lasciatelo terminare. Se una risposta non la sapete provateci comunque. Spesso proprio il modo di gestire quella situazione di stress può essere interpretata dagli esaminatori.
Ovviamente non fare mai domande su stipendi ,ferie ecc .
Se ve ne parlano loro è un conto. Ma quelle sono notizie che avrete in un momento successivo.
(Specialmente in Italia lo stipendio non viene mai menzionato, al contrario  all’estero è probabile che l’esaminatore possa affrontare l’argomento).
Se vi vengono fatte domande scomode ,tipo “Ha intenzione di sposarsi?” o “Ha intenzione di avere figli?” evitate di fare facce strane ma rispondete cercando di dire quello che vi fa stare meglio.
Al momento di congedarsi consiglio sempre di sorridere ,ringraziare e ,se possibile, stringere la mano.
Cercare di non trascinare sedie o di fare rumore con i tacchi o dimenticare fogli, documenti,borse  ecc.

8.L’attesa
Altro momento di attesa. Se le candidature erano tante probabilmente dovrete aspettare qualche giorno per l’esito della selezione.
Ovviamente cercate di non pensarci.
In genere scambio sempre qualche contatto con gli altri candidati in modo da capire quando e se iniziare a rassegnarmi all’idea di non ricevere risposta.
Sconsiglio vivamente di chiamare per sollecitare.
Controllare chiaramente la vostra email e evitate di lasciare il telefono senza suoneria (cosa che accade a me).


E’ andata bene?
Può anche darsi che vi richiamino per un altro iter selettivo o delle visite mediche di idoneità. Dipende dal tipo di mansione.

E’ andata male…?
Beh …succede. Vuol dire che non era il VOSTRO momento. O magari realmente non eravate tagliati per quell’azienda. Anziché inveire contro gli esaminatori (sti stronzi…) cercate di capire se e dove potete aver sbagliato. Può capitare a tutti di non passare un colloquio. Non è la fine del mondo.
Penso anche che il destino possa giocare un suo ruolo.
Ricordo ancora la dura sconfitta di non essere presa all’ ultimo colloquio  di un lungo iter selettivo nella compagnia di bandiera.
La presi malissimo. Ma se mi avessero presa non avrei potuto fare l’esperienza che ho fatto successivamente  in un’altra azienda più piccolina ma che mi ha dato davvero tanto sia professionalmente che soprattutto a livello umano. E si sa non si cresce solo con il lavoro.

Con questa sorta di check-list non è mia intenzione fare la “maestrina “ o dispensare consigli “scontati”.
E un mio mini-decalogo su come affrontare al meglio un’ esperienza del genere. Anzi è proprio il mio mini-decalogo che ho imparato dalle mie ultime selezioni.

Beh allora… cross finger  ! :)