I primi giorni ,quindi, ero sempre in giro distribuendo
curriculum vitae per la città.
Volevo provare anche nel settore alberghiero.
Un settore che mi è sempre piaciuto tanto.
Gli alberghi hanno tante storie da raccontare .Un via vai di
gente di tutto il mondo. Un incrocio di razze e culture.
In Italia, non so perché ma lavorare nel settore
alberghiero è difficilissimo.
Prima di mandare cv nelle compagnie aeree ,nel 2004, mandavo
cv anche nelle catene alberghiere.
Ma nessuno mai mi rispose, motivo per cui dopo pochissimo
tempo persi le speranze e non provai neanche più in quel determinato settore.
Mi dicevano che ci voleva la raccomandazione.
Per lavorare in un albergo!
Naaamo bene.
E molte, moltissime volte mi sentii rispondere così.
Ai limiti della decenza fu, in particolar modo un’azienda ,nel
settore aeroportuale pero',la cui responsabile delle risorse umane, con molta
nonchalance, mi disse che pur essendo in cerca di personale non “ricevevano”
curriculum vitae.
E me lo disse in faccia, visto che il cv lo presentai
personalmente.
Semplice ,non avevo
nessuna conoscenza.
Da denuncia, si.
Questi sono pazzi. Quando inizi, appena ventenne, a renderti conto di come
gira il mondo ti viene tanta voglia di fare le valigie e andare via.
Infatti ero li ,per
farlo.
Non ci stavo mica in questo sporco giochetto. Mi dava
davvero fastidio. Non mi sarei fatta umiliare da nessuno, tantomeno per
lavorare, pensavo. Inaccettabile.
Quindi ,quando una compagnia
aerea mi chiamò e poi successivamente mi
assunse a tempo indeterminato mi sembrò un evento paranormale.
Un miraggio, perché ero entrata senza conoscere nessuno.
In una azienda molto nota e in via di espansione.
Tanto che molto spesso le persone mi chiedevano( discretissime aggiungerei):
(X)-“ Senti un po’ ma com’è che sei entrata?”
(Io)-“Mmm….ho mandato il cv, ho fatto un
colloquio e mi hanno presa. Un po’ come accade nel mondo.(sarcasmo)
(X)- “No, no. Intendo per chi hai votato?”
PARDON???
Queste conversazioni le feci per circa 7 anni.
E’ una delle domande
meno indicate da rivolgere a un’ assistente di volo, che sa bene quanti
sacrifici comporti diventarlo.
La seconda domanda meno opportuna per un assistente di volo
è :
“Quanto guadagni?”
Mmm…non si chiede. Non è educato. Non si fa. O perlomeno io non lo faccio. Però me lo avranno chiesto
miliardi di volte.
Non solo conoscenti e parenti ma spesso anche i passeggeri stessi erano curiosi di sapere la nostra busta paga.
Ci mancava poco chiedessero pure le trattenute Irpef e l’importo
lordo e netto.
Poi,altre domande
strane erano cose del tutto prive di senso tipo:
-“Ah ma tu sei quella
che fa quei movimenti strani prima di partire ah ah ah” (e facevano il mimo).
Si ,caro mio cavernicolo, quelle sono le dimostrazioni di sicurezza e non
è che mi diverta a farle perché mi
annoio sull’aeroplano e ho voglia di divertirmi, ma, perché imposte
da certo ente chiamato ICAO (International civil aviation
organization) per fornire a tutti i
passeggeri una chiara idea su come affrontare alcune delle emergenze che
possono capitare su un aeroplano.
Altra domande, davvero insolite erano riguardo questa nuova
tipologia di volo, il low cost.
Che ora ,nel 2014 sia, spero
chiara per tutti.
Nel 2005 c’erano ancora tanti dubbi e perplessità su queste
compagnie LOVE COST (vi giuro le chiamavano cosi'!)che non
fornivano in 50 minuti di volo un pacco con n°4 salatini (mio dio!)e un
bicchiere di pepsi sgasata.
E vi lascio immaginare che discussioni sono stata costretta ad
affrontare per questi ipotetici 4
salatini per 7 lunghi anni.
Anche perché alcuni passeggeri pensavano che la colpa fosse
degli assistenti di volo ,che ,di nascosto finivano tutti i salatini per non
darli ai passeggeri.
Molte volte da familiari /passeggeri/conoscenti mi sono
dovuta sentir dire :
-“ASSURDO…non date
neanche i salatini, non siete assistenti di volo come nelle compagnie aeree
grandi dove addirittura ti danno pure la cena”(chiamasi medio-lungo
raggio ,dove ,mi pare normale che in
12 ore sia previsto un pasto ,e comunque sia NON sono gli assistenti di volo a decidere ciò ,ma, semmai ,uno specifico dipartimento dell’azienda .)
Se scegli le ormai
note compagnie arabe in business class,
caro mio cavernicolo, stanne certo, avrai ben di più di 4 salatini da mangiare.
Ma dovrai tirar fuori un sacco di soldini che ti faranno invece rimpiangere le
compagnie LOVE COST.
Un'altra cosa che
capita spesso e’ un passeggero
particolare.
Un passeggero che purtroppo non conosce compagnie, razze e
culture. Lo trovi ovunque.
Un passeggero che ogni assistente di volo del mondo conosce
e che riconosce tra la folla prima ancora che questi emetta un suono.
Lui, il passeggero che ti dice “LEI NON SA CHI SONO IO!”.
La quantità di persone che mi abbiano detto questa frase nei
miei 7 anni di lavoro è difficile da numerare.
Che sia una Roma Fiumicino piuttosto che una Mosca Domodedovo trovi
quasi sempre questo elemento grottesco.
I motivi per cui ti dice questa frase possono essere vari.
Si va dal cambio di posto
al ritardo del volo o al fatto che gli dici che non può usare la toilet perché stiamo atterrando. Solo
per citarne alcuni di esempi.
Lui con tutta l’energia che ha in corpo(stile Dragon Ball)
ti dice la famosa frase che lo caratterizza.
“LEI NON SA CHI SONO
IO!”
E da li l’elenco.
Io sono il
supermegafigliopadrecuginocognatosuocerononnoamico del presidente della repubblica o del ministro degli esteri o del
proprietario della drogheria del quartiere di Librino(Catania).
Non importa in realtà. Sono dettagli.
Lui è li e te lo deve dire.
Per dirti che lui deve essere trattato in un certo modo, lui
non è mica tutti gli altri.
Lui deve essere accontentato per via delle sue
conoscenze.
In genere, possono seguire anche, nei casi più gravi,
minacce verbali con ipotetici licenziamenti in tronco(secondo lui).
La vita sugli aeroplani è un’altra storia .E’ un altro
mondo.
Uno degli aspetti migliori è il fatto che ogni giorno cambi colleghi. Che non è una cosa da poco.
Ogni turno hai infatti un crew(equipaggio)diverso.
Se ti capita
l’equipaggio ok ,la tua giornata lo sarà altrettanto. Se invece ti capita un crew meno piacevole…beh…te lo fai piacere lo stesso. Ma sai che
l’indomani ,in genere, non li rivedrai.
Questo bellissimo lavoro, mi ha permesso di fare tantissime
cose. Mi ha permesso di viaggiare, molto spesso a costi ridotti .Mi ha
migliorata tanto nei rapporti con gli altri. Mi ha aiutata a capire quando
stare al mio posto e quando invece parlare. Mi ha permesso di conoscere le
stranezze del genere umano e a prevederle .Mi ha insegnato a dire grazie alle
persone che lo meritano. Mi ha permesso di conoscere un sacco di persone e di
imparare da loro tantissime cose.
Questo lavoro mi ha migliorata sotto tanti aspetti.
Ciò nonostante mi sentivo invece, in quel periodo post
fallimento azienda ,come satura di
questo lavoro.
E inoltre poche, pochissime compagnie assumevano.
Sarei stata disposta, dispostissima, invece ,a fare delle
rinunce ,anche economiche ,ma per
qualcosa che mi avrebbe permesso di imparare altro, qualcosa di nuovo.
Non per ultimo, volevo fare qualcosa che avrei potuto poi
continuare anche altrove.
Sapevamo ,infatti, sia io che lui ,che a Dar es Salaam non
saremo stati tantissimo.
Mi serviva quindi qualcosa
che mi avrebbe permesso poi di ricominciare, più o meno in qualsiasi altra città,senza grossi problemi…..
Ciao! Blog interessante! Posso farti delle domande, in privato, possibly? Alessandra
RispondiEliminaCerto ;)
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