lunedì 24 febbraio 2014

My life in Tanzanìa(Capitolo 13) -Il mondo di un' assistente di volo-

I primi giorni ,quindi, ero sempre in giro distribuendo curriculum vitae per la città.
Volevo provare anche nel settore alberghiero.
Un settore che mi è sempre piaciuto tanto.
Gli alberghi hanno tante storie da raccontare .Un via vai di gente di tutto il mondo. Un incrocio di razze e culture. 
In Italia, non so perché ma lavorare nel settore alberghiero  è difficilissimo.
Prima di mandare cv nelle compagnie aeree ,nel 2004, mandavo cv anche nelle catene alberghiere.
Ma nessuno mai mi rispose, motivo per cui dopo pochissimo tempo persi le speranze e non provai neanche più in quel determinato settore.
Mi dicevano che ci voleva la raccomandazione.
Per lavorare in un albergo!  Naaamo bene.
E molte, moltissime volte mi  sentii rispondere  così.
Ai limiti della decenza fu, in particolar modo un’azienda ,nel settore aeroportuale pero',la cui responsabile delle risorse umane, con molta nonchalance, mi disse che pur essendo in cerca di personale non “ricevevano” curriculum vitae.
E me lo disse in faccia, visto che il cv lo presentai personalmente.
Semplice ,non avevo nessuna conoscenza.
Da denuncia, si.
Questi sono pazzi. Quando inizi,  appena ventenne, a renderti conto di come gira il mondo ti viene tanta voglia di fare le valigie e andare via.
Infatti ero li ,per  farlo.
Non ci stavo mica in questo sporco giochetto. Mi dava davvero fastidio. Non mi sarei fatta umiliare da nessuno, tantomeno per lavorare, pensavo. Inaccettabile.
Quindi ,quando una  compagnia aerea  mi chiamò e poi successivamente mi assunse a tempo indeterminato mi sembrò un evento paranormale.
Un miraggio, perché ero entrata senza conoscere nessuno.
In una azienda molto nota e in via di espansione.
Tanto che molto spesso le persone mi chiedevano( discretissime aggiungerei):
(X)-“ Senti un po’ ma com’è che sei entrata?”
(Io)-“Mmm….ho mandato il cv, ho fatto un colloquio e mi hanno presa. Un po’ come accade nel mondo.(sarcasmo)
(X)- “No, no. Intendo per chi hai votato?”
PARDON???
Queste conversazioni le feci per circa 7 anni.
E’ una  delle domande meno indicate da rivolgere a un’ assistente di volo, che sa bene quanti sacrifici comporti diventarlo.
La seconda domanda meno opportuna per un assistente di volo è :
“Quanto guadagni?”
Mmm…non si chiede. Non è educato. Non si fa. O perlomeno io non lo faccio. Però me lo avranno chiesto miliardi di volte.
Non solo conoscenti e parenti ma spesso anche i passeggeri stessi erano curiosi di sapere la nostra busta paga.
Ci mancava poco chiedessero pure le trattenute Irpef  e l’importo lordo e netto.
Poi,altre domande strane erano cose del tutto prive di senso tipo:
-“Ah ma tu sei quella che fa quei movimenti strani prima di partire ah ah ah” (e facevano il mimo).
Si ,caro mio cavernicolo, quelle sono le dimostrazioni di sicurezza  e  non è che mi diverta a farle  perché mi annoio sull’aeroplano e ho voglia di divertirmi, ma, perché imposte da  certo ente chiamato ICAO (International civil aviation organization) per fornire a tutti i passeggeri una chiara idea su come affrontare alcune delle emergenze che possono capitare su un aeroplano.
Altra domande, davvero insolite erano riguardo questa nuova tipologia di volo, il low cost.
Che ora ,nel 2014 sia, spero chiara per tutti.
Nel 2005 c’erano ancora tanti dubbi e perplessità su queste compagnie LOVE COST (vi giuro le chiamavano cosi'!)che non fornivano in 50 minuti di volo un pacco con n°4 salatini (mio dio!)e un bicchiere di pepsi sgasata.
E vi lascio immaginare che discussioni sono stata costretta ad affrontare  per questi  ipotetici 4 salatini per 7 lunghi anni.
Anche perché alcuni passeggeri pensavano che la colpa fosse degli assistenti di volo ,che ,di nascosto finivano tutti i salatini per non darli  ai passeggeri.
Molte volte da familiari /passeggeri/conoscenti mi sono dovuta sentir dire :
-“ASSURDO…non date neanche i salatini, non siete assistenti di volo come nelle compagnie aeree grandi dove addirittura ti danno pure la cena”(chiamasi  medio-lungo raggio ,dove ,mi pare normale che in 12 ore sia previsto un pasto ,e comunque sia NON sono gli assistenti di volo a decidere ciò ,ma, semmai ,uno specifico dipartimento dell’azienda .)
Se scegli le  ormai note compagnie arabe in business class, caro mio cavernicolo, stanne certo, avrai ben di più di 4 salatini da mangiare. Ma dovrai tirar fuori un sacco di soldini che ti faranno invece rimpiangere le compagnie LOVE COST.
 Un'altra cosa che capita spesso e’ un passeggero particolare.
Un passeggero che purtroppo non conosce compagnie, razze e culture. Lo trovi ovunque.
Un passeggero che ogni assistente di volo del mondo conosce e che riconosce tra la folla prima ancora che questi  emetta un suono.
Lui, il passeggero che ti dice “LEI NON SA CHI SONO IO!”.
La quantità di persone che mi abbiano detto questa frase nei miei 7 anni di lavoro è difficile da numerare.
Che sia una Roma Fiumicino piuttosto che una Mosca Domodedovo trovi quasi sempre questo elemento grottesco.
I motivi per cui ti dice questa frase possono essere vari.
Si va dal cambio di posto  al ritardo del volo o al fatto che gli dici che non può usare la toilet perché stiamo atterrando. Solo per citarne alcuni di esempi.
Lui con tutta l’energia che ha in corpo(stile Dragon Ball) ti dice la famosa  frase che lo caratterizza.
“LEI NON SA CHI SONO IO!”
E da li l’elenco.
Io sono il supermegafigliopadrecuginocognatosuocerononnoamico del presidente della  repubblica o del ministro degli esteri o del proprietario della drogheria del quartiere di Librino(Catania).
Non importa in realtà. Sono dettagli.
Lui è li e te lo deve dire.
Per dirti che lui deve essere trattato in un certo modo, lui non è mica tutti gli altri.
Lui deve essere accontentato per via delle sue conoscenze. 
In genere, possono seguire anche, nei casi più gravi, minacce verbali con ipotetici licenziamenti in tronco(secondo lui).
La vita sugli aeroplani è un’altra storia .E’ un altro mondo.
Uno degli aspetti migliori è il fatto che ogni giorno  cambi colleghi. Che non è una cosa da poco.
Ogni turno hai infatti un crew(equipaggio)diverso.
Se ti capita  l’equipaggio ok ,la tua giornata lo sarà altrettanto. Se invece  ti capita un crew meno piacevole…beh…te lo fai piacere lo stesso. Ma sai che l’indomani ,in genere, non li rivedrai.
Questo bellissimo lavoro, mi ha permesso di fare tantissime cose. Mi ha permesso di viaggiare, molto spesso a costi ridotti .Mi ha migliorata tanto nei rapporti con gli altri. Mi ha aiutata a capire quando stare al mio posto e quando invece parlare. Mi ha permesso di conoscere le stranezze del genere umano e a prevederle .Mi ha insegnato a dire grazie alle persone che lo meritano. Mi ha permesso di conoscere un sacco di persone e di imparare da loro tantissime cose.
Questo lavoro mi ha migliorata sotto tanti aspetti.
Ciò nonostante mi sentivo invece, in quel periodo post fallimento azienda ,come satura di questo lavoro.
E inoltre poche, pochissime compagnie assumevano.
Quelle che assumevano in quel  momento proponevano uno stipendio da fame  e non mi andava proprio. Non adesso almeno.
Sarei stata disposta, dispostissima, invece ,a fare delle rinunce ,anche economiche ,ma per qualcosa che mi avrebbe permesso di imparare altro, qualcosa di nuovo.
Non per ultimo, volevo fare qualcosa che avrei potuto poi continuare anche altrove.
Sapevamo ,infatti, sia io che lui ,che a Dar es Salaam non saremo stati tantissimo.
Mi serviva  quindi qualcosa che mi avrebbe permesso poi di ricominciare, più o meno in  qualsiasi altra città,senza grossi problemi…..
Continua……
Coco Beach, Dar es Salaam
City centre,Dar es Salaam

City centre,Dar es Salaam













2 commenti :

  1. Ciao! Blog interessante! Posso farti delle domande, in privato, possibly? Alessandra

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