Nel momento della difficile scelta tra Lisbona e Doha (ecco
il nome della città araba) devo dire che è stato divertente sentire le opinioni
di parenti, amici e conoscenti.
Pareri totalmente discordanti tra loro che però mi piaceva
ascoltare per capire cosa ne pensasse al riguardo la gente che quotidianamente
mi circonda (anche se solo “virtualmente” viste le distanze.)
Mi piace ascoltare i punti di vista altrui e mi piace quando
sostengono fermamente le proprio tesi.
Ovviamente poi io seguo le mie.
Neanche a dirlo mio padre sosteneva che, conoscendomi, io
non sarei sopravvissuta un giorno a quella vita a Doha.
E io inizialmente pensavo si riferisse allo stile di vita
“lussuoso”.
No no…si riferiva al Burqa.
Chissà perché i genitori quando si tratta di te vedono sempre tutto molto
catastrofico.
A ridaje a
spiegargli che nessuno mi avrebbe costretta a indossare burqa e chador e che al
massimo avrei dovuto evitare minigonne e scollature…
No. Lui vede il mondo arabo con i suoi occhi e lo immagina
solo così.
Ma non solo lui ovviamente. Anche amici, miei coetanei, non
facevano altro che chiedermi del burqa ,degli alcolici o del fatto che avrei
dovuto chiedere a LUI il permesso per mettere il naso fuori casa.(Queste sono state le considerazioni più
gettonate, manco a dirlo)
Alcuni amici invece erano gasatissimi riguardo Doha.
-Pensa che macchine
pazzesche !Lamborghini,Ferrari…! Wow
-Pensa che negozi! Gucci
,Luis Vuitton…!Wow
E lo dicevano a me
che in Italia ho una modestissima Ford Ka e i miei negozi preferiti sono Zara e
H&M .
Chi mi conosce bene sa che tutto ciò non mi esalta per
nulla. Anzi.
Alcuni invece erano scioccati da entrambe le destinazioni.
Ma in Italia quando
tornate? (mi chiedevano come se fossimo due pazzi incoscienti).
Mmm…altra domanda?
Non poteva ovviamente mancare la domanda di rito (dico di
rito perché quando fu per la Tanzania me lo sentii ripetere per tutti i giorni
prima della partenza, vedi Post Cap 5-6-7 ) :
Ma che vai a fare tu in Portogallo?
Cioè lui va li a lavorare e tu che fai? Ti annoierai? Mica puoi trovare
lavoro in Portogallo dove la crisi è più forte dell’Italia. No, no. Non sarà
una cosa facile.
Nonostante la domanda e la considerazione poco gentile sono cosciente del fatto però che Lisbona al
momento offra poco lavoro già ai portoghesi, figuriamoci per un’italiana che
NON parla portoghese. Si sa.
Non mi riempiranno sicuramente di offerte lavorative. OVVIO.
Ma sicuramente l’atteggiamento pessimista e negativo non
porta da nessuna parte.
Anche se rimani al paesello tuo.
Sicuramente la prima cosa da fare sarà imparare il
portoghese. Una volta presa una certa familiarità con la lingua inizierò la mia
ricerca.
Doha avrebbe avuto, di buono ,che probabilmente, io avrei
potuto iniziare a lavorare sin da
subito. Sia perché la lingua parlata è l’inglese e sia perché la città è in
continua evoluzione per quanto riguarda il business. Specialmente i settori
dove avrei applicato io ,ovvero compagnie aeree/aeroporti e alberghi.
Devo dire però che un
discreto numero di amici e familiari mi
hanno anche sostenuto e incoraggiato.
Soprattutto per quanto riguarda Lisbona.
Chi ha avuto modo di visitarla mi parla di una città meravigliosa. Meravigliosamente vivibile.
Un clima stupendo ,il mare, gente fantastica, vita notturna,
costi bassi, ,i miradores (i magnifici panorami)e molto, molto altro.
Lo scopriremo…
E ovviamente sarò qui per raccontarlo.
Atè Logo (Arrivederci).
Iniziamo a far pratica con la lingua…