Mambo!
Lo Scorso weekend
siamo stati a Zanzibar.
Chiamiamola una gita
fuori porta.
Da Dar es Salaam ci vogliono 90 minuti in aliscafo o 15 minuti in aereo.
Via mare costa sugli 80 $ e via aerea costa sui 110 $.
Le prime due volte sono andata in aereo perché pensavo di
far prima.
Sbagliato.
In realtà per arrivare o tornare dall’aeroporto ,in base
all’orario,puoi impiegarci anche 2 ore visto il traffico caotico (e snervante)
di Dar es Salaam. Quindi a conti fatti conviene ,secondo me, via mare in quanto
il porto è più facile da raggiungere.
Comunque sia ,la sera prima io e LUI stavamo aspettando degli amici in un locale ed
eravamo li a pensare cosa fare per il
weekend e abbiamo deciso di improvvisare
una minivacanza last second a
Zanzibar.
In 10 minuti abbiamo prenotato aliscafo e hotel.
Tornati a casa abbiamo buttato due costumi nello zaino, la
protezione solare, il repellente antizanzare (ormai nostro caro compagno di avventure),cappellini
e teli mare e abbiamo messo la sveglia alle 8 per prendere l’aliscafo delle
9:30.
La mia terza volta a
Zanzibar.
La prima andai con LUI durante le mie primissime settimane in Tanzania e la seconda fu con dei
cari amici che erano venuti a trovarci dall’Italia lo scorso Gennaio.
Tutte e tre le volte ho soggiornato in luoghi differenti
dell’isola. La prima volta in una
località chiamata Nungwi,la seconda
poco distante da Stone Town (Centro
città) e la terza,ovvero quest’ultima, nella località di Kendwa.
Nungwi |
Nungwi |
La scelta della località dell’isola dove soggiornare dipende
unicamente dal tipo di vacanza che
volete fare.
Se volete solo spiagge
bianche e mare cristallino vi consiglio sia Nungwi che Kendwa. Che non
risentono delle alte e basse maree, le uniche zone dell’isola.
Se invece volete visitare meglio il centro città e le zone
limitrofe vi consiglio qualcosa più verso Stone Town.
Dipende anche dai giorni che avete a disposizione. Se
rimanete almeno una settimana un posto vale l’altro. Vi sposterete in taxi per
le varie visite (Gli autobus non arrivano ovunque).
Se rimanete pochi giorni invece sappiate che da una parte
all’ altra dell’isola ci si mette più di un’ora quindi dovete considerare anche
le distanze. Oltre che ai costi dei Taxi.
Partiamo subito con il dire che il vero nome di Zanzibar è Unguja e il nome Zanzibar in realtà è
relativo all’arcipelago che comprende pure l’isola di Pemba (che si trova a
nord) che è altrettanto meravigliosa.
Tra il XII e il XV secolo Zanzibar è stato un porto
commerciale con l’Arabia, il Golfo Persico ,l’India e altri paesi asiatici con
i quali avvenivano scambi di oro, di schiavi,di avorio e di legno.
La successiva conseguenza di questi scambi fu la diffusione
dell’ISLAM e dell’architettura araba, che
caratterizza l’isola.
Poi arrivarono i portoghesi ma rimasero per breve tempo, divenne
allora territorio degli inglesi che usavano l’isola come “pausa” per i loro
viaggi verso l’India e infine arrivò il sultano dell’Oman verso l’inizio dell’ottocento il quale addirittura trasferì
la sua corte a Zanzibar.
Successivamente verso
la metà dell’ottocento, invece, l’interesse per l’isola da parte dei britannici
si intensificò tanto da indebolire quello omanita. Nel 1963 Zanzibar ottenne
l’indipendenza dalla Gran Bretagna e diventò una monarchia. Poco dopo, una
rivoluzione da parte del partito Afro-shirazista assunse il potere e venne istituita nel 1964
una unione con la Tanganyka (così veniva infatti chiamata la Tanzania
continentale) dando origine all’attuale Tanzanìa,sotto
la guida di Julius Nyerere (definito
BABA ,padre,della nazione).
Tutto questo per dirvi che anche se Zanzibar e la Tanzania
continentale fanno parte della stessa nazione ,per molti versi Zanzibar mantiene
ancora una propria forma di indipendenza dalla Tanganyka continentale.
Per esempio dal punto di vista politico. In realtà in
Tanzania ci sono due Presidenti della Repubblica e ognuno dei due governi ha organi esecutivi,giudiziari e
legislativi. Con tutte le spese che tale scelta può comportare. Se già un
governo ha un costo,immaginate due governi.
Ma non tocchiamo questo tasto (assai dolente)
Ma non tocchiamo questo tasto (assai dolente)
Appena arrivi a Zanzibar ,da Dar ,avverti immediatamente la
differenza. La gente è estremamente diversa.
Per certi versi anche un po’ meno cordiale di Dar.
Probabilmente anche a causa del numero esagerato di turisti che ogni anno
visitano l’Isola (primi su tutti gli italiani).
La maggior parte della popolazione è musulmana. A differenza
di Dar dove invece una parte della popolazione è di religione islamica ma un’ altra
grossa parte è cattolica .
Gli abitanti di Dar non amano gli abitanti di Zanzibar e
viceversa. E non credo che si sentano tutti ,in cuor loro, parte della stessa
nazione. Proprio per questa unione “abbastanza”
recente.
Il nome Zanzibar deriva, probabilmente, dal nome persiano Zanj ,nome con cui i persiani
indicavano la gente di colore e Zang-bar
,pare, ’significhi terra dei neri’.
Essendo Zanzibar ,quindi ,stata influenzata
da diverse culture risulta un crocevia di popoli e culture che lasciano le loro tracce nell’architettura, nei profumi
e nei sapori.
Una parte significativa della sua economia è sicuramente
basata sulle spezie.
Infatti una delle cose che consiglio di fare nell’isola è il
famoso Tour delle Spezie.
Sarà turistico ,ma a me è piaciuto tantissimo. E ho scoperto che
sono una frana nel riconoscere le spezie. Su 20 ne avrò riconosciute due.
Ti mostrano anche vari tipi di frutta e i vari impieghi che se ne possono fare
Ti mostrano anche vari tipi di frutta e i vari impieghi che se ne possono fare
Le spezie sono le vere protagoniste della tradizione zanzibarina.
Sono infatti i primi produttori di Chiodi di Garofano. Hanno
coltivazioni di Cannella, cardamomo ,coriandolo ,cumino, sesamo ,peperoncino
rosso, pepe nero ,noce moscata, curcuma, zenzero ,vaniglia e citronella.
Stone Town, come
vi dicevo è il cuore della città, ed è dichiarata patrimonio dell’ Unesco.
Il suo stile è particolarissimo. Un mix di stile coloniale
inglese e tanzaniano, arabo e indiano.Molto
caratteristiche sono le porte degli edifici.
Perdetevi tra le sue stradine e i suoi negozietti e non
perdete la Casa delle Meraviglie un tempo il palazzo del sultano.
Durante la mia seconda visita a Zanzibar ho visitato la foresta Jozani di cui le guide parlano tanto. Anche se non mi ha particolarmente colpita.
La foresta è famosa principalmente perché si trova l’unico
esemplare di scimmia chiamata colobo
Rosso di Kirk
Le spiagge sono
il pezzo forte dell’isola. E sono semplicemente STUPENDE. Consiglio quelle di Kendwa e Nungwi .Particolare è il
tramonto di queste zone a nord dell’isola.
Non ho visto le spiagge di Kiwenga e Pwani Mchangani ma
pare siano famose per le loro basse
maree grazie alle quali si può osservare la barriera corallina.
Chi ama Diving e snorkeling a Zanzibar troverà il paradiso .
Le zone maggiormente consigliate sono le piccole isole di Snake Island e Grave Island e anche l’isola di Changu famosa anche per le tartarughe giganti.
Le zone maggiormente consigliate sono le piccole isole di Snake Island e Grave Island e anche l’isola di Changu famosa anche per le tartarughe giganti.
Mi hanno anche raccontato della fantastica esperienza del bagno con i delfini verso Chumbe
Island che purtroppo personalmente non ho fatto. Ancora.
Personalmente non amo le vacanze “solo mare”. Per questo
motivo a chi mi chiede consigli sulla Tanzania rispondo che il TOP ,a mio
avviso, sarebbe un connubio tra mare (Zanzibar o le altre due
incantevoli isole di Mafia e Pemba) e SAFARI in uno dei tanti e meravigliosi parchi
naturali che offre (vedi
capitolo 17 ).
Dedicarsi unicamente al mare in Tanzania è un po’ riduttivo.
Ma è un mio personale punto di vista.
Le vacanze sono una cosa personale e ognuno ha il sacrosanto
diritto di farsele come gli pare. Per me non esistono vacanze “giuste” o
“sbagliate”. E’ soggettivo.
Comunque sia Zanzibar merita certamente di essere visitata.
Spero di avervi fatto venir voglia di partire…!
Alla Prossima!