Inizi a realizzare che la partenza si avvicina nel momento
in cui apri il bagaglio vuoto e inizi a pensare di metterci dentro qualcosa.
Fare i bagagli è una scocciatura diciamo la verità.
Se penso ai primi bagagli ,ovvero i miei primi viaggi ,scoppio a ridere.
Ricordo il mio scambio culturale in Ungheria all’età di 17
anni o la gita del 5°liceo a Praga.
In entrambi i casi portai roba per poter fare un tour
mondiale di 40 settimane.
Partendo dal Monte Bianco e finendo alle Isole Samoa. Con tanto di sci, dopo sci e costumi coordinati, nel caso fossero
serviti.
(Esagero ,ma non del tutto).
(Esagero ,ma non del tutto).
Non avevo idea su cosa potesse servirmi fuori casa e tanto meno a cosa non potevo assolutamente fare
a meno.
Mi serviva tutto.
E allora portavo
tutto.
Fortuna che le compagnie low cost non erano ancora così famose e potevo ancora
contare sulla clemenza di qualche operatore aeroportuale di una compagnia aerea
che non dava ancora importanza al peso del bagaglio (adesso sarebbe un’eresia).
Le prime vacanze avevo con me non bagagli, ma degli esseri
umani.
Avrei anche potuto rischiare l’arresto.
Quando poi partii per la prima volta a Londra da sola all'età di
18 anni ero già in una fase di grandi
progressi. O almeno pensavo.
Misi accuratamente le cose nel bagaglio secondo reale necessità.
Peccato che non avevo messo in conto di andare a Londra e
non in un villaggio sperduto del Burundi.
Tante ma tante cose inutili anche
quella volta.
La mia quarta vacanza a Parigi, invece, feci una solenne
promessa.
E per la prima volta
riuscii quasi a mantenerla.
Anche perché iniziai a
realizzare seriamente come un bagaglio pesante nuocesse gravemente alla mia spina dorsale ,nonostante
i miei 19 anni.
Indubbiamente fare poi l’Assistente di volo ha dato una
sostanziale svolta al mio modo di fare
bagagli.
Grazie a Dio.
Impari a capire ciò che ti serve realmente e ad alleggerire al massimo il bagaglio.
Da li a seguire anche le mie vacanze presero una piega
diversa.
E un peso diverso.
E così con grande orgoglio che ricordo che io e LUI partimmo
3 anni fa per un FANTASTICO tour di California- Nevada e Arizona con un e dico UN
bagaglio a mano a testa.
Sono riuscita nella
mia impresa. Anche se mi ci sono voluti circa 10 anni.
Vero anche che negli
Usa trovi Laundry self service (lavanderie)praticamente
ad ogni angolo ,perfette per i travellers.
A metà vacanza,
infatti, andammo li e lavammo la nostra roba alla modica cifra di 2 $.
Poi ad un certo punto due anni fa i miei grandi progressi
furono messi a dura prova dal trasferimento in Tanzania.
Cioè, non stavo andando in vacanza a Parigi o a Copenaghen
dove se ti dimentichi qualcosa te lo compri.
Mi stavo trasferendo in Tanzania a tempo
(inizialmente)indeterminato.
La prima volta in Tanzania feci un bagaglio che mi riportò
indietro al mio primo viaggio in
Ungheria.
Ma non tanto di vestiti, quanto di TUTTO. Di tutto il resto.
Dallo shampoo al lievito per dolci,per intenderci.
Dallo shampoo al lievito per dolci,per intenderci.
Stavolta invece con trasferimento a Lisbona e pit stop nelle Isole Britanniche mi sono ridimensionata.
In fondo se dovesse mancarmi qualcosa sono certa di trovare
tutto .E se non lo trovo, va bene lo stesso. Si sopravvive.
E quindi con mio immensa gioia ho il piacere di comunicarvi
che il mio bagaglio per questo trasloco pesa solo 20 kg .
Stavolta ho superato me stessa.
Grandi soddisfazioni.
Se qualcuno lo avesse detto a quella ragazzina di 17 anni che
13 anni dopo sarebbe riuscita a fare un
trasloco con solo 20 kg di
bagaglio non ci avrebbe assolutamente creduto e sicuramente lo avrebbe preso per un pazzo.
Ne sono certa.
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