Eccoci qui.
Scrivo da una caffetteria chiamata Prèt a manger ,una delle mie preferite in Uk.
Fa molto Carrie Bradshow, lo so. Una Carrie Bradshow dei
poveri, ovviamente.(Per chi non sapesse chi sia ,è il personaggio principale di
Sex and The city).
In realtà non ho connessione in Hotel quindi ho preso il pc e sono venuta qui e usare internet “a
scrocco” (come NON direbbero gli anglofoni).
Come dicevo precedentemente ,non siamo a Londra ma in un
paesino del West Sussex chiamato Crawley.
Questa piccola Crawley
è una cittadina vicinissima all’aeroporto
di Gatwick, motivo per cui piena di Piloti, assistenti di volo e in generale di
personale di compagnie aeree.
Infatti mi è capitato passeggiando, di incontrare tanta
gente che avevo conosciuto nella precedente compagnia.
Tutti qui per lavoro ,si intende.
Questo perché siamo Choosy
(schizzinosi), mi verrebbe da
pensare.
(Celebre aggettivo
che ci diede il nostro ex ministro del lavoro)
Ma non tocchiamo
questo tasto. Non ci avveleniamo, tanto è inutile.
Quando ho detto che ci saremmo fermati due settimane vicino
Londra puntualmente qualcuno mi ha chiesto
“Ma se lui lavora tu
che fai”?
Come se qui ci si
potesse annoiare.
Partiamo dal fatto che in assoluto l’Inghilterra è il posto
che più ho amato negli ultimi 14 anni.
Si lo so cosa state pensando.
C’è freddo, piove sempre, si mangia male.
OK.
Sarà anche vero, ma quando venni qui 14 anni fa a tutto
pensavo tranne che a questi luoghi
comuni che a me personalmente neanche venivano in mente.
Sicuramente il clima non è dei migliori. Impossibile
negarlo.
Ma questo per me ,passava davvero in secondo piano .Non
avevo proprio tempo di stare li a pensare al clima.
Pioveva? Portavo l’ombrello. STOP.
C’era freddo? Mi coprivo. STOP.
Imitavo gli inglesi.
La loro giornata con la pioggia era una giornata
più o meno come le altre, dovevi solamente coprirti un po’ di più.
A loro non cambia più
di tanto.
Quando tornai in Italia mi resi conto quanto sto maledetto
clima influenzasse in maniera esponenziale i miei connazionali.
Una giornata con la pioggia, in Italia ,è una giornata negativa,
negativissima.
Una giornata in cui, per quanto possibile, bisogna annullare
tutti gli impegni e cercare di ripararsi il più possibile dalla maledizione
divina chiamata PIOGGIA.
Sto ironizzando, chiaro, ma delle volte credo davvero che
molta gente la consideri quasi una
maledizione di cui una volta colpiti si
rimane stregati per sempre!
La mancanza di cibo italiano
non mi colpì minimamente. Lo avevo mangiato per tutti quegli anni. Non
ne sentivo la mancava.
Puntavo invece ad assaggiare tutte quelle cucine strane
che a Catania non trovavo assolutamente.
Mi riferisco alla cucina indiana, thailandese ,giapponese e
via dicendo. Che adesso si trovano tranquillamente
pure a Catania ma 14 anni fa non era
ancora così di moda andare a mangiare fuori cose diverse .Il sushi per esempio,
oltre a essere caro era poco gettonato ( il
pesce crudo?!bleah)
Quello che mi piacque subito di Londra fu il fatto che in soli
2 giorni trovai non uno ma ben due lavori ed ebbi quindi anche la possibilità
di scegliere quello che preferivo tra i due. Roba futuristica.
Parliamo di lavoretti .Ovvio. Ma per i miei 18 anni andavano
più che bene.
Facevo la Nanny(che in italiano tradurremo come una tata o
baby sitter) a una deliziosa bambina di 8 mesi in un delizioso paesino chiamato
Epping che stava a 45 minuti di metro a nord di Londra, nell’Essex.
E siccome avevo il fine settimana libero e volevo fare qualche
soldino in più trovai un altro lavoro
nel weekend in un delizioso ristorantino molto posh non molto distante da casa.
Nelle mattine del weekend giravo per Londra e ogni volta andavo
a vedere qualcosa di diverso.
Una volta il British Museum, una volta Camden Town.
Londra mi piaceva proprio perché potevi essere un po’ come
volevi .Potevi essere “una che va al
Museo” o “una che va in un mercato” come Camden. Non ci sono etichette.
Chiaramente questa era la visione di una diciottenne che
veniva da una città media italiana. A
quell’età vedi ancora tutto FIGO.
Poi le successive volte iniziai a realizzare che Londra può
avere anche dei grossi difetti come i costi esageratamente eccessivi o il servizio
sanitario scadentissimo(pure peggio del nostro).
Nonostante tutto però Londra rimane la mia preferita, forse perché
è la prima vera città in cui ho vissuto, dopo la mia natale.
E la cosa assurda è che dopo tutti questi anni ci sono
ancora cose che non ho visto.
Sicuramente per il fatto che la città è semplicemente
immensa e poi anche per il fatto che cambia davvero rapidamente. In un paio di
anni ho trovato nuovi edifici e nuovi quartieri che magari prima non erano così
famosi.
Un posto in cui non ero mai stata era Shoreditch, un aerea
dell’East end che per anni è stata quasi snobbata ma adesso piena di mercatini
vintage e caffè e clubs.
Semplicemente meraviglioso e merita una capatina.
Poi stavolta ho deciso di usare la bici per girare uno dei
parchi che più adoro, Hyde Park .E devo dire che è stato piacevolissimo visto
anche il clima in questi giorni è stato meraviglioso.
Un altro posto che merita tanto è sicuramente Hampstead
Heath. E’ un grande parco a nord di Londra che si trova appunto ad Hampstead,
un quartiere davvero elegante famoso perché scelto da ,intellettuali,musicisti e artisti (un “certo” Sigmund Freud ,per
esempio).
Insomma Londra è per me in assoluto la città in cui
annoiarsi è davvero difficile.
Ho sempre qualcosa da fare .Da vedere. Da scoprire.
Per non parlare del resto. Mi riferisco alle deliziose Brighton e
Portsmouth in cui sono stata la settimana scorsa…
Ma forse mi sono dilungata troppo…
Ne parleremo nel prossimo post. A presto!
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