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giovedì 23 ottobre 2014

(Cap 39) "I love Uk"

Eccoci qui.

Scrivo da una caffetteria chiamata Prèt a manger ,una delle mie preferite in Uk.
Fa molto Carrie Bradshow, lo so. Una Carrie Bradshow dei poveri, ovviamente.(Per chi non sapesse chi sia ,è il personaggio principale di Sex and The city).
In realtà non ho connessione in Hotel quindi ho preso  il pc e sono venuta qui e usare internet “a scrocco” (come NON direbbero gli anglofoni).

Come dicevo precedentemente ,non siamo a Londra ma in un paesino del West Sussex  chiamato Crawley.
Questa piccola Crawley  è  una cittadina vicinissima all’aeroporto di Gatwick, motivo per cui piena di Piloti, assistenti di volo e in generale di personale di compagnie aeree.
Infatti mi è capitato passeggiando, di incontrare tanta gente che avevo conosciuto nella precedente compagnia.
Tutti qui per lavoro ,si intende.
Questo perché siamo Choosy (schizzinosi), mi verrebbe da pensare.
(Celebre aggettivo che ci diede il nostro ex ministro del lavoro)
Ma non tocchiamo questo tasto. Non ci avveleniamo, tanto è inutile.

Quando ho detto che ci saremmo fermati due settimane vicino Londra puntualmente qualcuno mi ha chiesto
 “Ma se lui lavora tu che fai”?

Come se qui ci si potesse annoiare.

Partiamo dal fatto che in assoluto l’Inghilterra è il posto che più ho amato negli ultimi 14 anni.
Si lo so cosa state pensando.

C’è  freddo, piove sempre, si mangia male
OK.

Sarà anche vero, ma quando venni qui 14 anni fa a tutto pensavo  tranne che a questi luoghi comuni che a me personalmente  neanche  venivano in mente.
Sicuramente il clima non è dei migliori. Impossibile negarlo.
Ma questo per me ,passava davvero in secondo piano .Non avevo proprio tempo di stare li a pensare al clima.
Pioveva? Portavo l’ombrello. STOP.
C’era freddo? Mi coprivo. STOP.
Imitavo gli inglesi.
 La  loro giornata con la pioggia era una giornata più o meno come le altre, dovevi solamente  coprirti un po’ di più.
 A loro non cambia più di tanto.
Quando tornai in Italia mi resi conto quanto sto maledetto clima influenzasse in maniera esponenziale i miei connazionali.
Una giornata con la pioggia, in Italia ,è una giornata negativa, negativissima.
Una giornata in  cui, per quanto possibile, bisogna annullare tutti gli impegni e cercare di ripararsi il più possibile  dalla maledizione divina chiamata PIOGGIA.
Sto ironizzando, chiaro, ma delle volte credo davvero che molta gente la consideri  quasi una maledizione  di cui una volta colpiti si rimane stregati per sempre!

La mancanza di cibo italiano  non mi colpì minimamente. Lo avevo mangiato per tutti quegli anni. Non ne sentivo la  mancava.
Puntavo invece ad assaggiare tutte quelle cucine strane che  a Catania non trovavo assolutamente.
Mi riferisco alla cucina indiana, thailandese ,giapponese e via dicendo. Che adesso  si trovano tranquillamente pure a Catania ma 14 anni fa  non era ancora così di moda andare a mangiare fuori cose diverse .Il sushi per esempio, oltre a essere caro era poco gettonato ( il pesce crudo?!bleah)
Quello che mi piacque subito di Londra fu il fatto che in soli 2 giorni trovai non uno ma ben due lavori ed ebbi quindi anche la possibilità di scegliere quello che preferivo tra i due. Roba futuristica.
Parliamo di lavoretti .Ovvio. Ma per i miei 18 anni andavano più che bene.
Facevo la Nanny(che in italiano tradurremo come una tata o baby sitter) a una deliziosa bambina di 8 mesi in un delizioso paesino chiamato Epping che stava a 45 minuti di metro a nord di Londra, nell’Essex.
E siccome avevo il fine settimana libero e volevo fare qualche soldino in più  trovai un altro lavoro nel weekend in un delizioso ristorantino molto posh non molto distante da casa.
Nelle mattine del weekend giravo per Londra e ogni volta andavo a vedere qualcosa di diverso.
Una volta il British Museum, una volta Camden Town.
Londra mi piaceva proprio perché potevi essere un po’ come volevi .Potevi essere “una  che va al Museo” o “una che va in un mercato” come Camden. Non ci sono etichette.
Chiaramente questa era la visione di una diciottenne che veniva da una  città media italiana. A quell’età vedi ancora tutto FIGO.
Poi le successive volte iniziai a realizzare che Londra può avere anche dei grossi difetti come i costi esageratamente eccessivi o il servizio sanitario scadentissimo(pure peggio del nostro).
Nonostante tutto però Londra rimane la mia preferita, forse perché è la prima vera città in cui ho vissuto, dopo la mia natale.
E la cosa assurda è che dopo tutti questi anni ci sono ancora cose che non ho visto.
Sicuramente per il fatto che la città è semplicemente immensa e poi anche per il fatto che cambia davvero rapidamente. In un paio di anni ho trovato nuovi edifici e nuovi quartieri che magari prima non erano così famosi.
Un posto in cui non ero mai stata era Shoreditch, un aerea dell’East end che per anni è stata quasi snobbata ma adesso piena di mercatini vintage e  caffè e clubs.










Semplicemente meraviglioso e merita una capatina.
Poi stavolta ho deciso di usare la bici per girare uno dei parchi che più adoro, Hyde Park .E devo dire che è stato piacevolissimo visto anche il clima in questi giorni è stato meraviglioso.




Un altro posto che merita tanto è sicuramente Hampstead Heath. E’ un grande parco a nord di Londra che si trova appunto ad Hampstead, un quartiere davvero elegante famoso perché scelto  da ,intellettuali,musicisti e artisti (un “certo” Sigmund Freud  ,per esempio).














Insomma Londra è per me in assoluto la città in cui annoiarsi è davvero difficile.
Ho sempre qualcosa da fare .Da vedere. Da scoprire.

Per non parlare del resto. Mi riferisco alle deliziose Brighton e Portsmouth in cui sono stata la settimana scorsa…
Ma forse mi sono dilungata troppo…
Ne parleremo nel prossimo post. A presto!