Ciao a tutti!!
Qualche giorno fa è stata pubblicata la mia intervista su Italiansinfuga .
Non mi avevano mai fatto un'intervista nella mia vita. Tanto meno sul Blog,figuriamoci.
Quindi ci ho messo un po’ per riflettere sulle risposte.
Chiaro è che era un' intervista generica e ho dovuto in poche
righe parlare della Tanzania e del Blog.
Cosa non semplice.
Pochi giorni dopo ne è stata pubblicata un’altra per un
altro sito,in lingua inglese su xpatgirls.com .
Tre giorni fa è stata pubblicata un'altra per Viviallestero.com .
Grazie a queste interviste il numero dei lettori è aumentato
notevolmente.
Il Blog inizia a girare davvero.
Per quanto io volessi inizialmente evitare di collegarlo a
Facebook o ad altri social networks mi resi conto sin da subito che questo era
pressoché impossibile.
O perlomeno,non avrei avuto lo stesso numero di lettori.
Per esempio Instagram.
Ho creato un profilo ‘mylifeintanzania’che sta riscuotendo
un discreto ma inaspettato successo.
Le immagini in effetti,hanno il loro fascino e sono quelle a
colpirti prima delle parole.
E per le parole ,per leggere dunque , serve tempo che non tutti,
mi rendo conto ,possiedono.
Grazie a questo Blog sono riuscita a mettere luce su alcuni
punti della mia vita e sono riuscita finalmente ad ammettere quanto davvero io
sia stata fortunata ad avere avuto la possibilità di una esperienza del genere.
Con il mio blog ho cercato di comunicare inizialmente, come
un evento terribile,come perdere il lavoro,possa poi essere usato come “scusa”
per poter chiudere una porta nella propria vita e aprire il “famoso”portone di
cui si parla spesso.
Non tutto il male viene per nuocere.
Bisogna guardare sempre il lato positivo delle cose, o
almeno provarci.
Il primo passo è fondamentale. Non aspettarti che lo
facciano gli altri per te.
Tu sei il responsabile di te stesso.
Non permettere mai agli altri di dirti cosa è giusto o non è
giusto per te.
Non permettere che i giudizi degli altri ti feriscano e blocchino il tuo percorso.
Non permettere agli altri di dire chi sei tu.
La Tanzania è una terra meravigliosa.
Senza questa esperienza in Tanzania non avrei mai imparato
tutto ciò,non avrei mai visto tutto ciò.
Non avrei avuto modo di arricchire la mia vita con simili
esperienze.
Aveva ragione il mio amico M. di cui ho parlato nel capitolo 5 , gli aspetti negativi sono stati superati dagli aspetti positivi .
E
inizialmente non lo avrei mai detto.
Per esempio,le persone care.Gli affetti.
Questa lontananza "forzata" mi ha fatto capire quali sono i veri affetti.
Gli amici,quelli veri,ci sono sempre. Anche se vivi a 20.000
km di distanza.
Il post in assoluto
più letto è stato il 16° ‘Che se magna in Tanzania’.
E mi fa ridere perché è stato un post che ho buttato così …
senza troppi pensieri.Non mi aspettavo tanto.
Quello che invece è stato per me uno dei più “sentiti” è
l’intervista con Akaro (capitolo 19) che è stata davvero emozionante per me. Però ha avuto
meno lettori del numero 16.
Strano,no?
Mi piace sapere come il lettore percepisce i miei post.
Le idee mi vengono anche così.
Mi vengono dai commenti e dalle considerazioni dei lettori.
Per questo motivo vi invito ancora a farmi domande e a
scrivermi.
Mi fa piacere aver scatenato in voi questa curiosità. La
curiosità di capire come si vive in una
grande città di un continente africano.
Del resto io per prima ne sono stata colpita ed è per questo
motivo che ho pensato all’idea di questo BLOG.
Ero un po’ restia inizialmente, perché avevo paura di
apparire a volte troppo superficiale( per esempio con la twerk dance,capitolo 18) o forse un po’ egocentrica nel raccontare
la mia vita attraverso i post(i primi capitoli,in cui parlo unicamente di me)
L’idea che il70 % , credo,delle persone ha dell’Africa (compresa la mia ,in passato) è completamente
differente da quella che invece è
realmente.
Innanzitutto l’Africa ,non dimentichiamo, che è un
continente e come tale gli stati sono diversissimi tra loro.
A loro volta gli stati ,presentano tante differenze al loro
interno.
La mia esperienza è relativa principalmente a Dar es Salaam
dove vivo, ai Safari e agli altri mini viaggi che ho fatto in quest’ultimo
anno.
Probabilmente chi va in Botswana ha un’esperienza,chi va in
Congo ne avrà un’altra completamente opposta.
Una delle cose che questa esperienza mi sta insegnando è
proprio a non dare le cose per scontate come spesso,involontariamente, tendevo
a fare.
Con questo post sto solo semplicemente traendo, in qualche modo, le "conclusioni" di questi primi 3 mesi del blog e ringraziarvi per la vostra partecipazione.
Tutaonana!!
(a presto!!)
Mi piace questo bilancio dei tuoi primi tre mesi di blog! Anche il mio è nato come un modo di rimanere in contatto con quelli che lasciavo. In realtà si è subito trasformato in qualcos'altro a cui tengo molto e che mi fa compagnia in questa esperienza lontana.
RispondiEliminaCiao,ho letto qualche post nel tuo BLOG.Complimenti e'davvero interessante!
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