sabato 19 aprile 2014

My life in Tanzania (Capitolo 23) 'La Punizione'


Non sono mai stata una persona puntuale,lo ammetto.
E’stato sempre un mio grande difetto.

Per fortuna con gli anni(e soprattutto con il lavoro)ho dovuto necessariamente fare dei miglioramenti. Non sono una di quelle persone estremamente ritardatarie ,ma quei 5/10 minuti accadevano spesso. In genere chiamavo poco prima, per avvisare del ritardo.

Ma non pensavo che sarei stata punita così.  
No.

Sarei stata punita a subire ,anche solo in parte, ciò che per anni probabilmente la gente ha subito per me.
In Tanzania il fattore TEMPO è qualcosa che va analizzato.
In Tanzania sono diventata puntuale.
Vi spiego perché.
Tu dai ,a un qualsiasi tanzaniano,un appuntamento  a un determinato orario e ,STANNE CERTO, lui arriverà in un arco di tempo successivo all’orario stabilito. In genere dai 10 ai 60 minuti dopo. Qualche volta ho aspettato anche per due ore.
E non scherzo.
Durante la mia esperienza in hotel nel Sales (vendite)  avevo spesso appuntamenti con i clienti.
Con gli europei il problema non si poneva.Entrambi eravamo in orario.
Ma con i tanzani era tutt'altra storia.

Stabilivamo di vederci,esempio,alle 10?
Beh prima delle 11 non spuntavano. E quando arrivavano non è che magari si inventassero la megaballe delle balle. O magari si scusassero.
No,no. Al massimo se tu,cercando di non esplodere ,chiedessi  Che t’è successo?’   loro quasi infastiditi della domanda ti rispondevano  It was due to traffick jam’ (c’era traffico).
Quasi dovevo chiedere scusa io.
Ma anche gli amici.
Una volta dovevamo andare a una festa con un’amica,un kitchen party, che è una specie di addio al nubilato.
 Non avevo tutta sta voglia di andare,ma ero curiosa di sapere come si festeggiasse qui in Tanzania e ne avrei approfittato per  scattare qualche foto. Comunque sia,  la mia amica il giorno prima,mi disse
 ‘Verrò a prenderti dopo pranzo ’
E già dovevo insospettirmi. Uno può pranzare a che ora vuole.
In genere anche qui in Tanzania il pranzo avviene tra le 13 e le 14.Quindi pensavo dopo quell’orario.
Le scrissi allora il giorno stesso per avere un’idea dell’orario in cui sarebbe venuta.
Mi disse verso le 14.OK.
ORE 14:30 Neanche l’ombra.
ORE 15 La chiamo… tutto ok?’ le chiedo io  e lei rispose ‘Si,sto arrivando,ho avuto un contrattempo.’    
15:30 Non pervenuta
16:30 Non pervenuta
17:30 Non pervenuta
Alle 18 mi sono cambiata e sono andata a  fare un aperitivo sulla spiaggia sotto casa.

E STI CAZZI.

Non ce la fanno è più forte di loro.
Non so cosa gli succeda esattamente ma hanno uno strano rapporto con l’orologio.
Sicuramente è strettamente connesso al loro pole pole style(vedi capitolo 12  )
L’essere pole pole (lento) certamente non aiuta a essere puntuali.
Anche su questo versante all’inizio davo di matto, e adesso non ci faccio più caso. O quasi.
Ho aspettato talmente tante ore sotto il sole di 30 °C da aver compreso pienamente la soluzione.
Innanzitutto devi prendere atto del fatto che glielo puoi spiegare 100 volte e non lo capiscono.
Capito questo ,devi passare allo step successivo.
La contro -tattica.
 Gli dai un orario,ma in largo anticipo,così arriviamo ,più o meno ,tutti alla stessa ora.
All’ autista del Bajaj,se deve venirmi a prendere alle 17 ad esempio,gli dico di venire alle 16:30.A volte pure alle 16.
E lui per le 17:00 sarà li.Garantito.
That’s it.
Questa la chiamo sopravvivenza
Che altro dovrei fare?
Mi è capitato  di aspettare (mille volte) l’autista del Bajaj ,magari in ritardo da mezzora che al telefono mi diceva “… sto arrivando ...”
e io che gli dicevo “… se non sei qui nei paraggi, non preoccuparti, cerco un altro Bajaj.”
E lui “No … No aspettami  sono qui”
E lo aspettavo perchè mi sembrava male,visto che stava venendo apposta per me.
E passava un’altra mezzora.
Vi giuro.
Altre volte invece,quando ero stanca di aspettare (e chiamandolo al telefono non dava segni di vita ) lo prendevo davvero un altro Bajaj ,e capitava che  due ore dopo mi arrivasse  un suo  sms che mi diceva “Sorry…it wasn’t my fault” (scusa…non è stata colpa mia).
Due ore dopo.
E io non vengo da Francoforte sul Meno.
Vorrei sapere come loro,i tizi di Francoforte sul Meno, si siano riusciti ad ambientare qui.
Io ,italiana, made in Sicily ,ci ho messo un anno.
Eppure ci sono tantissimi expats svizzeri,tedeschi o di altri luoghi famosi per la loro precisione.
Vorrei sapere loro come fanno,che tecniche utilizzano.

Quando lavoravo in hotel assunsero una collega. La collega era tanzaniana. Benedicta.
Le fecero fare un mese di prova.
Bene,lei in quel mese di prova riuscì ad arrivare ,ogni giorno ,tardi a lavoro.
Ma no 5/10 minuti. Che già di per se,non è ammissibile.
NO.
Arrivava anche un’ora dopo.
E non è che appena arrivata andasse dritta dal direttore a scusarsi. No
Le si sedeva nella sua scrivania e se qualcuno le osasse chiedere quale fosse stato il problema,lei rispondeva appunto  ‘C’era traffico’.
Quando andava bene arrivava alla fine del serissimo briefing della mattina del direttore e si sedeva come se nulla fosse.
Io fossi arrivata anche soli 5 minuti in ritardo sarei sprofondata.

Poi in pausa pranzo doveva stare un’ora e stava un’ora e mezza.
Se le chiedevi dove fosse finita lei ti rispondeva che le piaceva mangiare con calma.
Mi pare giusto.

Dopo un mese,finita la prova, a lei per una serie di motivi (che vi giuro,non erano neanche  solo questi) non fu rinnovato il contratto.
Arrabbiata lei di ciò cercai di spiegarle delicatamente che “forse” l’arrivare ogni giorno tardi a lavoro poteva aver ,diciamo,facilitato la scelta da parte del direttore.
Lei mi guardò con uno sguardo gelido come se avessi detto la più grossa cazzata dell’universo e mi rispose.
‘It’s an excuse (è una scusa).Non può essere SOLO questo motivo,non si licenzia qualcuno solo per questo.”
E io continuavo ,cercando di spiegarle che essere puntuali in ambito lavorativo è estremamente importante.
Le spiegavo che in Europa se arrivi in ritardo per 3 giorni consecutivi potresti anche rischiare il licenziamento in tronco.
Lei mi guardò come se avessi detto una cosa buffissima.

Infatti scoppiò a ridere.

‘Vale,come on,please stop kidding me’      (Vale per favore,smettila di prendermi in giro)

Niente,inutile, ci avevo solo provato.

Che vi avevo detto?