Lo scorso anno in questo periodo ero già a Dar da qualche settimana.
Quindi avevo
avuto modo di capire cosa realmente fosse ,e più che altro cosa comportasse,
una stagione delle piogge.
Lo scorso anno è durata da metà marzo fino a metà maggio ed
era già stata abbastanza traumatica.
Non pensate che il problema sia la pioggia in se.
Il problema non è la pioggia ma la trasformazione delle
strade. E la conseguente viabilità.
Le strade,che vi ricordo per la maggior parte non sono
asfaltate,si riempiono di acqua all’ inverosimile mischiandosi alla terra quindi creando fango.
L’acqua arriva ovunque.
Camminare diventa impossibile a meno che per te non sia un
problema camminare nel fango con l’acqua fino alle ginocchia.
Già lo scorso anno, dicevo, ero senza parole.
Solo che io e gli altri “nuovi” expat eravamo sconvolti ma
loro, i tanzaniani,sembravano abbastanza sereni. Per loro era normale.
Invece quest’anno la stagione delle piogge è arrivata
qualche settimana dopo rispetto allo scorso anno ma non è passata di certo
inosservata.
Stavolta ho visto pure i tanzaniani preoccupati.
Che è un tutto dire.
Chiaramente non tutte le strade sono le stesse.
Alcune sono come nel video,”quasi” normali e altre invece hanno dislivelli che diventano
molto pericolosi.
Le fogne, che come avevo detto tempo fa sono aperte e si trovano
lateralmente alle strade,durante le piogge si riempiono di acqua a livello della strada e se non ti ricordi dove sono puoi rischiarci
di finirci dentro perché chiaramente non le vedi.
Ha piovuto per quasi 3 giorni di fila.
Le strade si sono completamente allagate e in alcune strade
era impossibile, oltre che camminare,passare con la macchina.
Alcuni hanno dovuto evacuare le abitazioni,a piano terra.
L’aeroporto si è allagato. La pista si è allagata.
E così così che il giorno dopo nel noto giornale “The Citizen”
compare l’articolo …
Sono morte 10 persone.
Di cui 5 di loro erano bambini.
E chissà quanti altri hanno seriamente rischiato di essere
trascinati dall'acqua.
O dal pericolo di alberi o auto in mezzo alle acque.
Hanno dato il red alert
,l’allarme rosso.
Io credo di non aver visto mai niente di simile.
E ho pensato a quanto sono fortunata.
Fortunata ad avere un tetto dove stare ed essermi evitata ,in parte ,quanto
accaduto.
Ma non per tutti è stato così.Non tutti sono così fortunati.
Alcuni non ce l’hanno fatta.
E’ una cosa terribile.
E' terribile anche perché è un loro problema.
Il governo, i politici
hanno i loro SUV e abitano in zone dove
le strade sono asfaltate.
Loro non rischiano.
A loro non importa nulla della loro popolazione.Ognuno pensa per se.
In Italia ,per quanto critichiamo,sappiamo che se ci sono
morti,quantomeno i problemi vengono analizzati.
Qui no.Neanche se ci sono morti.
Il politico cammina con il suo SUV con avanti e dietro
poliziotti in moto con sirene al massimo che annunciano che “lui” sta passando e che
tutti si devono spostare dalla strada per farlo passare.
Lui non può neanche farla, la fila.
Non che da noi sia diverso. Ma non è così. Non così palesemente schifoso.
Ad ogni modo, politici o no,10 persone hanno perso la vita ed è questa la cosa più grave.
Un senso di impotenza ti assale. E ti fa stare davvero male.
Non puoi fare nulla.C'è poco che si possa fare.
Non voglio con questo post mettervi tristezza,mi piace
guardare il lato positivo delle cose.
Che non c’è in questo caso...se non di dire...grazie.
Dire grazie per quello che
abbiamo,per quello che noi tutti i giorni diamo per scontato e quasi snobbiamo.
Non tutti siamo così fortunati su questo pianeta.
Non ho scoperto l’acqua
calda, sono cose che tutti già sappiamo ma spesso le dimentichiamo.
Non c'è bisogno di venire in Africa per capire questo.Basta fermarsi un attimo a pensare,e trovare il lato bello di quello che ci circonda.
Lamentarsi porta a poco,anzi non porta da nessuna parte.
Riflettere ed agire invece potrebbero fare la differenza.
Questo post lo dedico a queste 10 persone.
E alle famiglie di queste 10 persone che ieri hanno perso i loro cari.