domenica 26 gennaio 2014

My life in Tanzania(Capitolo 5)-Una piacevole sorpresa-

Quindi  dicevo ...che io ero a Londra e lui a Roma.

Aspettavamo questa chiamata per la sua partenza per Dar es Salaam.

Sempre cosi' .Danno una data e magicamente  ,questa  data ,viene posticipata.Di conseguenza slittano pure i tuoi piani.

Classico delle compagnie aeree.

Specialmente nella fase di start-up.Ma e' cosi'.Ti ci devi solo abituare.

Londra ,che in passato mi aveva dato sempre energia e positività ,stavolta non mi dava proprio le stesse emozioni.
Mi sentivo diversa.
Mi sentivo accompagnata perennemente da qualcosa ,qualcosa che non mi faceva dormire sonni tranquilli, qualcosa che non mi lasciava mai in pace.
Quel qualcosa la conosciamo tutti con il  nome di rabbia.
E non mi riferisco alle malattie infettive.
La rabbia veniva dal torto subìto.
Ogni tanto realizzavo il tutto e mi veniva una rabbia smisurata.

Mi era stato sottratto il lavoro.Dopo 7 anni.Un contratto a tempo indeterminato.

Senza che nessuno me lo avesse chiesto.
Senza che nessuno ce lo avesse chiesto. 

Hanno sottratto il lavoro a più di 500 persone.

Mr X. ha deciso che l’azienda doveva chiudere. E così è stato.
E nessuno ha battuto ciglio.
E’ un problema tuo. Stop.
Un trafiletto nel giornale per qualche giorno e poi  di nuovo a parlare di Rubi e Berlusconi.
Avevo una posizione, un indipendenza economica e adesso?
Allora funzionava così?

Funziona che tu dai l’anima per un azienda per anni e anni e poi ad un certo punto ti rendi conto che sei stato solo uno stupido?

Uno stupido che ha lavorato per mesi senza stipendio, uno stupido  che non poteva combattere perché altrimenti veniva punito , uno stupido tutelato da enti che fanno sempre e solo i loro sporchi interessi?

Uno STUPIDO, insomma.
Questo pensavano loro di noi.Ne più e nè meno.

Che poi la rabbia, non era solo nei confronti di terzi.
 Ma avevo anche tanta rabbia verso di me.
La colpa era stata anche mia.
Che non ero andata via prima e che non avevo capito in tempo.

Avevo fatto anche dei colloqui in passato ma pur essendo sempre aziende più prestigiose della mia mi proponevano sempre un contratto determinato.
Eh si sa lasciare un indeteriminato è da pazzi.

Avevo studiato e lavorato per non trovarmi briciole e adesso cosa mi trovavo in mano? BRICIOLE.
Chiaramente, tutto ciò, non è che lo percepissi solo dopo due  mesi. 
No.
Ma dopo due mesi ,passò quello che era il disorientamento iniziale , iniziavo a toccare con mano la realtà.
E non mi piaceva.

Facevo di tutto per farmi passare questo, chiamiamolo, malessere.
Ma stava li e non potevo farci nulla. 
Mi dava fastidio tutto.

Soprattutto chi non capiva, chi mi diceva "...eh pazienza", chi faceva finta di nulla.

Neanche passeggiare e divertirmi per le vie di Londra  era sufficiente a farmi stare meglio.Assurdo.
Quando il tuo cielo è grigio tutto ti appare grigio. Pure l’arcobaleno.

LUI, che mi conosce abbastanza bene, capì tutto. E allora fece una cosa carinissima.
Venne a trovarmi per un weekend.

Arrivi ad un punto, quando sei legato ad una persona, specie da parecchio tempo ,che vuoi solo lui e basta.
Non voglio dire che le amiche e gli amici non servono più.Ovvio che no.

Ma non è ,semplicemente, la stessa cosa, loro non vivono con te. Non sanno più di tutto di te.

Chiaramente ,visto che lui faceva parte di una delle rules ,regole,della casa (No pork, No Alchool ,No Man) prendemmo una stanza in un albergo vicino la mia scuola.

Quell’albergo dopo settimane di condivisione mi sembrò al pari di Buckhingham Palace.
Soprattutto perché aveva un bagno vero. E non dovevo fare la fila
E usciva l’acqua calda. Sempre.
Un lusso.

Così un venerdì pomeriggio finite le lezioni andai dritta  in albergo e feci una doccia di almeno un’ora.
Lui sarebbe arrivato nel tardo pomeriggio. E io sarei andato a recuperarlo alla metro.

Allora decisi di andare a fare un giro. Verso Tottenham Court Road.
I miei pensieri erano sempre quelli.
Troverò lavoro? Riuscirò a ricominciare daccapo?
Diventavo noiosa persino a me stessa. Motivo per cui spesso  iniziavo a voler star sola.

“Già non mi sopporto io, pensa le mie amiche” mi dicevo.


Presa da questi pensieri mi diressi verso la fermata della metro dove avevo appuntamento con LUI.
E arrivò.
LUI a Holborn Tube Station mi sembrò la cosa più bella delle ultime settimane.
Era LUI .My boyfriend. My husband .

Quel weekend passò perfettamente.
Andammo con amici in un locale una sera, andammo con altri amici a festeggiare Halloween un’altra sera.

Il  mio malessere si era attenuato.

Semplicemente non ci avevo pensato e con LUI avevamo cercato di evitare l’argomento.Volontariamente.

E’ strano, a volte,il  non pensare è più terapeutico di uno psicanalista.
Il lunedì successivo lui tornò a Roma e io tornai a casa con le ragazze  e alle mie lezioni.

Ma qualcosa era cambiato.
Decisi che se  c’era qualcosa che doveva cambiare dovevo iniziare  proprio da me.
Dovevo cercare di guardare tutto nella giusta prospettiva.
Crederci è importante.
Avere un’ottica positiva e ottimista può fare la differenza.

Pensate ai colloqui di lavoro.
Se non credi tu in te stesso come potrebbe farlo l’estraneo che è davanti a te?
Devi  credere in te e dare il meglio di te.
Era una cosa su cui dovevo lavorarci su.E' una cosa che nessuna scuola o universita' ti insegna.

Una sera mi ritrovai con Y. (la padrona di casa, la landlady) a fumare una sigaretta e a bere un tea(No alchool).

Lei aveva qualche anno più di me. Faceva l’avvocato .Anche lei era precaria. Motivo per cui affittava le stanze di casa sua (cosa che in Italia non faremmo mai).
Lei mi incoraggiava un sacco per questa storia della Tanzania. Ma proprio tanto.

In Tanzania hai il triplo delle possibilità che hai in Europa.
In Tanzania sei diversa.
Puoi applicare in Ngo, organizzazioni no profit, alberghi ,ambasciate, multinazionali. Puoi crearti un’attività. Qualcosa che magari ancora li non c’è. Hai l’imbarazzo della scelta.
Le rispondevo che non avevo nessuna esperienza del genere. E lei mi diceva :
"VENDITI,REINVENTATI. Non è l’Europa .Non c’è la competizione europea .La strada è libera "

Aspetti tanto ,magari dal tuo migliore amico, e poi arrivava lei, avvocato inglese di origine musulmana ,che mi diceva esattamente quello che volevo sentirmi dire e soprattutto quello che io avrei detto a qualcuno tempo addietro.
La mia mente iniziava ad andare verso la giusta direzione.

Incontrai pure un caro amico italiano che lavorava a Londra, anche lui pilota,Michele.

Michele era una persona che aveva passato gli ultimi anni in giro per il mondo. Capiva benissimo come mi sentivo.

Anche quella conversazione mi fu estremamente utile.
Mi parlava degli svantaggi di vivere fuori. E quelli li conosciamo già.
Avrei perso compleanni, matrimoni ed eventi vari di amici e famiglia. Avrei perso la mia quotidianità. Mi sarei persa tante cose della mia vita attuale. Vero.

Ma mi parlò anche dei vantaggi.
Dei grandi vantaggi che avrei avuto vivendo fuori.
Avrai  la possibilità di aggiungere  alla tua  vita un’infinità di esperienze  tali che andranno per sempre e innegabilmente a cambiare la tua percezione delle cose. Conoscerai una nuova cultura.Avrai la possibilità di aprire la mente a nuove realtà e nuovi mondi."

Queste parole mi diedero tanto coraggio.
Il lato positivo delle cose.
Ed era vero.Avevano ragione.E io sono un tipo così.
Mi piacciono le sfide e adoro l'imprevisto.
Non sono mai stata una persona ordinaria.

Bastava solo guardare le cose con la giusta prospettiva.

E sentivo che non ne ero poi così lontana.

Continua……..
Bounds Green